Iran, bloccati i pozzi petroliferi Scontri, stragi: almeno 40 vittime

Iran, bloccati i pozzi petroliferi Scontri, stragi: almeno 40 vittime L'agitazione priva il Paese del 30 per cento del suo reddito Iran, bloccati i pozzi petroliferi Scontri, stragi: almeno 40 vittime TEHERAN — Il bilancio degli scontri di lunedì nell'Iran occidentale sarebbe gravissimo: 36 morti. Ma più grave ed oscura sarebbe la dinamica degli incidenti che hanno portato alla strage: uomini a cavallo, tribù curde secondo i giornali locali, avrebbero fatto irruzione nelle piazze delle cittadine di Paveh e Poi Ezahab, dove si svolgevano manifestazioni, attaccando i dimostranti Secondo altre fonti i morti potrebbero essere 65, i feriti amtinaia. Ieri, sco'itri con l'esercito a Sanandaj avrebbero causato otto morti fra i manifestanti. I soldati, secondo il Fronte nazionale, hanno sparato da elicotteri contro un corteo Stando alla stampa iraniana, l'assalto a Paveh sarebbe stato guidato da un membro del Parlamento, Salr Jaf, fuggito dopo gli scontri. Nella città vi sarebbero stati episodi di vandalismo: negozi saccheggiati e distrutti, auto incendiate. La situazione è esplosiva sul piano sociale, con lo sciopero, proclamato ieri, di 37 mila addetti alle raffinerie di petrolio. Secondo notizie provenienti da Londra l'esportazione del greggio dall'Iran è completamente cessata. Scioperi a singhiozzo erano in atto dalla settimana scorsa. Oltre venti superpetroliere, si dice in Gran Bretagna, sono ferme nei porti iraniani. Anche l'esportazione di gas verso l'Urss sarebbe scesa ad un decimo della norma. Ma il ministro dell'Informazione, Ameli Tehran, ha affermato che la produzione è calata soltanto al 60 per cento. Le conseguenze dell'agitazione sono gravissime. L'Iran estrae 6 milioni di barili di petrolio al giorno, 5 milioni dei quali destinati all'esportazione, per un incasso giornaliero di 60 milioni di dollari, il 30 per cento del reddito nazionale. Il premier Emami, ha detto in Parlamento: «Coloro che hanno spinto i lavoratori della Società petrolifera a scioperare dovrebbero sapere che l'interruzione delle esportazioni di petrolio avrà riper- cussioni pericolose per l'intera nazione». Gli scioperanti chiedono la fine della legge marziale, la liberazione dei prigionieri politici ed il processo all'ex capo della Savak, Nassiri. Le richieste di carat¬ tere sociale ed economico sono già state accolte dal presidente della National Iranian OH Company, che ha demandato al governo la decisione sulle altre rivendicazioni. Ieri il Parlamento, in segui¬ to ad una mozióne di censura, ha rinnovato la fiducia al primo ministro. Il capo della bavak, Moghadam, ha annunciato una ristrutturazione dell'organizzazione e le dimissioni di 34 agenti. r. s. , Civili protestano con un gruppo di militari nelle strade di Teheran (Telefoto Ap)

Persone citate: Ameli Tehran, Nassiri

Luoghi citati: Gran Bretagna, Iran, Londra, Teheran, Urss