Il Papa: "Preghiamo per la pace in M.O.,, di Filippo Pucci

Il Papa: "Preghiamo per la pace in M.O.,, Durante l'udienza generale di ieri Il Papa: "Preghiamo per la pace in M.O.,, e' il primo appello del Pontefice in chiave religiosa per risolvere un problema politico CITTA' DEL VATICANO — «Adesso, se permettete, vorrei invitarvi ad unirvi alle mie preghiere per un'intenzione che mi sta molto a cuore: oggi a Camp David comincia un'importante riunione tra i governanti d'Egitto, Israele e Stati Uniti per trovare una soluzione al conflitto del Medio Oriente che da più di 30 anni si combatte sulla terra di Gesù e che ha già causato tante vittime, tante sofferenze sia fra gli arabi che fra gli israeliani e come una brutta malattia ha contagiato i Paesi vicini». E' il primo intervento del nuovo Papa Giovanni Paolo I, il suo primo appello in chiave religiosa per la soluzione di un problema politico, formulato al termine dell'udienza generale a quindicimila persone, svoltasi ieri nell'Aula del Nervi in Vaticano. «Pensate al Libano, un Libano martire — ha aggiunto — sconvolto dalle ripercussioni di questa crisi. Per questo preghiamo insieme per la riuscita della riunione di Camp David: che queste conversazioni spianino la via ad una pace giusta e completa; giusta con soddisfazione cioè di tutte le parti, completa, senza lasciare irrisolta alcuna questione: il problema dei palestinesi, la sicurezza di Israele, la città santa di Gerusalemme. Preghiamo il Signore di illuminare i responsabili di tutti i popoli interessati perché siano lungimirunti e coraggiosi nel prendere le decisioni che devono portare serenità e pace in Terrasanta ed in tutto il mondo d'Oriente». Era, quella di ieri, la prima udienza generale del nuovo Papa e si verificava ad un mese esatto dalla morte di Paolo VI, nel ricordo del quale ha avuto inizio: «Un grande Pontefice — cosi lo ha commemorato Giovanni Paolo I — che ha reso alla Chiesa, in 15 anni, enormi servizi. Gli effetti si vedono già in parte adesso, ma io credo che si vedranno specialmente nel futuro». Era giunto nell'aula a piedi, tra la folla che si protendeva al suo passaggio, fermandosi spesso a stringere le mani che gli venivano offerte o a scambiare qualche parola. Il primo saluto lo ha rivolto ai quaranta cardinali e vescovi presenti: «Sono miei fratelli — ha spiegato ai presenti — io sono soltanto il loro fratello maggiore». Poi l'udienza, fatta eccezione per un inserto in francese che Giovanni Paolo ha letto da un foglio precedentemente scritto, destinato ai partecipanti al VII Congresso internazionale della Società per i trapianti d'organi, è andata avanti sulle improvvisazioni, per apologhi catechetici, i cui spunti fiorivano ogni volta da ricordi letterari, dalla vita vissuta. Il tono nelle parole dette a braccio è stato più spigliato e insolito alle aule vaticane. Infine, va riportato quel che ha detto il nuovo Papa sulla virtù dell'umiltà: «Io rischio di dire uno sproposito, ma lo dico: il signore tanto ama l'umiltà che a volte permette dei peccati gravi, perché quelli che li hanno commessi si peritano e restino umili; non vien voglia di credersi dei mezzi santi, dei mezzi angeli, quando si sa di aver commesso delle mancanze gravi. Anche se avete fatto delle grandi cose, dite: siamo servi inutili. Invece la tendenza, in noi tutti, è piuttosto quella di mettersi in mostra. Bassi, siamo bassi e umili». Poi con un riferimento della raccomandazione a se stesso ha postillato come conclusione: «L'umiltà è la virtù cristiana che riguarda noi stessi». Filippo Pucci

Persone citate: Giovanni Paolo, Giovanni Paolo I, Paolo Vi, Papa Giovanni Paolo I

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Egitto, Gerusalemme, Israele, Libano, M.o., Medio Oriente, Stati Uniti