Il "boom,, della sterilizzazione ora è esploso in tutta Italia di Mario Bariona

Il "boom,, della sterilizzazione ora è esploso in tutta Italia Una discussa "iniziativa sociale,, (molto commerciale) Il "boom,, della sterilizzazione ora è esploso in tutta Italia A Roma e Milano Anche a Torino i si opera già (3 e 120 casi) - A Napoli si cercano "volontari" tempi sarebbero già maturi con quaranta-cinquanta domande E' esploso il « boom » della sterilizzazione maschile. L'operazione « Fermati Adamo » sta dilagando in Italia portata avanti da una serie di sigle a dir poco sconcertante. Roma è stata la prima a rendere pubblici gli interventi, ma Milano, che è sempre un « grand Milan », ai tre casi di Roma (impiegato ministeriale, 37 anni due figli vedovo; dipendente di agenzia pubblicitaria, 40 anni, tre figli; commerciante, 38 anni, un figlio) affianca subito, col peso del numero che schiaccia, le circa centoventi « vasectomie » tenute fin qui nel segreto. Il presidente dell'associazione milanese « Ass Ster » primo « vasectomizzato d'Italia, pastore evangelico, insegnante alla facoltà biblica, in una intervista al giornalista Leonardo Vergani del Corriere della Sera, fornisce alcuni dati interessanti. I pazienti sono uomini sui trenta trentacinque anni e di ogni classe sociale. Qualcuno arriva con la moglie. La maggioranza dice d'aver già figli e di non volerne più per assicurare a quelli che ha un sufficiente benessere; altri dicono di volersi togliere l'incubo della procreazione. Le donne che si sono fatte sterilizzare sono pochissime e per lo più sole, che non vogliono correre rischi. Napoli, sempre nell'alone della miseria dei suoi rioni, ha avuto il suo momento di pubblicità nel genere quando il 25 agosto scorso l'« Aiecs » con una « iniziativa audace nella città più prolifica d'Italia », si è messa a cercare napoletani da sterilizzare. L'impresa non sembrava facile: tre soli volontari per un intervento che forse verrà compiuto in autunno. Ed ecco la situazione a Torino. L'Aiemp, via Arcivescovado 7 (Associazione igiene educazione matrimoniale prematrimoniale) aderente alla Uicemp ed alla International planned parenthood federation, Ippf, consultorio riconosciuto dalla Regione, è ospitata nei locali della Croce Rossa di cui ha lo stesso presidente. Quota associativa, duemila annuali. Orario: tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19, escluso il sabato pomeriggio, visite ginecologiche previo appuntamento effettuate da medici della clinica ostetrico ginecologica dell'Università. Lo fanno funzionare una segretaria, Maria Teresa Costa con le consulenti De Angelisi e Vergnano. Dicono: « Sorto nel 1960 con la presidenza di Ada Gobetti esordì nel 1969 con una campagna che suscitò polemiche: un corso di educazione sessuale che raccolse duemila presenze. Cinque medici di cui due donne, uno psicologo, un moderno ambulatorio. Un bilancio striminzito ed una notevole mole di lavoro: le uniche 500 mila lire ricevute dalla Regione Torino risalgono ai tempi dell'assessore de Armeria, 4 anni fa. Il nuovo Assessore e la Giunta Regionale, finora ci hanno ignorato. La nostra attività è fondata in massima parte sul volontariato, ma abbiamo ugualmente Quattromila presenze annue. Abbiamo ricevuto 40-50 domande di sterilizzazione ». Anche a Torino i tempi sono maturi, perché qualcuno guardi con interesse ad una discussa « iniziativa sociale » che finisce dove comincia l'iniziativa commerciale. « Abbiamo ricevuto 40 o cinquanta domande. — Riprende Maria Teresa Costa — E ieri ci ha telefonato un giovane che parlava a nome di una dozzina di amici; poi una donna, per conto del marito. Ma noi non siamo pronti. Ci sono troppi problemi da superare ancora, di carattere giuridico (per non parlare di quelli finanziari, psicologici e ospedalieri). Bisogna trovare dove operare in condizioni di assoluta sicurezza e attualmente gli ospedali non possono assumersi una attività che comporta rischi giuridici di tale portata ». L'Anced (alla quale si appoggia anche l'Aied, di Torino) è sorta nel 1976 presidente un commercialista, il dottor Versino, segretario il costruttore edile Gastone Guerrini. Ha sede in corso Racconigi 130. Per poter usufruire dei servizi occorre farsene soci: tremila lire l'anno. Visite dalle cinque alle ottomila lire; altri due consultori a Cumiana e Brandizzo; presente a Roma, Milano, Vicenza e Firenze. Dice Guerrini: « Abbiamo circa quaranta-cinquanta visite al giorno, ed uno o due casi di richieste di sterilizzazione. Diciamo sei-otto casi la settimana. Il problema nella sua immediatezza non ci interessa: deve essere prima definito l'aspetto giuridico e di formazione tecnica dei quadri. Il 14 ottobre a St-Vincent, ci sarà un convegno della Società piemontese di Ostetricia presieduta dal professor Robecchi, presenti il professor Portigliatti, medicina legale, il giudice Germano, l'andrologo Borgna, ginecologi ed urologi. Di qui dovrebbe uscire una linea chiara sulla quale muoversi. Fino a quella data non abbiamo intenzione di partire, pur seguendo attentamente il problema e preparandoci ad affrontarlo. « Giorni fa abbiamo fatto una inserzione per trovare una villa a Torino da trasformare in hospital day perché gli ospedali non hanno disponibilità per ricoveri di un giorno o due: in ginecologia non è possibile ricoverare uomini, ed i reparti urologici non sono in grado di far fronte al nuovo fenomeno. Soprattutto non siamo tranquilli sul piano psicologico, la reversibilità è difficile e non sappiamo le reazioni di un individuo, oggi d'accordo nel farsi sterilizzare ma che forse tra tre o quattro anni potrebbe avere ripensamenti. Bisogna aiutare ad approfondire e maturare un impulso che, come riteniamo almeno fino a questo momento, lascia ampi rischi di irreversibilità». Operazione che eravamo abituati a vedere come soluzione forzatamente volontaria in Paesi sottosviluppati e con possibili odiosi risvolti di classe, la sterilizzazione viene riabilitata, non sappiamo con quanta validità, citando paesi come gli Stati Uniti (13°o della popolazione in età feconda), o la Cina che conta il maggior numero di sterilizzati (35 ] milioni) e che, si sottolinea, I è da trent'anni sfuggita al I capitalismo. Luigi De Marchi, presidente dell'Istituto di ricerche demografiche, sostiene che la « realtà storica » ha smentito i pregiudizi di una cultura pseudo rivoluzionaria che ha presentato la sterilizzazione come un diabolico complotto del capitalismo americano ai danni del Terzo Mondo. E' possibile. Ma quello che resta da sfatare è che dietro questa « iniziativa sociale » che per la prima volta vede il maschio « punito » e corresponsabilizzato nell'impatto con la procreazione, di americano non restino il tipo di clamorosa speculazione capitalistica e il pesante battage pubblicitario in atto. Mario Bariona