Bertola e Berruti, prova per la finale del pallone

Bertola e Berruti, prova per la finale del pallone Nella semifinale del Trofeo Remo Laiolo Bertola e Berruti, prova per la finale del pallone A Monastero Bormida si è imposto il primo 11-10 - Massimo affaticato dalla gara di sabato - Speranze e timori dei due grandi rivali MONASTERO BORMIDA — Giunto all'epilogo II torneo, I due campioni del pallone elastico hanno 'provato- il prevedibile scontro finale per la conquista della maglia tricolore nell'assolato sferisterio di Monastero Bormida, alla presenza di un pubblico piuttosto scarso per una super-sfida. SI disputava la semifinale del Trofeo •Remo Laiolo-, una prima volta sospesa per la pioggia con Bertolè in vantaggio per 5 a 4, una seconda volta rinviata per l'indisponibilità dell'affaticato campione d'Italia. Dopo fasi palpitanti di gioco (5 a 5 II parziale al riposo) ha vinto a sorpresa Bertola per 11 a 10, con un Berruti chiaramente affaticato. Massimo aveva giocato sabato a Torino contro Belmonte la sua ultima gara di campionato vincendo per 11-7 e non è riuscito a recuperare le energie nel breve spazio di ventiquattr'ore. «Massimo ha giocato al 50 per cento delle sue possibilità — ha commentato Bertola — anche se 10 non ho brillato. Se fossi il Bertela di quattro anni fa, con Massimo nettamente inferiore al Berruti edizione '77 per via dei suoi guai fisici, il titolo sarebbe sicuramente mio. Invece l'esito delle finali è quanto mai incerto». Trentaquattro anni compiuti, il fisico all'apparenza non logorato dai mille Impegni agonistici in campionati, tornei ed amichevoli, Felice Bertola da Gottasecca, capitano della Pallonistica Albese Marchesi di Barolo, punta alla conquista del decimo scudetto. Sarebbe un record difficilmente eguagliati le, vista la scarsità di campioni veri in questo sport antico e affascinante. Suo grande avversarlo, leggermente favorito dai pronostici per una maggiore freschezza atletica (avendo maggiori tempi di recupero a disposizione fra una partita di finale e l'altra), è Massimo Berruti. Il trentenne giocatore di Rocchetta Palafea cerca il suo riscatto contro la malasorte. Tre volte campione d'Italia, Berruti avrebbe sicuramente conquistato il quarto alloro la scorsa stagione: fu bloccato da una trombosi ascellare che gli fece vivere tremendi giorni di incubo. ■ Essere arrivato alle finali è già per me un grosso traguardo, addirittura insperato — commenta Massimo —, quindi non mi pongo adesso nessun obiettivo. Contro Bertola, ammesso che riusciamo entrambi a qualificarci a spese di Devia e Balocco, ritengo di avere 11 60 per cento delle possibilità. Giocherò sereno, il rischio è di arrivare alle finali addirittura deconcentrato». Bertola, che mercoledì sera disputerà contro Balocco la finale del Trofeo -Laiolo-, si lamenta ancora dei suoi troppi impegni: «A questo punto della stagione non ce la faccio proprio più. non sono Cassius Clay. Per giunta, dovrò disputare la prima partita delle finali fuori casa, come sempre mi capita da anni. Speriamo che il caldo diminuisca, sembra di essere in pieno agosto». A chi gli chiede quando smetterà di giocare, Felice risponde di non saperlo. -Smetterò — afferma — appena comincerò a rimediare brutte figure, non so quando». Berruti, taciturno come nel suo carattere, non è solito parlare del suo avversario. In campo i due non si guardano e alla fine, a parte qualche intervista parallela alle televisioni locali, tutto si riduce ad una stretta di mano molto ufficiale. «Non mi considero amico di Bertola — ammette il campione di Canelli — abbiamo interessi troppo diversi. La nostra è una conoscenza superficiale, di sferisterio in sferisterio». Chi vestirà fra i due -nemici- la maglia tricolore? I tifosi lo sapranno, a meno che sìa necessario uno spareggio, fra quattro lunghe domeniche, in pieno autunno. Giovanni Binda

Luoghi citati: Barolo, Canelli, Gottasecca, Italia, Monastero Bormida, Rocchetta Palafea, Torino