Primo confronto sull'economia di Alberto Rapisarda

Primo confronto sull'economia Oggi, tra Andreotti e i partiti Primo confronto sull'economia All'esame il piano triennale preparato dal governo - Critiche del pri, reazioni negative dei sindacati - L'incontro proseguirà giovedì (domani e mercoledì il presidente del Consiglio sarà in Spagna) ROMA ■— Comincia oggi il confronto tra il governo a i cinque partiti che lo appoggiano (de, pei, psi, psdi, pri). Dopo oltre un mese di discussioni e di polemiche tra i partiti della sinistra, di interventi moderatori da parte democristiana e di sporadiche puntate contro tutti da parte dei repubblicani, è venuto il momento della verifica. L'occasione per controllare se la maggioranza di governo è ancora sufficientemente unita dopo la ribollente estate, è offerta dall'incontro di Andreotti, e di alcuni suoi ministri tecnici, con i vicesegretari e gli esperti dei partiti per esaminare la bozza del piano che dovrebbe guidare l'economia del Paese per i prossimi tre anni. L'appuntamento tra governo e partiti è fissato per le 10. Prima (alle 8,45), Andreotti ha un colloquio con il vicepresidente degli Stati Uniti, Mondale, che ha presenziato a Roma all'insediamento del Papa. Ieri, il presidente del Consiglio aveva ricevuto in visita di cortesia il primo ministro canadese Trudeau, il presidente dell'Argentina Videla e il cancelliere tedesco Schmidt. L'incontro del governo con i partiti si prevede possa durare l'intera giornata, sarà poi sospeso per 48 ore (martedì e mercoledì) in quanto Andreotti si recherà in visita ufficiale in Spagna. Riprenderà giovedì mattina. Il confronto governo-partiti non è un appuntamento di routine. I sindacati hanno reagito negativamente al piano triennale, e alcuni partiti sono su posizioni guardinghe. I repubblicani, soprattutto, ma con motivazioni diverse dagli altri critici, sono sul chi vive. Ieri, la direzione del pri, a conclusione dei suoi lavori, ha emesso sull'incontro odierno un comunicato dal tono duro e polemico. Il pri si propone al termine delle consultazioni di giudicare nel suo complesso la politica economica del governo. Queste conclusioni saranno sottoposte «al momento utile» al Consiglio nazionale del partito. «Spetterà a tale organo di valutare se la politica economica e finanziaria del governo risulterà nel suo insieme tale da invertire il corso della crisi e giustificare la politica di unità nazionale». Sono parole che lasciano trasparire la volontà dei repubblicani di uscire dalla maggioranza qualora non vengano accolte le modifiche che essi propongono al piano economico. Queste consistono soprattutto in un preciso controllo della spesa di Comuni, Province, Regioni, e nei settori della sanità, della scuola, della previdenza sociale. Democristiani, socialisti e comunisti, dice La Malfa in un'intervista, hanno contribuito insieme all'indebolimento della società democra¬ tica moderna, quindi tocca a loro «rimediare adesso ai guai che hanno compiuto». La Malfa domanda poi in che cosa consista la «terza via al socialismo» di cui tutti parlano come alternativa alla socialdemocrazia europea e al comunismo dell'Est. I socialisti hanno convocato per mercoledì la Direzione per un'altra mossa della loro offensiva contro i comunisti. Si era parlato di un congresso straordinario del psi in primavera per «rifare» il programma del partito, ma Craxi ha chiarito che non si tratterà di un congresso straordinario: «Proporremo alla direzione del partito — ha detto — una iniziativa nazionale per realizzare un approfondimento programmatico della piattaforma socialista». Alberto Rapisarda

Luoghi citati: Roma, Spagna, Stati Uniti