Delegate italiane valutano Pechino

Delegate italiane valutano Pechino li congresso delle donne cinesi Delegate italiane valutano Pechino ROMA — Una delegazione di donne italiane, composta dal ministro della Sanità Tina Anselmi, dalla sen. Tullia Carettoni (sinistra indipendente), dall'on. Susanna Agnelli (pri), dall'on. Emma Bonino (partito radicale), dalla scrittrice Dacia Maraini e da Lidia Franceschi (la madre dello studente Roberto Franceschi ucciso nel '73 durante una manifestazione a Milano), è rientrata ieri mattina a Roma da Pechino, al termine della visita di 18 giorni in Cina, su invito dell'«Associazione del popolo cinese per l'amicizia con l'estero». «Sono andata in Cina — ha detto all'arrivo l'on. Anselmi — come donna più che com2 ministro della Sanità. Poi ho approfittato dell'occasione e della possibilità offertami dal ministro della Sanità, Chian Yi-chen, per avere anche un incontro, ma questo è stato assolutamente marginale rispetto allo scopo del viaggio che era quello di un contatto che i cinesi hanno desiderato avere con le donne italiane: siamo infatti la prima delegazione femminile invitata in Cina». «Il viaggio è avvenuto — ha continuato il ministro della Sanità — in un momento molto interessante. Non a caso il primo grande congresso dopo la polemica sulla "banda dei quattro" è stato quello delle donne cinesi; è quindi interessante che il nostro viaggio abbia coinciso con questa grande iniziativa che si sta realizzando in Cina ». La sen. Carettoni ha sottolineato V «accoglienza calorosa». «Ma io —■ ha detto — credo che ci sia stato qualcosa di più del calore e cioè il desiderio di riallacciare rapporti, la necessità di avere contatti, di aprirsi a nuove conoscenze, di trovare punti comuni di dibattito». Sul nuovo corso della politica cinese si è soffermata l'on. Emma Bonino. «E' evidente — ha detto — che q elio che è successo in questi ultimi due anni è un cambiamento profondissimo nella linea e nella politica del Paese: se sia positivo o negativo dipende dalle ideologie e dalle opinioni di ognuno. A mio avviso è in atto il tentativo, da parte della nuova leadership, di portare avanti una politica di affossamento del pensiero di Mao. Ho potuto rilevare una corsa sfrenata all'elitismo e alla meritocrazia». Nel corso della visita la delegazione ha visitato Pechino, Hang Chow, Shanghai e Nanchino e si è incontrata con membri dell'assemblea nazionale e dei comitati rivoluzionari. (Agi)