Da tre anni esisteva un piano contro i disastri del maltempo

Da tre anni esisteva un piano contro i disastri del maltempo Val Vigezzo e tutta l'Ossola impegnate nella ricostruzione dopo l'alluvione Da tre anni esisteva un piano contro i disastri del maltempo Le indicazioni della Forestale non sono state ascoltate - Dopo l'intervento della Regione, un aiuto dalla Cee? - Consegnato lo scuolabus offerto da "Stampa Sera" DAL NOSTRO INVIATO DOMODOSSOLA — Nella bacheca della piazza del Municipio di Santa Maria Maggiore c'è un biglietto scritto semplicemente col pennarello: «Villeggianti vi aspettiamo anche per il 1979». E' uno dei tanti segni della volontà di riprendere la vita normale, a tutti i costi, e subito. Ieri, nonostante le ferite della valle Vigezzo siano ancora aperte, si è disputata la quinta edizione della «Sgamelàa d'Vìgezz», una gaia podistica di 25 chilometri, a cui si sono iscritti seicento concorrenti. Per la cronaca ha vinto Bruno Zanoletti, col tempo di un'ora e 39'. Approfittando della mattinata di festa — c'era la banda di Malesco, le ragazze in costume valligiano, sotto un sole da ferragosto — c'è stata anche la brevissima cerimonia nel corso della quale è stato consegnata alla Comunità Montana uno scuolabus nuovo di zecca, dono di Stampa Sera, con il concorso della filiale Fiat di Novara. Altri due automezzi dello stesso tipo verranno consegnati nei prossimi giornii. L'iniziativa si affianca alla sottoscrizione lanciata da Stampa e Stampa Sera che ha superato i 77 milioni, gran parte dei quali sono già stati distribuiti direttamente. Erano presenti il presidente: del consiglio regionale Dino Sanlorenzo, l'assessore all'assistenza Mario Vecchione, i rappresentanti del nostro giornale, il presidente della Comunità Barazzetti — che ha ringraziato a nome della gente della valle — sindaci, cittadini, turisti. Sanlorenzo è stato molto conciso e ha detto semplicemente che ormai «siamo usciti dall'emergenza e bisogna dire che tutti hanno lavorato e stanno lavorando per la ricostruzione. Ma bisogna ricordare che non basta ricostruire, bisogna farlo in modo nuovo, senza ripetere gli errori del passato». Nessuno dei comuni della valle ha infatti, tanto per dirne una, strumenti urbanistici come piani regolatori o di fabbricazione. E' vero che il disastro sarebbe stato difficilmente evitabile, ma i danni avrebbero potuto essere minori se tante case di abitazione o altro, non fossero state costruite tropi» a ridosso del torrente Melezzo, quando non addirittura sul greto. A questo proposito c'è da segnalare, parlando di assetto del territorio, una proposta dell'ispettore Renato Poggiali, deiramministrazione forestale, che già tre anni fa aveva preparato il piano di intervento per la valle Vigezzo, riguardante tutti i territori di proprietà comunale. «E' vero — spiega Poggiali — che il 55 per cento della superfice della Comunità Montana è forestato, ma bisogna vedere come. Per esempio ci sono molti abeti rossi che hanno radici superficiali e perciò poco adatte a trattenere il terreno. Il progetto che abbiamo preparato prevede una spesa di 873 milioni, per una superficie di 1100 ettari, questa cifra andrebbe per il 50 per cento a carico della Comunità, il 25 per cento dovrebbe essere coperto da un contributo dello Stato e il resto a carico della Cee. Solo adesso però è stato preso sul serio, dopo che è successo questo finimondo». Lo studio, che sarà esaminato nei prossimi giorni dalla Regione, prende in considerazione il suolo, il regime delle acque, il versante, la quota, documentando anche la convenienza economica delle scelte, dato che la produzione di legnarne potrebbe passare dagli attuali due metri cubi per ettaro ad almeno quattro. Le assenze dovrebbero essere uniformate a quelle spontanee, magari seminandole, invece che mettendo a dimora le pianticelle, dato che in questo modo le radici crescono fittonate contribuendo ad un migliore consolidamento del terreno. Tutto il programma è già abbondantemente documen tato con dati e carte ciascuna delle quali indica i dati relati vi alle caratteristiche geologiche, alla quantità di precipi tazioni, alle strade necessarie, al decespugliamento, ecce tera. Se l'ufficio tecnico unificato, attraverso cui passano tutte le richieste e gli intervent-' — con sede presso la Comunità Montana — funziona speditamente così come la burocrazia regionale si sta dimo strando efficiente ed elastica, non altrettanto si può dire dell'amministrazione dello Stato. Infatti la Giunta regio naie ha deliberato in data 11 agosto un intervento straordinario di 120 miUoni, per la sola valle Vigezzo, per i primi interventi (più altri 40 dell'as sessorato all'assistenza). La Banca d'Italia ha disposto l'accredito soltanto il 23 agosto; ma fino a oggi gli interessati non hanno ancora visto una lira, e devono fare salti mortali con le banche per farsi anticipare il denaro. Renato Scagliola Druogno. I numeri di una targa dipinti sui resti di un'auto tra le macerie dove due giovani sono morti nella frazione Cagnone: un'immagine emblematica del disastro

Persone citate: Bruno Zanoletti, Cagnone, Dino Sanlorenzo, Mario Vecchione, Poggiali, Renato Poggiali, Renato Scagliola, Sanlorenzo

Luoghi citati: Domodossola, Druogno, Malesco, Novara, Ossola