A Verona un Torino distratto

A Verona un Torino distratto I veneti (tre gol in un quarto d'ora) si affermano per 4-3 A Verona un Torino distratto La difesa torinese ha lasciato troppi spazi, usando malamente la tattica del fuorigioco - Inevitabile la deconcentrazione DAL NOSTRO INVIATO VERONA — Nel corso della sua lunga storia sportiva il Verona non era mai riuscito a segnare tre gol nel giro di poco più di un quarto d'ora: si è dovuto presentare il Torino del ' trucco del fuorigioco • perché un miracolo del genere potesse verilicarsi. La situazione ideila squadra granata (che ha in- i cassato, non dimentichiamolo, dieci reti nelle ultime tre partite) è | decisamente preoccupante. Non soltanto per i quattro gol che si è latta infilare a Verona, quanto per quelli che sono stati evitati per un sollio, soprattutto per demerito degli attaccanti veronesi ed anche per un briciolo di fortuna che ha accompagnato la squadra granata nei momenti decisivi. La dilesa del Torino, in questo periodo, può essere definita senza mezzi termini un colabrodo, anche se occorre tener presente la continua pressiate cui viene sottoposta per mancanza di un adeguato liltro a centrocampo ed Inoltre non va dimenticato che le assenze di Claudio Sala e laccar elli (e ieri anche quella di Graziani) finiscono per diventare pesanti se non determinanti. Nonostante tutte queste considerazioni, comunque, resta il latto che il 'buco' nella retroguardia granata assume ormai dimensioni macroscopiche, al punto che non dovrebbe essere difficile individuare le cause del crollo e gli eventuali rimedi. Non erano passati che sette minuti di gioco abbastanza dimesso e ad un ritmo talmente blando da giustificare pienamente l'interesse praticamente nullo della gara, quando il Torino iniziava la serie delle sue -sviste-. Mascetti a centrocampo allungava a Calloni, che tirava su Mozzini, il quale non poteva che respingere alla meglio. Riprendeva D'Ottavio (19 anni, dal Giulianova, un ragazzo all'esordio, che farà strada; ieri ha avuto spunti veramente eccezionali) il quale concludeva con un tiro nell'angolo, con Terraneo che non poteva certamente arrivarci. Altri due minuti ed il raddoppio, doccia fredda originata al solito J famigerato fuorigioco: ancora D'Ottavio che partiva in prolondi- I là. tiro su Terraneo in uscita, re- j spinta, ancora tiro di Bergamaschi, altra respinta di Onolri e finalmen- , te Guidolin metteva in rete. Una sequenza tutta al rallentatore, che sembrava illustrare come non si debba dare spazio (D'Ottavio è partito liberissimo, con un malinteso da parte granata sul filo del fuorigioco) se non si vuol essere castigati. Subito dopo, Calloni era nuovamente in posizione più che libera, ma Terraneo riusciva a metterci una pezza. Insomma, una dilesa granata che non sapeva proprio come lare a salvarsi con¬ tro degli attaccanti che notoriamente non sono del fenomeni. Il Torino, cui comunque va almeno il merito di non aver perso del tutto la testa in una situazione decisamente catastrofica, abbozzava un tentativo di riscossa ed arrivava a segnare con Iorio al 15': avanzata di Patrizio Sala, traversone al centro per Erba, testa di Iorio con Superchi che fermava senza trattenere, ed ancora Iorio calciava a rete. Al IO' scambio al volo Bergamaschi-D'Ottavio e gol del primo nonostante l'intervento di Onolri. Ancora una volta, però, bisogna segnalare che la dilesa giocava con una -nonchalance- da mettere i brividi. Quella del Verona cercava di non essere da meno ed ecco al 20' che i granata raddoppiavano con Pecci che allungava a Pulici: pallonetto (corretto in rete da Negrisolo) e pallone che Unisce in porta. Nella ripresa le cose non cambiano, anche se probabilmente negli spogliatoi Radice si è latto sentire. Comunque passano pochi minuti e al 55' D'Ottavio riceve da Negrisolo e parte sulla destra seminando l'intero gruppo dei difensori granata, arriva sul fondo e con un tiro molto angolato riesce ad infilare nella porta vuota. La manovra del Torino continui ad essère tutt'altro che limpida, e nel tentativo di poter rimontare una partita decisamente nata storta, si assiste a qualcosa di veramente nuovo: Onolri che si sgancia, che partecipa attivamente alla manovra offensiva mentre Pecci assume l'inedito ruolo di libero. Tutto ciò non contribuisce a creare chiarezza, anche se il Verona non riesce più a raggiungere il gol con Calloni che. per due volte in posizione molto favorevole, manca il bersaglio. Nel finale proprio all'85' Onolri. approfittando di una certa libertà che gli è consentita dal suo improvviso inserimento, riesce a servire Bonesso al limiti dell'area, il ragazzo non si emoziona, avanza e segna. La partita si chiude cosi, con Bonesso che spicca salti di gioia, ma certamente la stessa cosa non deve essere considerata valida per Gigi Radice, il quale si trova con una squadra completamente frastornata. Beppe Bracco VERONA: Superchi: Logozzo, Franzot; Esposito, Spinozzi, Negrisolo: Guidolin (Trevisanello dal 77'), Mascetti. Calloni. Bergamaschi, D'Ottavio (Marini dal 59'). TORINO: Terraneo; Danova, Salvadori; Erba, Mozzini. Onolri; Patrizio Sala (Camolese dal 60'). Pecci. Iorio (Bonesso dal 67), Vullo, Pulici. Arbitro: Ciulli di Roma.

Luoghi citati: Erba, Giulianova, Roma, Torino, Verona