Rassegna del film muto al Museo del Cinema

Rassegna del film muto al Museo del Cinema Per festeggiare i 20 anni di attività Rassegna del film muto al Museo del Cinema TORINO — Da vent'anni Torino possiede un ricco Museo Nazionale del Cinema, aperto al pubblico nel 1958, da allora diretto da Maria Adriana Prolo, che nefu anche la fondatrice. Il critico cinematografico della Stampa, di quel tempo Mario Gromo, tenne per primo (e fino alla morte immatura avvenuta due anni dopo), la presidenza della benemerita istituzione, portando a questa il contributo della sua passione per il cinema e l'autorità della sua competenza di studioso. A celebrare l'anniversario 1958-1978 il Museo Nazionale del Cinema dedicherà un ciclo di proiezioni al «Cinema italiano muto». Poiché il ciclo si riferirà al periodo 1910-1916, si ha la possibilità di aprirlo con Cabiria, film girato nel 1913 da Giovanni Pastrone, e ora proiettato, alle 15,30 e 21, da giovedì 2 novembre a domenica 5. Seguiranno (7-12 novembre): Nozze d'oro di Luigi Maggi (1911), La meridiana del convento di E. Rodolfi (1916). A questi due film, l'uno di 18, l'altro di 35 minuti, seguirà il documentario dedicato da Virgilio Tosi a Roberto Omegna pioniere del cinema scientifico. Per le settimane successive, il calendario è il seguente 14-19 novembre: Maciste alpino di Giovanni Pastrone, (1916); Cretinetti e gliaeromobili nemici (1916). — 21-26 novembre: L'emigrante di Pastrone (1916), Papà di Nino Oxilia (1915), Cenere di Febo Mari (1916), unico film interpretato da Eleonora Duse. 28 novembre - 3 dicembre: Il fuoco di Pastrone (1915): La guerra e il sogno di Morni di Pastrone (1916) --5-10 dicembre: Tigre reale di Pastrone (1916): Cretinetti: che bello! di André Deed (1910). Questo primo periodo d'attività del Museo del Cinema è stato ampiamente illustrato dal suo promotore, Guido Aristarco, docente nell'Università di Torino e vicepresidente del Museo stesso. Ad Aristarco, nella conferenza stampa di presentazione del programma, era affiancata la direttrice, mentre il saluto ai giornalisti e critici interventi era stato portato dal presidente prof. Carducci. Notizie particolareggiate sono anche state fornite su quella che dovrà essere l'attività promozionale e culturale del Museo: «un'attività viva e vivace», ha precisato Aristarco, che si concreterà in convegni e seminari, oltre che in proiezioni regolarmente dedicate a registi significativi. Tra essi Lev V. Kulesov, considerato il «patriarca- del cinema sovietico; Stanley Kubrick, del quale si presenteranno alcuni «inediti-; l'ungherese Andràs Kovàcs, di cui in Italia, al momento, si è visto pubblicamente soltanto Ad occhi bendati; l'olandese Joris Ivens. In collaborazione con il Comune di Torino si sta concretando una rassegna di film africani. Ad essa ne seguirà una seconda, dedicata al «Cinema catalano, basco e galiziano». L'Istituto di Storia del Cinema e del Teatro contribuirà a una serie di lezioni sul cinema^ A. Vald.

Luoghi citati: Comune Di Torino, Italia, Torino