Sepolta col mistero della sua fine

Sepolta col mistero della sua fine La giovane madre uccisa da un proiettile entrato dalla finestra Sepolta col mistero della sua fine I funerali sono stati celebrati ieri - Nessun progresso delle indagini, il ventaglio delle ipotesi non si è ristretto - Non si sa perché sia stata organizzata una sparatoria contro la casa di Piossasco, né da chi - Interrogatori e perquisizioni non hanno portato indizi Le probabilità che l'assassinio di Maria Teresa Galeasso vada a far parte dei casi insoluti sono in forte aumento. Gli inquirenti continuano le Indagini, ma senza risultati. Perquisiti alloggi di pregiudicati, controllati numerosi accampamenti di nomadi nella zona tra Piossasco e Mon-' calieri, riesaminati i verbali delle testimonianze, interrogate decine di persone che hanno alle spalle storie di violenza e d'estorsione. A tanto sforzo non è corrisposto alcun risultato, il movente della tragica sparatoria contro il cascinale di Angelo Carpinello resta avvolto nel mistero. Il ventaglio di ipotesi non si è ristretto: azione intimidatrice del racket dei taglieggiatori che da anni affligge Piossasco. smodata reazione di ladri di galline sorpresi mentre s'apprestavano a rubare polli e galline dall'aia della cascina, vendetta feroce contro il Carpinello. Non ci sono indizi che facciano preferire runa all'altra. La «500» ritrovata l'altro ieri nel boschetti a trecento metri dal luogo dove i criminali hanno cominciato a fare il tirassegno contro la porta finestra della cucina del Carpinello non c'entra nulla con l'omicidio. «Non è l'auto — dicono gli investigatori — usata dai killers per fuggire. Si tratta di una macchina rubata, chissà quanti giorni fa; era stata abbandonata nella campagna*. Quanto alla perizia sulla fo-' grcrfssmsprucurpncftA glia rinvenuta nei pressi della rete di recinzione del cortile del cascinale, si attende ancora il responso del perito. Forse se la foglia è macchiata di sangue, sarebbe la prova che uno degli sparatori si è ferito in qualche modo premendo il grilletto. Vista però la consistenza ed ampiezza di quella strana macchia rossa, si dovrebbe trattare di una ferita molto lieve che difficilmente potrebbe costituire per uno degli assassini di Maria Teresa Galeasso un marchio compromettente. Le piste seguite conducono a nulla: i carabinieri prendono in considerazione la prima ipotesi fatta, quella della vendetta. Dato che il passato ed il presente di Angelo Carpinello e del marito della sventurata Maria Teresa sono completamente lindi, si cerca tra gli amici della figlia maggiore del Carpinello. Nadia. 16 anni. « Una ricerca — osservano gli inquirenti — che richiede tempo. Tenteremo di appurare se tra i compagni di Nadia c'è qualcuno che per un motivo qualsiasi nutriva verso il padre di Nadia un rancore tanto forte da desiderare la vendetta a colpi di pistola*. Se anche questa traccia si rivelerà inconsistente, se non verranno in soccorso del cap. Sechi e del sostituto procuratore dott. Rinaudo informazioni confidenziali, è certo che gli uccisori di Maria Teresa Galeasso rimarranno impuniti. Intanto, ieri pomeriggio, la sfortunata donna è stata sepolta nel cimitero di Orbassano. Al funerale, che è partito dall'ospedale S. Giuseppe alle 16 ed è stato celebrato da don Allanda nella chiesa di S. Giovanni, hanno assistito circa 500 persone. Dietro al feretro, affranti, il marito Michele, il figlio Mauro, le quattro sorelle ed il fratello di Maria Teresa. Volti segnati dal dolore, rigati dì lacrime. Quelli di Angelo Carpinello e Michele Galeasso scavati anche da oltre trenta ore trascorse nell'angoscia nella caserma dei carabinieri di Moncalieri. «Un'esperienza tremenda — racconta Angelo Carpinello —. Prima gli spari, l'orribile sorpresa di vedere mia sorella sul pavimento, morta cosi senza un motivo. Poi tutto quell'andirivieni di gente per la cascina, il pianto di Mauro, delle mie figlie, infine l'interrogatorio all'alba, in caserma, la lunga attesa di essere rimandato a casa, il nuovo supplizio delle domande. Può darsi che subito non abbia convinto quegli uomini che s'ostinavano a sapere da me perché avevano sparato contro la mia casa, che sia caduto in contreddizionì, che abbia dimenticato qualcosa. Ma ero sotto choc, stanco e impaurito. Ad un certo punto uno si è messo a gridare che io conoscevo il motivo della sparatoria, voleva che io confessassi che frequento gente poco raccomandabile, che sono nel giro delle prostitute. Ce n'é voluto perché capissero che sono estraneo a tutto*. Claudio Giacchino Università popolare — Stasera, ore 21, aula magna facoltà di Scienze, via Principe Amedeo 8, conferenza su: «Gli asteroidi» del prof. Zappala. Centro Rousseau — Al Centro Rousseau, via Consolata 12, oggi, ore 17,30, lezione inaugurale del corso in «psicografologia». Relatore. Giuseppe Brondino. Il vedovo. Michele Galeasso, con la sorella e il figlio Mauro segue piangendo il feretro di Maria

Luoghi citati: Maria, Moncalieri, Orbassano, Piossasco