Un combattuto Palio di Asti vinto dal borgo San Paolo

Un combattuto Palio di Asti vinto dal borgo San Paolo Oltre trentamila hanno seguito l'avvincente gara Un combattuto Palio di Asti vinto dal borgo San Paolo Lotta serrata con le solite frustate tra fantini: il cavallo di San Secondo cade e si frattura una gamba - La tradizionale sfilata in costume con il fantasmagorico spettacolo degli sbandieratori DAL NOSTRO INVIATO ASTI — Tutto fa Palio e S. Paolo conquista la sua seconda vittoria in una giornata di folla, nella cornice di colori resa più accesa dalle vampate di rivalità tra i borghi. Una vittoria sudata, sofferta fino agli ultimi metri in cui Nobel, il cavallo montato da Sergio Ruiu, è riuscito a resistere alle scudisciale di « Spingarda » il fantino di Costigliole suo immediato inseguitore, e a contenere il recupero di San Pietro, terzo classificato. Una corsa balorda ma lineare. movimentata da un incidente al termine della prima batteria, dalle frustate tra fantini, dalla ferita riportala da Dar Chabonne, il cavallo di S. Secondo, che si è fratturato la gamba anteriore destra durante la finale e forse dovrà essere abbattuto. Così la corsa ha avuto gli ingredienti di sempre, resi ancora una volta più avvincenti dal calore di un pubblico che diventa spettacolo come il Palio stesso. Trentamila sugli spalti e in tribuna, quasi centomila lungo le strade a seguire il corteo in costume. Perché il Palio è anche partecipazione popolare, riscoperta di un passato che non si accontenta più della sola coreografìa, ma che si sforza di scavare nel profondo, tra le pieghe e gli episodi della storia astigiana. E la conferma è venuta dal corteo, dove i rioni si sono impegnati a reinterpretare le vicende riportate dalle cronache del passato, a reinventare personaggi e costumi con fedeltà assoluta, quasi pedante. Alle 11 piazza S. Secondo è gremita: gli sbandieratori regalano uno spettacolo di alta classe. Le stoffe frustano l'aria, si librano nell'azzurro e ricadono. Un repertorio di tanti numeri, al ritmo cadenzato dei tamburi, nessun errore. Il fruscio delle sete ricama una girandola di colori, i giocolieri delle bandiere strappano lunghi applausi. Ma l'attesa della corsa ha già infiammato gli animi: gli sbandieratori offrono una clessidra al rettore di S. Secondo perché non si ripeta l'episodio dell'anno scorso, quando il cavallo fu squalificato per non aver raggiunto in tempo il canapo di partenza. Si parte alle 11 da piazza I Cattedrale tra il gracchiare | dell'altoparlante che invita gli spettatori a lasciar libero ; il campo ai figuranti. Apre Cattedrale, vincitore dell'anno scorso, con il capitano j del Popolo, le nobili fami- \ glie dei Catena e degli Alfieri. Seguono Costigliole in un rullio di tamburi, S. Mar- | tino accompagnato dalle insegne bianco verdi, S. Pietro che mette in mostra le sue dame. Canelli ricorda la visita compiuta al castello dalla marchesa di Milano nella seconda metà del '400. Tanaro rappresenta gli antichi mestieri: ortolani e carrettieri, massaie, lavandaie e pescatori. Eeguono Torretta e S. Silvestro, poi S. Secondo, che ripropone l'imperatore Corrado Il e l'imperatrice Geltrude quando concessero alla città di Asti il privilegio di battere moneta. E poi armigeri e cavalli, cento altri personaggi per una sfilata che non accenna a finire. Il vescovo di Viatosto e il conte di Monte- chiaro che prima di partire in pellegrinaggio per la Terra Sante, donò le sue terre ai canonici di Asti. I signori di S. Paolo accompagnati sotto il baldacchino, i figuranti di Santa Caterina e di Santa Maria Nuova. E poi S. Lazzaro, il Capitano del Palio e gli armigeri, i paggi che reggono i pennoni su cui sono issati ì premi: la borsa, gli speroni e il gallo vivo. Chiude il Carroccio, trainato da due coppie di buoi e recante il trofeo più ambito, il Palio '78. che sarà consegnato dal sindaco di Asti al cavallo del rione primo classificato. Una corsa accesa, addirittura bruciata dal nervosismo e dagli schiocchi delle scudisciate. Nella prima batteria partono in otto. I cavalli ammucchiati al canapo, i fantini che si guardano di brutto. Minuti interminabili per far rispettare l'ordine di partenza, poi il boato della folla sottolinea il via. Si allunga S. Lazzaro nella prima curva, duecento metri di galoppo, quindi il fantino di S. Secondo viene disarcionato e precipita nella polvere. Il cavallo taglia primo il traguardo davanti a San Paolo e San Martino: San Lazzaro. Torretta. Montechiaro, San Silvestro e Cattedrale sono eliminati. Alla priva curva, dopo l'arrivo, l'incidente. Frustati dai fantini che tentano di fermarli, due cavalli si urtano: Renato Magari di San Lazzaro precipita a terra sotto il peso dell'animale. In un primo momento le conseguenze sembrano gravi, interviene l'ambulanza, il fantino è portato via in barella. Solo dopo qualche minuto si diffonde la notizia: la caduta è senza conseguenze, magari è già stato dimesso. Partono in sette nella seconda batteria. S. Pietro comincia in sordina, poi, con un finale da campione, stacca di 50 metri Castiglione e S. Caterina che arrivano nell'ordine. Don Bosco, Canelli. S. Maria Nuova e Tanaro sono eliminati. Mezz'ora per lasciare che la Tv riprenda l'esibizione degli sbandieratori poi la finale. C'è chi dice che è una lotta fra S. Secondo e S. Pietro, ma il pronostico va presto in frantumi. Alla partenza S. Secondo e Costigliole restano appaiati per un centinaio di metri, mentre S. Pietro scatta in ritardo. Primo giro con quattro cavalli testa a testa, poi S. Secondo si ferisce contro lo spuntone di una transenna e abbandona la corsa. Restano in lizza S. Caterina, Costigliole e S. Paolo, mentre S. Pietro rimonta furiosamente. L'ultimo giro decide: Sergio Ruiu resiste ai colpi di Spingarda e vince nettamente. Il Palio è finito. Si brinda e si balla fino a notte. Ogni rione vive le ultime ore della festa con la sua gente. « Perché — cerne dice Piero Fassi, rettore del Tanaro — il Palio è il tuo borgo, la tua infanzia, la tua vita, gli amici che invecchiano con te ». Mauro Anselmo Asti. Una drammatica sequenza del Palio (Foto Piero De Marchis)

Persone citate: Castiglione, Don Bosco, Eeguono Torretta, Mauro Anselmo, Palio, Piero De Marchis, Piero Fassi, Renato Magari, Sergio Ruiu