La vittima attenua la denuncia in aula

La vittima attenua la denuncia in aula La vittima attenua la denuncia in aula Mini-banda accusata di rapine e di racket: un cumulo di accuse gravissime, molto fumo e poco arrosto, almeno stando alla sentenza che ieri ha praticamente scagionato la maggior parte degli imputati. Sul banco, in stato di detenzione, sedevano Gianni Serra, 24 anni. Rosario Verderame, 25 anni. Carmelo Cascino. 30 anni, e Flavio Loddo. 26 anni. A piede libero l'amica del Serra. Maria Grazia Papa. 19 anni, imputata di minacce. Questi giovani sono giunti al processo (prima sezione penale: presidente Cucchiara) accusati di aver rapinato in due episodi diversi Mario Minetti. proprietario di un bar di corso Vittorio, e di averlo minacciato ripetutamente di sfasciare tutto qualora non avesse di tanto in tanto versato una tangente. La Papa e il Loddo erano invece imputati di aver intimorito sempre il Minetti annunciandogli che qualcuno lo avrebbe «fatto a pezzi» se non avesse ritirato la denuncia contro il Serra. Fantasie del barista? Effettiva violenza del «gruppo selvaggio» intenzionato ad estorcere denaro alla vittima? Il Minetti ieri in aula ha cincischiato troppo. Paura? Può darsi, fatto sta che non ha ribadito le accuse, non ha specificato a sufficienza i fatti. Il lacunoso racconto del testimone-vittima ha favorito i difensori degli imputati, ossia gli avvocati Geo e Olivieri Dal Fiume (Serra). Longhetto (Verderame), Auberti (Cascino), Tartaglino (Loddo) e Biginelli (Papa). Il tribunale infatti ha condannato il Serra soltanto per una rapina di 200 mila lire, assolvendolo dal resto. Assolti gli altri presunti complici. Gianni Serra