Sequestrato il nipote del marchese che affittò una villetta ad Alunni

Sequestrato il nipote del marchese che affittò una villetta ad Alunni Ipotesi di collegamenti tra terroristi e 'ndrangheta Sequestrato il nipote del marchese che affittò una villetta ad Alunni Il fatto è accaduto a Tropea - Vittima del sequestro Bernardo Toraldo, 28 anni, possidente terriero - Suo zio, il marchese Eduardo Toraldo, è proprietario della villa in cui il terrorista avrebbe trascorso le ferie d'agosto con la sua amica Marina Zoni DAL NOSTRO CORRISPONDENTE CATANZARO — Un nuovo sequestro in Calabria: stavolta la vicenda assume risvolti inquietanti poiché la vittima appartiene ad una famiglia balzata proprio in questi giorni alla ribalta della cronaca a seguito dell'arresto del brigatista Corrado Alunni. Il rapito infatti è l'ingegne- re Bernardo Toraldo, 28 an ni, nipote del marchese E- duardo Toraldo proprietario delle villette in prossimità di Tropea, in una delle quali il brigatista Alunni avrebbe trascorso il mese di agosto (la circostanza tuttavia non è stata ancora provata completamente) con l'amica Marina Zoni. La Digos sospetta anche che Alunni non a caso si trovasse nella zona di Tropea: forse partecipò con altri ad un « vertice » delle Brigate rosse che avrebbe stabilito i « programmi » per il futuro. Il sequestrato, Bernardo Toraldo, ricco possidente terriero, sposato e padre di una bambina di tre anni è stalo catturato dai banditi in una sua fattoria a Calimera, frazione del comune di S. Calogero, nel Vibonese (Catanzaro). Il rapimento è avvenuto alle 11,15 di ieri; alle 12 era già stato dato l'allarme. Adesso c'è chi sospetta che il rapimento del Toraldo pos- sa essere un crimine in qualche modo legato alle attività del terrorismo, ovvero che sia opera della malavita locale collegata per qualche canale alle Br. Perché? La risposta sta nelle contraddizioni — numerose — circa la presenza di Alunni e della Zoni a Tropea, in cui sono caduti i testimoni. Forse c'è qualcuno che sa qualcosa di j troppo. Forse, si ipotizza, \ qualcuno ha creduto bene di l prendere un « ostaggio ». Sup posizioni, tuttavia è significativo il fatto che sul luogo del sequestro, oltre al comandante dei carabinieri di Vibo Valentia, capitano Plataroti, si è recato anche il comandante della Legione dei carabinieri colonnello Livi, che ha assunto in prima persona le indagini. Pare si siano mossi ! anche gli uomini della Digos. I rapitori conoscevano perfettamente le abitudini del professionista — risiede in via della Libertà a Tropea — che tutti i sabati si recava nelle sue campagne per controllare l'andamento dei lavori: quindi il sequestro era stato studiato in tutti i particolari. II possidente, discendente da nobile famiglia calabrese, è stato affrontato davanti ai suoi cinque fattori da quattro uomini mascherati e armati di fucili a canne mozze, che gli hanno buttato addosso una coperta e lo hanno stordito col cloroformio. I banditi, per garantirsi la fuga, hanno sparato in aria più colpi. Caricato l'ostaggio su una « Alfetta 1800 » di color azzurro, targata RC 193150 (risultata rubata il 18 di questo mese a San Ferdinando di Rosarno al commerciante di agrumi Antonio Arena) i banditi si sono poi diretti a tutta velocità verso l'Aspromonte. Dopo che è stato dato l'allarme, sono scattati i posti di blocco; numerose pattuglie hanno rastrellato tutte le zone aspromontane e delle Serre. Gli uomini impiegati, con l'ausilio di due elicotteri e di cani poliziotti, sono circa un migliaio. Un pastore, che era presente al rapimento, ha detto: «Ci hanno perentoriamente intimato di non muoverci altrimenti ci avrebbero fatto fuori. Comunque, ho intravisto uno di essi che aveva il viso semiscoperto. E' giovane, sui ventanni e di colorito molto bruno. Potrei anche riconoscerlo... ». Bernardo Toraldo è un agiato proprietario di Tropea: la sua famiglia possiede alcune aziende agricole e vaste estensioni di terreno. Tuttavia, essendo questi beni divisi tra congiunti — che hanno ereditato alcuni anni addietro anche una cospicua liquidazione dalla S.M.E. per una loro azienda elettrica privata ceduta — non dispone di somme rilevanti tanto da soddisfare le consuete, esose richieste dei banditi. a. d.