Si sono costruiti la bocciofila per dimenticare la solitudine

Si sono costruiti la bocciofila per dimenticare la solitudine I pensionati del quartiere di corso Taranto Si sono costruiti la bocciofila per dimenticare la solitudine Hanno fatto tutto loro: campi, aiuole, casetta per l'inverno, bar, uffici Stamane l'inaugurazione coi rappresentanti dei partiti e le autorità Dopo tante polemiche sul quartiere di corso Taranto (le file di ! casermoni grigi, le aiuole spartitraffico censite come « verde pubblico », 1 bambini in strada, 1 ragazzi nei bar, i dormitori, l'illusione, poi svanita, dell'edilizia popolare) improvvisamente, due anni fa, i pensionati della zona hanno deciso di superare delusione e amarezza e di fare qualcosa. E' nata cosi la bocciofila « Due pini ». « Prima giocavamo per strada o nel controviali: ma non avevamo mai un posto dove trovarci e parlare; cosi abbiamo deciso di darci da /are ». Antonio D'Angelo, uno tra i promotori più attivi, si guarda intorno soddisfat¬ to. Due pini un po' mingherlini, una delicata aiuola di gerani, quattro campi, otto piste, una casetta alla « Hans e Gretel » di mattoni, dove ci si troverà in inverno («qui siamo immigrati al 101 per cento, soffriamo il freddo e ad ottobre ci chiudiamo già in casa »), altre due casettine per il bar e per gli uffici. Decine di bandiere tricolore e di festoni colorati stesi tra un p-lo della luce ed un altro; due cani lupo ringhiosi per garantire l'incolumità della bocciofila da eventuali attacchi teppistici. «Abbiamo fatto quasi tutto noi. Il Comune ci ha dato l'area e i ma teriali e noi abbiamo tatto il resto. Ognuno la sua parte. Soprattutto gli anziani, perché i giovani sono cosi difficili da avvicinare. Solo ogni tanto, quando arrivava dal Comune il camion del cemento o dei mattoni, ci aiutavano a scaricare, poi gli offrivamo una birra e via. Ma i veri "padri" di questa iniziativa siamo noi, i pensionati, quelli che soffrono più di tutti la solitudine, il non avere più nulla da fare ». E' sempre (di consigliere» D'Anselo a parlare, mentre intorno ferve l'attività. I campi devono sssere bagnati e spianati, una ritoccatina ai fiori, spostare cazzuole, carriole e il materiale di cantiere, mettere a posto i tavoli. Insomma un po' di tutto per dare il volto migliore possibile alla loro creatura: duemilacinqueceito lire all'anno per i pensionati, cinquemila per gli altri. « Una cifra, minima che ci servirà per la manutenzione » aggiunge D'Angelo. Stamattina, all'inaugurazione, ci saranno i partiti, ie autorità del Comune. Ma soprattutto loro, i veri protagonisti, i quali hanno dimostrato che talvolta, oltre a parlare di riaggregazione, è anche possibile fare q licosa per migliorare la propria situazione. ni* Ccis> Il campo è finalmente pronto, i giochi stanno per cominciare

Persone citate: Antonio D'angelo, D'angelo, D'anselo