"È tutto incredibile in questo processo!"

"È tutto incredibile in questo processo!" Ceretto: parlano gli ultimi difensori "È tutto incredibile in questo processo!" Il professor Dal Piaz, che assiste Normanno ha criticato la superficialità dell'istruttoria h 111 h : 11111 ! i < 1 ! i ? 111 r j ) 1111 ■ 1111 ■ 111111111 dalla difesa che potevano chiari Ancora un'udienza dedicata alla difesa nel processo in corte d'assise contro la banda che ha sequestrato e ucciso Mario Ceretto, l'imprenditore edile dì Cuorgnè. Ieri ha parlato il prof. Dal Piaz, legale di Michele Normanno e Demetrio Curatola. Per circa tre ore il difensore ha cercato di scardinare le pesanti accuse che gravano sui due imputati. Ricordiamo che per Normanno, proprietario dell'officina di autodemolizione a duecento metri dalla cascina del delitto, il p.m. Pochettino ha chiesto 25 anni di carcere. Per Demetrio Curatola, detto «Zu Mimmo» la richiesta è stata ancora più pesante: 30 anni. Secondo l'accusa, il primo avrebbe collaborato con Caggegi forse all'esecuzione materiale del sequestro, e comunque all'occultamento del cadavere fornendo anche le gomme per bruciarlo. Il secondo, Curatola, avrebbe, secondo il giudice istruttore, eseguito personalmente il sequestro: quella tragica notte avrebbe accompagnato 11 Ceretto alla cascina. Cosa ha sostenuto in pratica Dal Piaz? Ha criticato innanzitutto, come altri legali, il modo in cui è stata condotta l'istruttoria lamentando che «il magistrato ha tralasciato ogni verifica di argomentazioni presentate re meglio i fatti Poi ha aggiunto: -Per Normanno l'istruttoria si è esaurite nei pochi giorni degli interrogatori dei carabinieri di Ivrea. L'unica sua vera responsabilità è quella di essere scappato, non per nascondersi ma per andare ad aiutare i terremotati nel Friuli. Alcuni particolari dell'ac¬ cusa non reggono al vaglio critico delle prove. Ad esempio Rino Pasqualini ha detto di averlo visto parlare con Curatola vicino ad una tabaccheria che, si è dimostrato, non è mai esistita-. Per quanto riguarda Curatola, amico del boss mafioso Domenico Tripodo, assassinato nel carcere di Poggioreale due anni fa, -l'accusa si basa sulle deposizioni rese dalla moglie del Longo e da Giovanna Barbuto, la moglie di Caggegi, testimonianze a cui non è possibile dare alcun credito- ha sostenuto Dal Piaz. In particolare secondo la Barbuto, il Curatola sarebbe arrivato quella notte vicino alla cascina, avrebbe bloccato la macchina con uno stridio di freni e avrebbe chiamato il marito: • Giovannino, Giovannino- che dormiva. Dal Piaz: -E' tutto incredibile in questo racconto. E' assurdo che Caggegi si metta a dormire tranquillamente mentre si sta attuando un sequestro-. Lo stesso Caggegi ha sostenuto ieri in un memoriale presentato alla corte che nessuno l'ha mal chiamato .Giovannino»: • Nemmeno mia moglie-.

Luoghi citati: Cuorgnè, Friuli, Ivrea