Come Forlani giudica l'accordo Begin-Sadat
Come Forlani giudica l'accordo Begin-Sadat Come Forlani giudica l'accordo Begin-Sadat DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Nell'ambito di un commento necessariamente interlocutorio all'accordo raggiunto da Egitto e Israele, auspice Carter, il ministro degli Esteri, Forlani, ha ribadito che i nodi fondamentali del problema mediorientale sono due: la sicurezza di Israele ma anche il riconoscimento al popolo palestinese di vedersi riconosciuti i suoi diritti a esistere come tale, «ad avere una sua patria ». Il risultato del vertice di Camp David sarà dunque più o meno importante a seconda che questo problema sia stato o no affrontato, se si siano fatti o no passi in questa direzione. «Il giudizio che si può dare oggi — ha detto Forlani — è c/ie, rispetto al pessimismo che circondava gli incontri di Camp David, non vi è dubbio che la prospettiva negoziale, la necessità di un incontro e di un compromesso hanno fatto un altro passo avanti ». Forlani parte stamane per Bruxelles, dove si incontrerà con gli altri ministri degli Esteri della Comunità europea. « Avremo a disposizione maggiori dati — ha detto — e potremo quindi formulare una valutazione più precisa sulle intese alle quali si è giunti ». Anche il Vaticano è stato avaro di commenti a caldo: «La Santa Sede — ha dichiarato il direttore della sala stampa vaticana, padre Romeo Panciroli — ha seguito con grande interesse i colloqui che si sono svolti a Camp David, e con altrettanto grande interesse ne sta seguendo ed esaminando i risultati ». Infine, l'ufficio romano dell'Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina). Naturalmente, esso concorda con le critiche dell'ufficio centrale. «La soluzione concreta della crisi mediorientale — ha dichiarato un portavoce — consiste nella soluzione del nodo palestinese, cioè nel riconoscimento del diritto di questo popolo all'autodeterminazione entro i confini di uno Stato indipendente e sovrano. Un eventuale patto tra Egitto e Israele non può risolvere il trentennale conflitto mediorientale, e nessuno ha il diritto di trattare la questione del popolo palestinese se non l'Olp, cioè il suo rappresentante legittimo riconosciuto dalle Nazioni Unite». Opposto il commento della comunità ebraica di Roma. Il capo rabbino, Elio Toaff, ha detto: «Sono stati fatii passi avanti notevolissimi. Fortunatamente il pessimismo che era nato dalla lunghezza del confronto è stato battuto dai risultati. Ci auguriamo che i parlamenti dei due Paesi approvino l'accordo raggiunto, perché con esso si inizierà una nuova fase per una pace duratura in M. O.».
Persone citate: Begin, Elio Toaff, Forlani, Romeo Panciroli, Sadat
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