Sposa Donatella, ragazza del coraggio

Sposa Donatella, ragazza del coraggio Nel '68 il padre le donò un rene, ma il drammatico trapianto fallì Sposa Donatella, ragazza del coraggio Ha 21 anni, da 14 combatte con tanta voglia di vivere - Nel '72 ha subito un altro vano trapianto - Fa la dialisi trisettimanale - "Ma non mi arrendo: sono in lista per un nuovo intervento" - Nozze a fine mese Con lo stesso sorriso, coraggioso ed un po' scanzonato, Donatella Mazzi salutava i fotografi in quei giorni alle soglie d'autunno attendendo, in un letto d'ospedale a Lione, di ricevere dal padre il dono di un rene e la speranza di una vita normale. Era l'ottobre '68 e tutta la città «faceva il tifo» per lei, ragazzina di 14 anni impegnata nella tappa più difficile del suo lungo calvario. Non fu, purtroppo, un successo, e da allora, in un'altalena di speranze e delusioni, la lotta serena di Donatella ha segnato altre tappe, sempre affrontate con identica voglia di vivere. Finché oggi, graziosa ventunenne, annuncia con lo stesso sorriso sbarazzino le prossime nozze con un dipendente dell'azienda paterna, Nino Gulmini, 23 anni, in programma sabato 30 settembre nella parrocchia di Gesù Operalo. Più jht un annuncio, peT la verità, è una conferma della notizia, trapelata nonostante il riserbo della famiglia. «Non che mi dispiaccia l'affetto di tanta gente che mi è sempre stata vicina — precisa Donatella — ma ho un po' timore di ritornare al centro dell'attenzione, di venire segnata a dito per strada. Non sono una ragazza speciale, con più coraggio di altri: cerco soltanto di vivere normalmente, andando In vacanza oppure a ballare quando ne ho voglia, mangiando ciò che mi pare, ed anche lavorando come segretaria nell'azienda di mio padre». «Quasi nessuno sa che l'anno scorso mi hanno dovuto togliere Il secondo rene trapiantatomi a Ginevra nel '72: ho dovuto riprendere la dialisi, tre volte alla settimana, con un apparecchio che tengo in casa. Pensavo che non ce l'avrei mai fatta, che mi sarei uccìsa piuttosto di tornare alla schiavitù del rene artificiale. Invece ho rifatto l'abitudine anche a questo, e oggi sto bene. Però — aggiunge subito — sono già in lista a Ginevra per un terzo trapianto. E poi, se sarà necessario, ne attenderò anche un quarto». L'odissea di Donatella Mazzi, nelle sue tappe cruciali, è registrata in un lungo diario di pagi- ne di cronaca che ricordano le I prime fasi della malattia e poi il [ peregrinare da un ospedale all'ai-. tro, attraverso una teoria di pare¬ ti bianche, medici, infermiere e sale chirurgiche. Da un banale i mal di gola, a quattro anni, fino I ad un successivo attacco di nefri- ; ' te («glomerulonefrite cronica» se- ' ' condo la diagnosi) che la costrin- ; gc per anni ad emodialisi trisettimanale. Ad ogni crisi periodica, I con i reni ormai inattivi, un pie-1 colo ritardo pub provocare la | morte: e s'inizia cosi il calvario delle corse in auto — ogni due giorni — al «Gaslini» di Genova, per il trattamento di purificazione artificiale del sangue. Con la coraggiosa decisione del padre Ascanio, che tenta di donarle un rene, il 1970 è l'anno della grande speranza. L'intervento, atteso con fiducia dalla ragazzina, è fissato per lunedi 5 ottobre nell'Hopital de l'Antiquaille di Lione. «Faccio il conto alla rovescia, domani è il giorno zero» dice sorridendo ai cronisti Donatella, a poche ore dall'operazione. Ma una serie di imprevisti fa nascere i primi timori. Appena l'equipe del professori Traeger e Perrin comincia l'intervento, sorgono complicazioni: c'è un difetto di coagulazione del sangue, la milza è ingrossata. Tutto sospeso, quando Ascanio Mazzi è già sotto anestesia. Ed arriva ni ottobre, con un intervento preliminare con cui i medici asportano a Donatella la milza ed il rene sinistro. Dopo un mese trascorso a Torino, la ragazzina torna a Lione per il trapianto del rene paterno, compiuto il 7 dicembre. Tutto bene, almeno sembra, e lei chiama il padre col radiotelefono, dicendogli dalla camera sterile: «Papà, sei un fenomeno». Poi vuole essere pettinata, farsi bella; nel giorno più importante della sua vita, attraverso i grandi occhi spalancati, vede un mondo finalmente diverso. Ascanio Mazzi, primo uomo al mondo donatore di un rene ad un figlio, è ancora dolorante per l'operazione ma ripete felice: «Lo rifarei di nuovo». Giungono messaggi d'auguri da tutta Italia; su un telegramma, soltanto due parole: «E' fantastico». Dieci giorni più tardi, però, un'improvvisa orisi di rigetto sembra scuotere tanta incrollabile fiducia. Entrando in camera operatoria per l'asportazione del rene, Donatella Mazzi confida al padre il suo cruccio maggiore: «Scusami sai, non sono stata capace di fartelo funzionare. Mi displace che tu sia rimasto senza un pezzo, l'ho sprecato per niente». Poi reagisce con coraggio, rincuora la madre e la sorella, Cristiana: «Non sarà il Natale che avevamo progettato. Pazienza, combatteremo ancora». Quando scende dal treno a Porta Nuova, angoscia e disperazione ! per 11 fallimento del trapianto non hanno lasciato traccia sul suo ! volto. Un gruppo di ferrovieri e viaggiatori del Trans Europe Express la riconosce e la rincuora. Lei, piangendo commossa, risponde: «Grazie a tutti, buon anno. Sono sicura che il '71 mi porterà fortuna». Il nuovo trapianto viene invece eseguito nel febbraio del '72 presse l'Ospedale Cantonale di Ginevra, con il rene di un giovane morto in un incidente stradale a Basilea. Per Donatella significa, fino all'anno scorso, una parentesi meravigliosa dopo anni di schiavitù dell'emodialisi. «Ma sapevo che neppure questo rene era perfetto, che prima o poi avrebbero dovuto togliermelo », aggiunge oggi, per nulla rassegnata: «Ho fatto le vacanze estive a Baia Domlzia, dopo aver prenotato le dialisi in un centro di Formio. E così faremo il viaggio di nozze a Parigi, forse in dicembre, perché anche lì è facile organizzarsi con un rene artificiale in qualche ospedale. Nonostante la dialisi si possono fare tante cose, basta non lasciarsi abbattere: io comunque ad un rene vero non ho certo rinunciato e aspetto in lista, prima o poi dovrò pur avere fortuna». Roberto Reale ! ! Nino Gulmini si è innamorato del luminoso sorriso di Donatella: "Saremo felici"

Persone citate: Ascanio Mazzi, Donatella Mazzi, Gaslini, Nino Gulmini, Perrin

Luoghi citati: Basilea, Genova, Ginevra, Italia, Lione, Parigi, Torino