È stato scoperto nell'alta Valle del Po un tempio dei pastori di 4000 anni fa di Alberto Gedda

È stato scoperto nell'alta Valle del Po un tempio dei pastori di 4000 anni fa I resti sono a Bricco Lombatera in zona Pian Munè È stato scoperto nell'alta Valle del Po un tempio dei pastori di 4000 anni fa Le strutture sono state individuate da uno studioso di Saluzzo, il professor Araldo Cavallera - Sulle rocce incisioni di figure umane - Si trattava di un popolo evoluto SALUZZO — Sopra Paesana, nella Valle Po, in una zona invasa tutte le domeniche da famiglie e turisti per il picnic, un appassionato speleologo-archeologo saluzzese, il prof. Araldo Cavallera, ha trovato le tracce di una sicura presema umana organizzata, risalente al periodo protostorico (tra i 3000 e i 2000 anni avanti Cristo) nella fase del passaggio dall'età del bronzo a quella del terrò. A Bricco Lombatera, nella zona di Pian Munè, Cavallera ha individualo alcuni fori a coppella (si tratta di buchi latti ruotando una dura pietra nella roccia, incisioni antropomorie, cioè raffiguranti figure umane), strutture megalitiche (costruite con grandi pietre) che fanno pensare all'esistenza di una sorta di « tempio all'aperto » di forma concentrica, come proverebbero i quattro cerchi che delimitano un piano d'una cinquantina di metri di diametro alla cui sommità è posta una pietra — un alare? — in- elsa con i soliti fori a coppella. «E tutto questo in una zona che sinora si riteneva priva di qualsiasi valore archeologico — dice Cavallera che è insegnante di educazione artistica nelle scuole medie ed apprezzato scultore —. La mia scoperta, anzi, è la prima in tal senso nelle Alpi occidentali». Sono ormai anni che Cavallera lavora in questa direzione rinvenendo diversi reperti nelle valli alpine Po e Varaita: sul Monte Bracco sono così stati individuati graffiti raffiguranti figure umane; sullo spartiacque tra Isasca e Brondello molte incisioni cruciformi (antichi simboli solari); a Pratoguglielmo i fori a coppella su molte rocce. Cosa significano tutte que ste tracce? «Che la zona, contrariamente a quanto si riteneva, era abitata da tribù di pastori — risponde il ricercatore —. Persone con una cultura piuttosto evoluta. Infatti la scoperta delle coppelle avvalora la presenza della struttura che ritengo e-sere un "tempio"». Cavallera spiega la difficoltà per gli uomini del protostorico nel realizzare i fori nella roccia, cioè le «copelle» e ne illustra l'importanza archeologica: «Dato per scontato che questi fori non sono stati fatti "per caso", mi sembra che la interpretazione più corretta è quella che vede in loro un'espressione rituale-religiosa. Molti elementi, del resto, danno fondamento a quest'ipotesi che è comune a molti studiosi: dall'animismo delle popolazioni primitive, al concetto di "tempio all'aperto" presso i Celti, Germani, Semiti; l'incisione delle pietre tombali e di coppelle su menhir, dolmens e megaliti». Partendo da una di queste rocce incise, l'archeologo ha elaborato la teoria di un tempio all'aperto a Bricco Lombatera tra Pratoguglielmo e Pian Croesio: la pietra è posta in un luogo dominante a circa 1400 metri d'altezza ed è circondala da altri massi disposti in modo concentrico con una sequenza precisa, ricostruita con schemi dal ricercatore: «Io escludo che si tratti di un "castelliere" cioè di una fortificazione tipica dell'età del ferro — afferma ancora Cavallera — e questo perché qui siamo di fronte ad una tipologia apparente di carattere assai diverso e con dimensioni più ampie, proprie di un luogo pubblico per riunioni di tipo religioso o "amministrativo": magari un punto d'incontro fra diverse genti nel periodo dell'alpeggio per la divisione dei pascoli, dei terreni». Questa teoria è stata avvalorata, sabato scorso, da una visita che hanno fatto in zona gli studiosi Osvaldo Coisson, Dario Seglie e Piero Ricchiardi del "Centro Studi e Museo d'arte preistorica" di Pinerolo che, in accordo con Cavallera, organizzeranno nella prossima primavera un campo per ricerche di superficie, per approfondire gli studi sulla zona. Alberto Gedda Una delle rocce incise rinvenute al Pian Muné

Luoghi citati: Brondello, Isasca, Pian Munè, Pian Muné, Pinerolo, Saluzzo