Veloci sui ghiacciai saltando tra i crepacci

Veloci sui ghiacciai saltando tra i crepacci La Granta Corsa, entusiasmante gara alpinistica sulle montagne di Courmayeur Veloci sui ghiacciai saltando tra i crepacci Vincitori, come nel 77, Marco Treves e Silvio Calandri ■ Hanno percorso in due ore e undici minuti quasi venti chilometri: una media di sette all'ora • Si sono cimentati atleti e semplici appassionati; tra loro un concorrente di sessantaquattro anni - Tutti festeggiati al traguardo DAL NOSTRO INVIATO COURMAYEUR — Il merito della splendida riuscita di questa quinta edizione della Granta Corsa deve essere equamente diviso fra gli organizzatori, i concorrenti e le condizioni atmosferiche. Stamane il cielo della conca di Courmayeur non aveva una nuvola, le montagne, alle prime luci del sole, erano di un rosato che avrebbe fatto venire voglia di provare ad «arrampicare» anche ad uno zoppo. Solo 44 persone (22 coppie), però, se la sono sentita di sfogare questo desiderio sui quasi venti chilometri del percorso tracciato dalle guide del paese. Hanno vinto gli stessi dello scorso anno: Marco Treves e Silvio Calandri dello Sci Club Challant in 2 ore 11 minuti e 1 secondo. Dietro di loro i rappresentanti dello Sci club Courmayeur Monte Bianco, Marcoz-Borinato e Gotti-Marchesi del Cai Vimercate (primi classificati fra i cittadini). La classifica riservata ai gruppi militari se la sono aggiudicata Bertin e Darioli delle Fiamme Gialle di Torino. Il record stabilito nella scorsa edizione non è stato battuto, ma questo non è dovuto ad un minor rendimento dei vincitori: quest'anno sono state fissate regole più rigide per la sicurezza in alcuni tratti di discesa che comportavano una minor velocità. Anche il tempo impiegato oggi, comunque, costituisce pur sempre una bella impresa. Significa aver tenuto, fra «quarti gradi» e crepacci, una media superiore ai sette chilometri all'ora. Per capire il valore dell'impresa vediamo dettagliatamente il percorso. La partenza viene data alle Baite del Peuterey a 1507 metri d'altitudine: un sentiero fra i pini porta ai casolari del Fresney e di qui incomincia la pietraia alle rocce dal Chatelet dove ci sono i primi tratti di corde fisse intervallate da altra pietraia e mezzecoste su prato. Terminato questo passaggio si sbuca sul ghiacciaio del Brouillard (2510 metri) e lo si percorre per circa 500 metri saltando fra i crepacci (quest'anno particolarmente abbondanti). Altro tratto su morena e rocce, poi finalmente incomincia la discesa. Si passa dal rifugio Monzino, si attraversa un breve nevaio e poi ancora pietraie fino alle catene fisse dello Chatelet. Ultimo tratto di morena poi finalmente sentiero e arrivo nuovamente alle Baite del Peuterey. Su questo tracciato si sono cimentati atleti e semplici appassionati. Più numerosi i secondi degli altri: difficile dire se al termine erano più soddisfatti i vincitori o l'avvocato Quaglia che, a 64 anni, è riuscito a piazzarsi (in coppia con Grassi) in penultima posizione. Comune a tutti i partecipanti, un grande amore per la montagna ed un sincero spirito sportivo. Silvio Calandri, appena tagliato il traguardo, ha abbracciato il compagno: «Grazie Marco — ha detto, distrutto dalla fatica —. Questa gara te la sei vinta da solo». Analogo spirito anche in tutte le altre coppie di concorrenti: quasi tutti arrivano al traguardo con quello più fresco che tira per mano il compagno stanco, nei tratti più duri si sentono di continuo i reciproci incoraggiamenti. Al traguardo, comunque, ci sono festeggiamenti e applausi per tutti. Il pubblico ! l'Ossola — che il valore della manifestazione meriterebbe più numeroso — si gode sole e spettacolo partecipando continuamente all'andamento della gara attraverso le parole dello speaker collegato via radio con i punti di controllo. Un po' di delusione per la prestazione dell'ex olimpionico Willy Bertin: era fra i favoriti ed arriva, in coppia con Darioli, solo quarto, superato addirittura da una squadra cittadina. I due atleti delle Fiamme Gialle hanno però un ben valido motivo per non aver reso al massimo: non si sono potuti allenare perché fino a pochi giorni fa sono stati a prestare soccorso nella zona del¬ Una battuta, per concludere, che può condensare lo spirito dell'intera manifestazione. Marco Treves, per venire alla Granta Corsa, ha dovuto rinunciare ad un'altra gara nella località del suo sci club a cui teneva molto. «Dì la verità. Marco, — gli chiede scherzando un tifoso — se l'altra corsa fosse oggi pomeriggio, andresti a farla?». Il vincitore si schermisce, poi sorridendo ammette: «Beh, non certo per vincere, però per onore di firma andrei a farla». Giorgio Destefanis Courmayeur. I due vincitori, Treves e Calandri, gli stessi dell'anno scorso

Luoghi citati: Courmayeur, Ossola, Torino, Vimercate