Alla Itt piemontese lavorano poco più di 6000 dipendenti

Alla Itt piemontese lavorano poco più di 6000 dipendenti Le accuse americane alla Way Assauto e alla Gallino Alla Itt piemontese lavorano poco più di 6000 dipendenti II gruppo indiziato dalla Sec americana comprende anche le aziende Ulma, Fispa, Altissimo, Dpa, Svitai - Dichiarazioni della famiglia Griffa, che fondò la Way Assauto Alla Way Assauto di Asti, 2200 dipendenti, la più importante delle aziende Itt in Piemoiite, si respingono le accuse che rimbalzano da Washington. Giorgio, Paolo e Aldo Griffa, figli del fondatore Antonio, non rilasciano dichiarazioni dilette ma fanno dire di essere estranei allo scandalo denunciato dalla Securities and Exchange Commission. Quando la fabbrica astigiana fu ceduta alla multinazionale Usa — dicono alla Way Assauto — il pacchetto di maggioranza non era più nelle mani dei fratelli Griffa. Ed aggiungono che, in quel periodo, la maggioranza delle azioni era in possesso della Riv-Skf; sottolineano che in quel momento i prodotti della fabbrica astigiana uscivano appunto sotto il marchio Riv-Skf. -Non sappiamo chi ha condotto l'operazione con la Ut», sostengono i Griffa. Attualmente questi conservano nella Way Assauto importanti incarichi tecnici (Giorgio Griffa è direttore dello stabilimento) ma non amministrativi. La società astigiana è stata inserita in un nuovo gruppo, la Iao-Industrie Riunite, che ha sede a Beinasco, n*:l quale sono state raggruppate tutte le aziende acquistate dalla Itt in Piemonte a partire dal '68. Accanto alla Way Assauto (ammortizzatori per auto) c'è l'altra società tirata in ballo dalla Sec, la Gallino (particolari in plastica per auto, con stabilimenti a Rivalta, Borgaretto e Regina Margherita). Nella Iao ci sono inoltre la Ulma di Beinasco (paraurti, modanature, copriruote) presso la qiale è stata posta la sede del gruppo; la Fispa (pompe olio con sede a Beinasco); la Altissimo dì Moncalieri e la Dpa dì Monale, in provincia di Asti (fanali) e la Sirtal dì Bruino (guarnizioni in plastica e gomma). Nel momento in cui le varie aziende furono riunite nella Iao i dipendenti erano 7500, ora si sono ridotti a poco più di 6000. La riorganizzazione del gruppo fu guidata direttamente dagli americani, che mandarono in Italia un'equipe di tecnici. Due anni fa alla guida del gruppo fu chiamato Vittorio Carchidio, un manager proveniente dall'Alfa Sud. Il disegno della Itt (che in tutta Europa in quegli anni aveva acquistato 47 società del settore) era di assumere una posizione di preminenza nel campo dei componenti per auto. In Italia, però, questo disegno negli ultimi anni ha dovuto essere ridimensionato. Il principale cliente del gruppo era la Fiat che, dopo aver acquistato la Gilardini dalla famiglia De Benedetti, ha creato un proprio settore per la componentistica. Questa vicenda sembra essere collegata con l'indagine in corso a Torino nella quale un gruppo di amministratori di aziende Itt è accusato di aver corrotto agenti del fisco. Anche questa è partita dagli Stati Uniti; è stato il tribunale di Washington a trasmettere alla magistratura romana (che lo ha girato a quella torinese) un dossier dal quale risulterebbe la responsabilità di dirigenti delle consociate italiane della multinazionale Itt. Nel '76, quando l'inchiesta ebbe inizio, gli imputati erano 62; le indagini del consigliere istruttore Palaia hanno però consentito di stralciare la po¬ sizione di molti di essi o perché le accuse si sono rivelate infondate o perché i reati di cui erano accusati sono ormai coperti dall'amnistia. Le Indagini continuano ora per 29 persone. Vittorio Ravizza