Bomba a Settimo Danni un milione

Bomba a Settimo Danni un milione Attentato contro la Pecchio Bomba a Settimo Danni un milione L'azione è stata rivendicata pochi minuti dopo dai!Nap - Un comunicato dei sindacati Danni per un milione sono la conseguenza della bomba lanciata l'altra notte verso le 23 contro la fabbrica di penne a sfera di Raimondo Pecchio a Settimo, via Torino 70. L'ordigno ha mandato in frantumi i vetri e divelto alcuni infissi. L'attentato è stato rivendij***0 con una. telefonata alYAnsa dal Nàp (Nuclei armati proletari). Il proprietario Raimondo Pecchio con il figlio Giancarlo, interrogati dai carabinieri di Settimo, hanno negato di aver ricevuto minacce o di avere nemici. Entrambi hanno sostenuto di non capire i motivi dell'atten tato né di nutrire alcun so< spetto. Ma gli inquirenti non ritengono autentica la telefo nata che rivendicava ai Nap il lancio della bomba e sono più favorevoli all'ipotesi di una vendetta personale. L'azienda, con una trentina di dipendenti, è stata recentemente in stato di agitazione sindacale per il minacciato licenziamento di quattro operaie. In quell'occasione, il proprietario, tentando di forzare il blocco delle merci realizzato dai dipendenti, aveva investito con il furgone Battistino Gigllotti, membro del consiglio di fabbrica, giudicato guaribile in 5 giorni. L'agi fazione era terminata quando i licenziamenti erano stati ritirati. In un comunicato la Ull-Civ torinese deplora l'attentato e respinge -metodi clie mettono in pericolo i posti di lavoro-. Il sindacato invita anche a segnalare -i nominativi degliintermediari che agiscono nella clandestinità nel settore delle penne a sfera-, eludendo la legge e proteggendo il lavoro nero. Il sindacali.sta Giglioni

Persone citate: Battistino, Pecchio, Raimondo Pecchio