Il giudice pignora i mobili al Politecnico «debitore»
Il giudice pignora i mobili al Politecnico «debitore» Vicenda quasi assurda nata da una causa di lavoro Il giudice pignora i mobili al Politecnico «debitore» In cassa, ieri, c'erano soltanto 26 mila lire e l'ufficiale giudiziario ha potuto pignorare un quadro e pochi altri oggetti di valore Ce proprio poco da pignorare al Politecnico: 26 mila lire in cassa, un quadro di scarso valore artistico di cui non si conosce il proprietario e qualche mobile ancora da valutare. Questa la constatazione dell'ufficiale giudiziario De Feis e degli avvocati, entrati ieri al «Poli» per eseguire l'ordinanza emessa dal pretore Sensini per tacitare le spettanze di alcuni contrattisti cui il giudice aveva riconosciuto lo stipendio di assistente. La vicenda che sfiora l'assurdo prende le mosse dalla causa di lavoro promossa dalla prof. Adriana Garizio accusata di simpatizzare per le Br e condannata a 3 anni dalla Corte d'Assise e dai suoi colleghi Danilo Riva. Alberico Zeppe teli a. Silvia Bellone. Riccardo Quarello e Mario Grosso, per ottenere una retribuzione superiore a quella che percepivano come contrattisti («Lavoriamo come gli assistenti e vogliamo avere lo stesso stipendio» era la loro tesi). Il pretore dava loro ragione con un provvedimento innovativo, in quanto riconosceva l'esistenza di una fascia di attività lavorativa finora non retribuita che sta al di fuori dal rapporto di pubblico impiego ed è quindi di natura privatistica. Ai sei dipendenti, il Politecnico dovrebbe rimborsare quindi la differenza tra lo stipendio percepito come contrattista e quello non goduto di assistente: una ventina di milioni in tutta Ma ì soldi non sono arrivati, da qui il pignoramento divenuto esecutivo ieri. Poco dopo le 9 l'ufficiale giudiziario si è presentato al rettore prof. Rigamonti per notificargli il provvedimento. «Prego s'accomodi» ha risposto cortese il Rettore. C'erano pure ì difensori dei contrattisti, avvocati Lamacchia ed Enrichens. l'avv. Giardini per l'Avvocatura di Stato, il direttore del personale e due funzionari del «Poli... il critico d'arte Angelo Dragone. Non potendo pignorare mobili o attrezzature di uso didattico o altro materiale considerato patrimonio indisponibile dello Stato, restava ben poco. In cassa, di soldi contanti c'erano soltanto 26 mila lire, nello studio del Rettore ci sono alcuni mobili antichi ma non s'è potuto toccarli perché non s'è trovato un esperto in grado di valutarne il pregio ed il prezzo commerciale. L'unica cosa pignorata, il ritratto dell'ing. Giulio Axelio dipinto nel 1880 da Celestino Girardi, pittore piemontese. Valutazione dell'esperto. 800 mila lire. Tra l'altro, non si sa chi sia l'effettivo proprietario del quadro, né se esiste un vincolo della Sovrintendenza alle Belle Arti.
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