Dall'Argentina al torneo europeo di Bruno Bernardi

Dall'Argentina al torneo europeo Il Club Italia, da Zoff a Bellugi, deciso a far blocco sino al 1980 Dall'Argentina al torneo europeo Tornano gli - argentini ». L'amichevole torinese con la Bulgaria è il giusto - omenaje » alla Nazionale-Juventus per il brillante quarto costo nella Coppa del Mondo. Ma il calcio cammina e lo sguardo dei tifosi è già rivolto a Roma '80. dove si svolgerà la finalissima del campionato d'Europa. Fra gli azzurri in passerella al -Comunale » — mancano unicamente gli infortunati Paolo Rossi, una delle stelle del -Mundial-, Zaccarelli e Claudio Sala tutti e tre infortunati — quanti ne sopravviveranno Ira due anni nella formazione che dovrà lottare per la conquista del titolo continentale? Bearzot, e non certo per riconoscenza ma in base ad una valutazione tecnico-atletica, intende proseguire il dialogo con gli stessi uomini a patto che si dimostrino all'altezza della situazione, aprendo le porte della Nazionale a quei giovani che lo meriteranno nel quadro di un graduale processo di rinnovamento. La carta d'identità non verrà tenuta in considerazione, per i - senatori • ancora in servizio, se il loro rendimento sarà superiore alle nuove leve che incalzano. Nell'80, Dino Zoff avrà 38 anni e Belletti 35: sono i due in odore di pensionamento ma ben lungi dall'idea di arrendersi. Per il portiere, già campione d'Europa dieci anni fa (venne nominato cavaliere e. dopo il secondo posto in Messico, cavaliere ufficiale) la legge del tempo non dovrebbe impedirgli di capitanare la Nazionale Ira due sta- gioni anche se ci sarà spazio, nel- la lunga serie di amichevoli, per i suoi attuali ricambi Paolo Conti e Bordon. I - lo sono un onesto lavoratore che cerca sempre di fare il proprio dovere — dice Zoff —. Tocca all'allenatore decidere. La Nazionale ha la possibilità di continuare sulla falsariga del "Mundial". C'è una base anche se da noi si usa metterla sempre in discussione. Su questa base si può fare affidamento anche se vincere un titolo europeo è difficile. Essere qualificati d'ufficio è un innegabile vantaggio. Non credo che le amichevoli tolgano la concentrazione: l'unica vera amichevole, anche se giocata in un ambiente ostile, fu quella premondiale con la Jugoslavia. Giocando in casa siamo favoriti: ecco può essere l'aspetto psicologico meno felice ». Contro la Bulgaria Zoff disputerà la 71" partita in Nazionale e si piazzerà al secondo posto nella graduatoria degli » alfieri ». preceduto unicamente da Facchetti. Belletti è alla sua 47° presenza e mercoledì eguaglierà Combi e Baloncieri. » Oualunque decisione prendono i responsabili della Nazionale mi troveranno consenziente — la Romeo con realismo —. non oongo limiti alla Provvidenza». Nel gruppo, tra i più anziani come età e non per ruolino di marcia, c'è il trentunenne Claudio Sala. Chiuso da Causio. il "poeta » non ha potuto prendersi in Argentina le soddisfazioni che sognava, ma non si lamenta. « La situazione non è cambiata — filosofeggia il • poeta - che l'altro ieri ha ripreso gli allenamenti e, se non sorgeran- no complicazioni dopo l'infortunio al ginocchio e alla caviglia dell, gamba sinistra, potrebbe rientrare nella terribile gara di ritorno di Coppa Uefa con lo Sporting Gijon. — Però, quando meno te l'aspetti, può presentarsi l'occasione buona. Il campionato europeo a scadenza relativamente breve, può offrire a qualcuno le soddisfazioni che non ha avuto al "Mundial". E' un gruppo sperimentato e la squadra ha dimostrato di saper giocare contro qualsiasi avversario. Nessuno l'ha messa sotto, neppure l'Olanda che nel primo tempo era stata dominata. A Buenos Aires si è aperto un ciclo ». A causa di vari acciacchi (a Cadice, al trofeo Carranza, si è fratturato un dito di un piede] uno degli elementi sui quali gravano incognite è Mauro Bellugi. Il difensore del Bologna, rientrato ieri in squadra a Pistoia, è convinto di poter sopravvivere ancora a lungo in questa Nazionale. • A prescindere dalle mie attuali condizioni di foima che non possono essere ideali, non ho altri problemi — assicura Bellugi —. A 28 anni non posso certo essere considerato "vecchio" e credo di aver fatto la mia parte in Argentina, prima di infortunarmi. Come stopper sono in grado di dare il meglio ma ho un ruolo in più nel mio bagaglio, quello di "libero", in caso di necessità. Il "Mundial" è stato il trampolino di lancio e si può continuare sugli stessi livelli. La base c'è, la squadra è ancora giovane ed ha un futuro. Basterà trovare qualche sostituto». Chi non ha problemi d'età ma deve convincere gli scettici sulle sue capacità internazionali, è Giancarlo Antognoni. L'Argentina l'ha ridimensionato ma aveva l'alibi di essersi presentato al 'Mundial' con un piede in disordine ed in condizioni di forma precarie. Da "intoccabile- è finito in panchina. Mercoledì riprende la maglia di titolare con la speranza di diventare finalmente un pilastro della Nazionale. -Buenos Aires è un capitolo chiuso anche se ricco di insegnamenti — spiega Antognoni —. E' stata senza dubbio una esperienza molte utile sia dal punto di vista umano che tecnico. Personalmente sono animato da un forte desiderio di rivincita e l'occasione me la offrirà il campionato europeo. E' un grosso traguardo alla portata dell'Italia. Le mie disavventure in Argentina sono acqua passata ma mi stimolano a tornare sui livelli più i alti. Naturalmente dovrò conquistarmi il posto e la fiducia di Bearzot dimostrando sul campo, e co- ! minciando dalla Bulgaria, di essere quello di un tempo». Zaccarelli. che in Argentina era finalmente riuscito ad ottenere il suo meritato -posto al so/e», no/i può rispondere alla prima chiamata di Bearzot poiché riprende soltanto oggi la preparazione dopo lo strappo muscolare che l'aveva bloccato ad Entrèves durante la prima fase della preparazione. Prima di tutto pensa a guarire, poi al Torino e infine alla maglia azzurra. Secondo Zaccarelli il -Mundial- ha coronato un lavoro cominciato quattro anni prima, sulle ceneri della disfatta di Stoccarda: -Adesso nasce un nuovo ciclo con una solida intelaiatura di gioco e con una base giovane, composta da elementi che hanno voglia di arrivare agli europei. Per chi è fuori c'è il grosso stimolo ed entrare in squadra». Causio, fra i protagonisti più brillanti dell'esaltante avventura sudamericana, sa che è vietato sedersi sugli allori ma agli -esami- ha ormai fatto il callo. In Argentina ha dato una misura della sua classe Internazionale. Sulla soglia dei ventinove anni si sente ancora in grado di dare un grosso contributo alla Nazionale. ■ Ci tengo a disputare il campionato d'Europa, un obiettivo prestigioso — chiarisce —. Dipende da me confermare quanto di buono ho fatto in Argentina. La gente adesso pretende di più da tutta la squadra che ha un ottimo po-tenziale. Non dovremo, però, mon-tarci la testa ma continuare a gio- care in umiltà». La gente si attende conferme anche da altri elementi come Set-lega, Tardelli. Gentile, Scirea e Cabrini che in Argentina hanno trovato la loro dimensione mon-diale. -Il gruppo ha ritrovato un certo prestigio e credibilità non solo nell'opinione pubblica ma soprattutto in se stesso. E' un grup- po omogeneo che comprende una trentina di giocatori sui quali Bear- zot può lavorare in funzione di Roma '80. E' un vantaggio che la fase finale si disputi in Italia ma forse è uno svantaggio non dover effettuare la qualificazione: esiste il pericolo di non essere concentrati. Un esempio: se si incontra la Finlandia in una gara che conta la si batte 6-1, se si tratta di un' amichevole si vince magari per 2-0. Difficile dire adesso se saremo favoriti. In giro ci sono grosse squadre, come l'Inghilterra, e nell'arco di due anni possono sorgere quelle meteore che vincono e poi spariscono come la Cecoslovacchia. L'importante è prepararci bene-. Tardelli è dello stesso avviso. Avrebbe preferito lo -stress- di una qualificazione ad una serie di amichevoli, anche se di buon livello. -In Argentina non siamo stati inferiori né alla prima né alla seconda classificata — spiega Tardelli — e questo fa bene sperare per gli europei. Non si può dire che li vinceremo ma faremo sicuramente bella figura». Gentile cambia nuovamente maglia: con la Bulgaria torna nel ruolo di terzino dopo essere stato utilizzato in Argentina come stopper ed avere bloccato elementi del calibro di Kempes. Krankl. Fischer e Roberto. E' un -jolly' che la Juventus potrà sfruttare con compiti diversi, a seconda delle esigenze. -Come mediano devo completare l'assuefazione al ruolo — dice Gentile — ma non ho problemi, giocando a centrocam po nella Juventus, a tornare in di fesa in Nazionale. Insomma non i ne sarei condizionato. Per quanto! riguarda il futuro della squadra | azzurra, se si conservano certi valori si può arrivare alla finalissima negli europei. Bearzot avrà il tempo di verificare i ricambi e stabilire se c'è bisogno di qualche cambiamento nell'intelaiatura che tanto bene si è comportata in Argentina». Per Scirea l'Argentina resta uno dei -momenti' più indelebili della carriera. Ha ripagato ampiamente la fiducia riposta in lui da Bearzot I e, sul piano psicologico, sì ripre senta in maglia azzurra senza problemi. E' convinto che la squadra possa soltanto migliorare poiché l'età media è bassa nonostante due o tre elementi -esperti': -In due anni possono cambiare tante cose ma nell'80 gli europei si giocheranno davanti al nostro pubblico e potremo esprimere il massimo». Infine Cabrini, una delle più belle -realtà- azzurre. Cabrini ha appena 21 anni ma è maturo: Arrivare è facile — puntualizza — 'difficile e mantenersi a certi livelli- Far0 del mio meglio», Bruno Bernardi