Più triste Porta Nuova senza il suo fioraio di Gianni Bisio

Più triste Porta Nuova senza il suo fioraio Più triste Porta Nuova senza il suo fioraio Porta Nuova ha perduto il suo fioraio. Viaggiatori frettolosi, innamorati distratti, mariti e amanti smemorati, Invitati dell'ultima ora, hanno perso l'unica possibilità che avevano di trovare a Torino un mazzo di fiori in tutti i 365 giorni dell'anno, (1° maggio, Natale e Ferragosto compresi), dalle 8 del mattino alle 8 di sera. Insieme vi sono le centinaia di torinesi che del negozio di Porta Nuova erano divenuti i clienti affezionati. La nostra sarà una del-; le poche stazioni in Italia prive di un fioraio. A chi dir grazie? All'ottusa burocrazia delle ferrovie, inefficiente nel miglioramento dei servizi, precisa quando si t'.-.ta di sopprimere il più debole. La storia del fioraio di Porta Nuova comincia nel '50. Italo Malberti, che oggi ha 68 anni, partecipa ad un conftorso bandito dall'amministrazione delle ferrovie per «un negozio di fiori. da aprire nell'atrio della stazione appena ricostruita. E' l'unico a concorrere. In mezzo ai fiori c'è da sempre e i cesti di fiori gli sono serviti anche durante la Resistenza, quando, da staffetta partigiana, li impiegava per nascondere armi e pubblicazioni clandestine da distribuire In città. Il primo contratto d'affitto è di 375 mila lire all'anno. Nessuno, fra i fiorai, crede nella bontà del¬ la posizione scelta da Malberti. I fatti però dimostrano il contrario e il negozio raccoglie una discreta clientela. E' una macchia di colore in mezzo al grigiore della stazione. Insieme con la «nave» diventa un luogo d'appuntamento. E' sempre aperto, non ci sono feste per Malberti: per imbiancare il negozio lavora di notte. Fino alla crisi energetica l'orario è 8-22; dopo, chiude alle 20. Fra i suoi clienti, oltre ai viaggiatori, ci sono grandi aziende, industriali che inviano fiori contemporaneamente a moglie e amante coperti dal via vai e dalla discrezione della stazione, nottambuli. Malberti invia fiori in tutto il mondo: 15 anni fa perfino nell'interno della Cina. L'affitto intanto sale. Da 375 mila lire a 1 milione e 200 mila In 28 anni. Ogni 9 anni il commerciante partecipa all'appalto «per un negozio di fiori.. Si arriva cosi al '78. A questo punto le ferrovie cambiano registro. La gara è per «un negozio di 100 metri quadrati.. Di fiori non si parla più. _ E qui sta l'insidia burocratica. Malberti offre 1 milione 200 mila, ' la Tirrenia navigazione triplica: 3 milioni 600 mila. E' facile per una società del gruppo Iri (a partecipazione pubblica, quindi)1 che nel '77 aveva un bilancio di 152 miliardi. Denaro dello Stato, sia ben chiaro, pagato allo Stato: una partita di giro. La Tirrenia ha già un chiosco davanti alle biglietterie, ma evidentemente preferisce l'atrio. Che gliene importa all'elefante di uccidere la pulce? Malberti. per non andarsene, si rivolgo a tutti: ai vecchi amici della Resistenza, all'assessore Scicolone. Cerca, inutilmente, di farsi ricevere dal capo compartimento: «Mi hanno detto che mi avrebbero chiamato — dice mentre sloggia gli ultimi mobili dal negozio, ormai chiuso —ma non lo hanno mai fatto.. Lo hanno cacciato, insomma, con metodi formalmente legali. Gli hanno perfino offerto —bontà loro — di adeguare la sua offerta a quella della Tirrenia. «Una cosa impossibile — dice Malberti —; non posso accollarmi un affitto di quel genere.. Schioda melanconicamente le decorazioni dai muri. Ha svenduto gli ultimi fiori e lo hanno perfino diffidato perché il suo contratto era scaduto il 31 ottobre. Che farà ora? .lo sono vicino alla pensione — dice — ma m/a ■ figlia ha trent'anni, l'ho mandata al corso di confezione floreale a, Minoprio, vicino a Como. E ora bisogna ricominciare da capo.. Locali in centro non se ne trovano e poi non è più come stare in stazione, in questo mondò così', diverso.. E' Il malinconico addio, idi uri lavoratore tradito, pronto ■ però a ricominciare se troverà un altro negozio, almeno vicino alla, «sua» stazione. Non c'è proprio più niente da fare per lui? Il capo comparti-, mento, ing. Oliva, ci dice che c'è stata una gara regolare, che Malberti ha avuto la possibilità di adeguarsi alla migliore offerta, che altrimenti vi sarebbe (fri «danno erariale». E che a Porta Nuova non c'è altro posto perché il fabbricato è insufficiente. Stessi discorsi dal direttore commerciale del compartimento, dott. Amosso: ci parla di .legge, di contabilità di Stato, e si trincera dietro il .segreto d'ufficio» per le cifre degli affitti (che tutti conoscono). Nessuno si chiede però se l'avere speso, alcuni an- ,m fa, quasi cento milioni per un appartamento della direzione ■compartimentale sia stato un .danno erariale». O se lo sia la cronica insufficienza ferroviaria. L'importante è che II fioraio non ci sia più. Lo Stato ha vinto in quella maniera bizzarra che gli è propria. Paga a se stesso 3 milioni 600 mila lire, mentre avrebbe potuto avere un milione 200 mila lire da un cittadino. Pessimo Imprenditore, fra l'altro. ' Gianni Bisio

Luoghi citati: Cina, Como, Italia, Torino