Il «Gotha» mondiale della siderurgia cerca una strategia per gli Anni 80

Il «Gotha» mondiale della siderurgia cerca una strategia per gli Anni 80 I produttori di 41 Paesi riuniti per quattro giorni in Colorado Il «Gotha» mondiale della siderurgia cerca una strategia per gli Anni 80 Presenti i maggiori costruttori europei - Al centro del dibattito il piano Davignon DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE COLORADO SPRINGS — Il vertice dell'acciaio (300 esponenti di 41 Paesi) si riunirà a Colorado Springs da domani a mercoledì per la conferenza > annuale dell'Usi (International Iron and Steel Institute), l'organizzazione che raggruppa la quasi totalità della siderurgia del mondo occidentale (98 per cento) e che da gennaio a luglio di quest'anno ha prodotto complessivamente oltre 265 milioni di tonnellate di acciaio, con un aumento del 5 per cento sullo stesso perìodo del '77 ma con una diminuzione del 7% sul '74, anno che fa da raffronto con una siderurgia mondiale non ancora in crisi. Ci saranno, tra gli altri, a discutere il futuro del settore, il presidente della Thissen, Spethmann, il presidente della Nippon Steel, Saito, il presidente della Camera sindacale siderurgica francese, Ferry e il presidente della Finsider, Capanna. I problemi della siderurgia sono molti e molto gravi. Le speranze di ripresa del consumo sono andate a vuoto ed il piccolo aumento verificatosi nel mondo occidentale è del tutto insufficiente a risolvere i problemi. Nella Cee, poi, il consumo è quest'anno addirittura diminuito rispetto ai già bassi Uvelli del 1977. Lo squilibrio fra capacità produttiva e richiesta — fanno notare i maggiori responsabili del settore convenuti a Colorado Springs —continua, quindi, a mantenersi molto elevato e non ci sono segni che la tendenza possa invertirsi nel breve termine. Ad un maggior consumo di acciaio è mancato l'incremento degli investimenti produttivi che assorbono l'80 per cento della produzione. E' quindi indispensabile chiudere il circolo vizioso: per consumare più acciaio occorrono più investimenti, per investire di più occorre una ripresa congiunturale generale. All'inizio dell'anno la Cee ha avviato un programma di risanamento, meglio conosciuto come «Piano Davignon». L'obiettivo è quello di arrivare ad una graduale armonizzazione dei prezzi di vendita dei prodotti siderurgici con i costi dei produttori più competitivi. Questo piano, però, che prevede programmi di produzione e di vendita, prezzi di orientamento e prezzi minimi all'interno della Cee, regolamentazione delle importazioni dei Paesi terzi, risto dopo questo primo periodo di avviamento, non ha risposto in pieno alle intenzioni né sotto l'aspetto del miglioramento del rapporto tra domanda ed offerta, né per quanto riguar¬ da le importazioni dai Paesi terzi. Esso — sostengono i maggiori rappresentanti comunitari del settore —ha migliorato, è vero, le prospettive economiche aziendali con l'aumento dei prezzi di vendita, ma è ancora lontano dallo sciogliere i nodi più stretti. Si sta quindi lavorando per ottenere dai governi dei Paesi Cee, dai produttori e da tutte le parti interessate una riaffermazione degli impegni e una rigorosa applicazione delle disposizioni indispensabili perché il «Piano Davignon» possa dare i suoi frutti. Per quanto riguarda l'attività siderurgica nei Paesi dell'Usi, essa continua a mostrare un andamento diverso fra le diverse aree. Nel complesso dei grandi produttori (Cee, Usa e Giappone) nei primi sette mesi dell'anno si è verificata una contrazione produttiva del 13 per cento sullo stesso periodo '74 e una quasi stazionarietà rispetto all'anno prima. t Nei Paesi dove, invece," stanno nascendo nuove siderurgie (Brasile, Spagna, Sud Africa, Taiwan, Australia, Messico, Argentina) è stato registrato, nell'eguale periodo, un aumento di produzione del 21 per cento. Una quota importante della loro produzione continua, quindi, ad essere riversata sui mercati di esportazione, restringendo il campo di azione dei grandi Paesi produttori, tradizionali esportatori d'acciaio. In questo stesso periodo (sette mesi) è cresciuta anche (15 per cento) la produzione dell'Europa orientale. Diversa la situazione giapponese. Di fronte ad un lieve aumento dei consumi interni, la produzione è diminuita del 4%, ma ciò non ha risolto i problemi di fondo. U Giappone utilizza, infatti, soltanto il 70 per cento della potenzialità delle sue acciaierie. Le previsioni sono di una produzione annua di 100 milioni di tonnellate, contro una capacità di 140. La Cee, sempre nei sette mesi, ha aumentato la produzione del 5% superando ampiamente il programma previsionale predisposto dalla commissione. Per quanto riguarda l'Italia nei primi otto mesi del '78 abbiamo prodotto quasi 16 milioni di tonnellate, ossia il 3% in più sullo stesso periodo del '77; il consumo è stato però inferiore del 12 per cento. Le importazioni, dopo una netta flessione registrata all'inizio dell'anno, sono nuovamente aumentate in modo progressivo, passando dalle 190 mila tonnellate di gennaio a 400 mila tonnellate mensili in febbraio e marzo e a un milione 500 mila tonnellate complessivamente nel trimestre aorile-giugno. Per compensare la flessione della domanda interna da una parte e le persistenti importazioni dall'altra, la siderurgia italiana sta compiendo un notevole sforzo sui mercati esteri: nei primi sei mesi le esportazioni hanno superato i 5 milioni di tonnellate, con un aumento del 17 per cento sul '77. Il saldo degli scambi con l'estero è stato attivo per 2,7 milioni di tonnellate. Infine le prospettive a fine anno, danno una situazione praticamente stazionaria: i consumi per l'intero 1978 vengono stimati in 20 milioni di tonnellate circa, contro i 20,6 del 1977 e i 23,2 del 1973. Renzo Villare Produzione d'acciaio dei Paesi IIS! (primi sette mesi) 1774 1*75 • 1*74 1*77 1*7* ■IBoal/t «»lloal/l mlloai/t »>loal/t mlllonl/l CEE. 9U 77.2 78,6 753 79,1 VSA. 78* 65,4 70,4 673 70,6 Giappone 68,7 603 603 603 583 Totale 2383 203,4 2093 203,0 207,9 Altai PacsiUSI 47,4 47,1 513 53,1 573 ToUleHSl 285,9 2503 260,7 256,1 2653

Persone citate: Capanna, Davignon, Ferry, Iron, Renzo Villare, Saito, Springs, Thissen