Mette le ali per volare il Coniglio di Macario

Mette le ali per volare il Coniglio di Macario Esordirà all'Alfieri il 22 settembre Mette le ali per volare il Coniglio di Macario Nei due tempi di Augusto Novelli, ha accanto a sé Marisa Del Frate, Wanda D'Eusebio e Remo Varisco - In compagnia anche la Puccini Un angolo della vecchia Torino è stato «ricostruito» per Erminio Macario. Da stampe tratte da album di famiglia, da foto che hanno il fascino del color seppia, è così riemerso il «Caffè delle isole», nel cuore di Porta Palazzo, per la scenografia del Coniglio, che il regista Nando Milazzo presenterà all'Alfieri dal 22 settembre. Due tempi di Augusto Novelli con un Macario in buona salute («E' il lavoro la medicina che mi dà la carica», ci dice), che avrà con sé Marisa Del Frate, Wanda D'Eusebio, Remo Varisco e Carla Maria Puccini. Sabato mattina Macario, riunito all'Alfieri con la compagnia, ha letto il copione che ha subito qua e là alcuni ritocchi; la lettura è proseguita anche ieri mattina e alle 11, sorridente e puntuale è giunta, biancovestita, Marisa Del Frate, che nel Coniglio sosterrà la parte di Miranda, ossia della moglie separata che, in un susseguirsi di ricordi, torna a vedere il marito. Macario, ancora impegnato in tv con due puntate della registrazione in cui evocherà il mondo dell'avanspettacolo e della rivista (con il contorno delle donnine che, allora, e ci pare già un'epoca immemorabile, lo resero famoso), si è «buttato» su questo testo di Novelli quasi a testa bassa, innamorato del personaggio. Perché II Coniglio? Ammicca: «Non certo per vigliaccheria. Il coniglio, in questo lavoro, si presenta per ciò che è oggi, per ciò che simboleggia. Non è più il vile, il pauroso, ma direi l'agnostico, o meglio, il "neutrale", che vorrébe l'obiettività delle cose che gli succedono intorno. E' comunque in balìa degli avvenimenti e racconta la vita più che viverla; in questo senso mi sembra un personaggio at- tuale; forse ha rinunciato a combattere, ma perché ha capito che il combattimento era inutile». Macario-coniglio medita sul suo «possibile teatro», che si porta nel cuore da sempre, e aspetta il contatto con il pubblico. «Torino mi pare piena di vita, animata. I turisti, i "pellegrini", girano e comperano abbastanza, soprattutto scarpe. Con quel che vale la lira rispetto alle monete di casa loro, fanno certamente buoni affari. Il momento è propizio e anche il teatro non deve mancare all'appuntamento». Ha fiducia nel Coniglio? Sorride, continuando a ritoccare il copione, insoddisfatto fino all'ultima limatura. «Il coniglio penso che possa suscitare simpatie e soprattutto essere capito. Diciamolo senza mezze parole; piace perché è un personaggio che vive i propri sogni ma la realtà, come torta da dividere, se la mangiano gli altri. Insomma, è un coniglio che si aggrappa al mondo della fantasia e che al posto delle orecchie si vede spuntare le ali». Renzo Rossotti Macario ha quasi ultimato in tv la « storia della rivista» M Dl F Ritorna Marisa Del Frate, primadonna nella commedia

Luoghi citati: Miranda, Torino