Sul video l'avventura del «traditore» Battisti di Giuseppe Mayda

Sul video l'avventura del «traditore» Battisti Ieri sera la rete uno ha trasmesso la prima puntata del film-inchiesta di Walter Nicastro Sul video l'avventura del «traditore» Battisti A Trento, in via 3 Novembre, c è una quieta villetta circondata da alti ippocastani. E' la casa dove abitò Cesare Battisti (e quando gli austriaci lo mandarono a morte lo fecero passare, ritto e ammanettato su una carretta galiziana, proprio davanti a questa villa) e dove è ancora custodito Usuo studio: il tavolo di legno grezzo: la cassetta grigia e scrostata di ufficiale degli alpini: la teca con i diari di guerra; i libri ormai ingialliti: l'ultima lettera al fratello in cui lo pregava di salutare la moglie Ernesta e «i miei dolcissimi figli ("Sigino. Livietta. Camillo»; le fotografie color seppia con Battisti che avanza verso la forca in un rozzo vestito a quadretti comprato apposta I per 40 corone e il boia Josef Lang. in duro cappello nero, circondargli la gola col brac- I ciò (perché la corda del patibolo si spezzò due volte e il carnefice finì per soffocarlo). Ci sono la cornice col telegramma di Bissolati alla vedova, in data 3 novembre 1918: «Cesare Battisti vendicato trionfante» e il calendario da tavolo aperto a quell'estate 1910 quando il cognato della signora Ernesta, capitano Trenner, accorso dal fronte, la raggiunse a Padova per darle il tragico annuncio (e qui ricorderemo che. due anni dopo, al momento in cui la commissione austriaca si recò a Villa Giusti per chiedere l'armisti- zio, Badoglio, rivolgendosi al generale Weber e al colonnello Schneller. presentò l'interprete ufficiale, ch'era Trenner, dicendo, gelido: «Loconoscete gin. immagino»; e gli altri abbassando gli occhi: «Lo conosciamo»/ Da questi cimeli alla lotta irredentista in nome di un patriottismo di eredità risorgimentale, alla cattura e poi all'esecuzione, il film-inchiesta, il cui primo episodio è andato in onda ieri sera sulla prima rete tv, è una vera e propria ^riscoperta- del personaggio: Battisti, un Cesare Battisti uomo, studioso, politico, agi- i tatare che si stacca d'impeto ! dalla oleografia che scuole, ■ saggistica e cinema gli hanno conferito per oltre un sessan- ' tennia e riconquista con grande rigore la sua giusta dimensione storica e umana farce/te j se il dialogo, nel film, sembra un po' falso, non fatto di battute ma di proposizioni politi- . che). Sul finire del secolo scorso, in Trentino, uomini come Battisti combattevano con successo per il mantenimento dell'italianità e con vigore, anche se non troppo fortunato, per il suo avanzamento. In effetti, il loro territorio era un unico Land (il Tiralo) come l'aveva fissato il 1860. dal confine bavarese a quello italiano, spezzandone la continuità etnica, geografica, economica. Battisti, che a Firenze aveva frequentato Salvemini e i due Mondolfo, concretando il proprio irredentismo in un socialismo di impronta democrati¬ co-mazziniana, vedeva la tra- \ sformazione dell'Austria in I una confederazione di auto- ! nomie nazionali, tutte di ! eguale diritto, con Parlamenti i propri e con uno comune, gli | uni e gli altri eletti con il suf- ! fragio universale. Fu a Firenze che Battisti conobbe Ernesta Bittanti, professoressa, bresciana e dì lui ! più giovane; si sposarono nel- j l'agosto '99 in Palazzo Vecchio j e l'anno dopo erano già a\ Trento dove Cesare fondò TI , Popolo f-Un titolo piu nazionalista che socialista» noterà I acutamente Luigi Salvatorelli) e si lanciò —avendo a fianco ' I per qualche tempo Mussolini I i — in quella grande battaglia I irredentista che lo porterà ' | prima alla Camera di Vienna e \ , lo vedrà poi, alla vigilia della grande guerra, varcare il con- j fine e passare in Italia, con- | | vinto, da interventista demoI cratico alla Salvemini, che ; soltanto un conflitto armato • I avrebbe potuto risolvere il I problema della piccola patria | trentina. Ma la sua guerra non durò a : j lungo. Vennero i giorni del maggio 1910 e della «Slrafe- . E.vpedìtion». Battisti, comandante di compagnia nel battaglione «Vicenza», era sul\ I Monte Corno, in Vallarsa. i quando gli austriaci irruppero 1 nella sua trincea alle 7 del i ! mattino del 10 luglio. I Un soldato nemico, il ven¬ tenne Franz Strassnig, lo catturò e l'alfiere austriaco Bruno Franceschini. nativo della Val di Non. riconobbe nell'ufficiale italiano, alto, magro, bruno, la caratteristica barbetta a punta, il «deputato traditore». Battisti, ammanettato assieme a Fabio Filzi. anch'egli caduto prigioniero, fu portato a Tolda, al comando di divisione austrìaco e, interrogato da un generale, ammise la propria identità (tanti anni dopo, nel gennaio '01, Strassnig. che per quella famosa cattura aveva ricevuto la medaglia d'argento, morì a Graz, alla guida del proprio tassi investito a un passaggio a livello dell «Espresso dei I Balcani»). La condanna per alto tradì- j mento venne due giorni dopo, dalla Corte marziale di Trento presieduta dal dottor Carlo', Issleib (il quale scrisse nel suo diario, a commento del dibat-i tito: «Quel che ora accade non è una pagina gloriosa per l'Austria»/ In meno d'un paio\ d'ore ì giudici emisero il ver-\ detto di morte per impiccagioite sia contro Battisti chei contro Filzi. Alle 19 del 12 lu-\ glio Battisti scese nel fossato del Castello del Buon Consi-j glio e raggiunse la forca mentre i tamburi della scorta rullavano a morte. Dal patibolo lanciò un evviva all'Italia e a Trento, al quale rispose la prima stretta del cappio. Giuseppe Mayda | , IIiI|, Andrea Tornasi nel ruolo di Fabio Filzi e Franco Brunciaroli che interpreta Cesare Battisti