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Al bar di Monza s'aspetta Vittorio Al bar di Monza s'aspetta Vittorio NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE MONZA —Doveva essere il giorno più bello per migliaia di tifosi monzesi che da un anno attendono il ritorno dei bolidi di Formula 1 sulla pista di casa. Ad accrescere questa attesa c'era il possibile debutto del loro beniamino, Vittorio Brambilla. suU'Alta-Alla di Formula 1. La rinuncia da parte della casa di j Arese era stato un altro boccone amaro che si aggiungeva a quello per la polemica sulla permanenza . dell'autodromo nel parco Non avrebbero quindi visto Vittorio fi-1 nalmente al volante d'una macciii- i na italiana, ma restava sempre il Gran Premio quale occasione prò- ■■ pizia per seguire da vicino i protagonisti del circo delle quattro ruote. In pochi attimi, l'incidente, il fuoco, la tragica morte di Peterson e l'incertezza sulle condizioni di Brambilla hanno trasformato i sogni degli appassionati in una profonda paura sulla sorte del «loro» pilota. In un ambiente superficiale, divistico, come quello attuale delle corse. Vittorio Brambilla è rimasto pressoché l'unico uomo incontaminato da questa lebbre del successo E' ancora l'amico che si può incontrare al bar per scambiare quattro chiacchiere. Per questa sua semplicità Brambilla e molto popolare e amato tra i tilosi della zona. Quando non corre è tacile incontrarlo appunto al «Bar dei stupii». E' un modesto calle, trequentato dai patiti dei motori. L'appellativo deriva dalle discussioni o dalle scommesse, talvolta assurde, che nascono tra gli appassionati e che spesso coinvolgono Vittorio e suo fratello Tino. Un « feudo» di Vittorio è il Ferrari ' Club di Vedano al Lambro, il paesino proprio alle porte dell'autodromo «Il nostro nome richiama la Ferrari perché la casa di Maranello è il simbolo del nostro sport». Chi parla é Alfonso Villa, presidente di questo club, il primo nel mondo nato per sostenere i colori del «cavallino rampante» «Ma se la Ferrari possiamo considerarla la nostra mamma — continua il presidente — Vittorio ne è il figlio prediletto. Da anni seguiamo le sue gesta e lottiamo per la permanenza dell'autodromo La nostra è una partecipazione attiva, spontanea, e anche domenica molti di noi prestavano gratuitamente servizio nelle squadre preposte alla vigilanza degli spettatori. L'incidente è stato una vera doccia fredda. Tra i primi a soccorrere Vittorio c'erano dei nostri soci ed è comprensibile con quale stato d'animo abbiamo affrontato il dramma». La discussione si allarga Irenetica. tuffi hanno qualcosa da aggiungere. Da Niguarda, intanto, le notizie sulla salute di Vittorio sono confortanti: «Vedrete — assicurano gii amici — che tra qualche giorno sarà di nuovo tra noi». Ercole Colombo