Una marea di persoen
Una marea di persoen Affluenza record ieri per la Sindone: 100 mila pellegrini Una marea di persoen La coda è cominciata alle 6, allungandosi fra le 12 e le 14 e fra le 18 e le 20 ■ I tempi di attesa si sono moltiplicati: da 35 minuti a due ore - Una piaga, i borseggiatori «Non ho mai visto tanta gente». Franco Reviglio, uno dei quasi mille «volontari della Sindone» che fanno da guida ai pellegrini, è sbalordito. «Una marea di gente — commenta — un afflusso continuo, mai un attimo di pausa». Le sue impressioni sono confermate dal bilancio serale: ieri, i visitatori sono stati oltre centomila. Largamente superati la media di presenza quotidiane, 45 mila, e il record di domenica scorsa, 80 mila persone. La coda ha cominciato a for¬ mcG—vrctpmggt1 marsi intorno alle 6, un'ora prima che si aprissero le porte di San Giovanni. «Tutti i giorni è così — spiega un vigile —. Già si at>eva. però, la sensazione che si sarebbe trattato di una giornata eccezionale». La conferma è avvenuta nella tarda mattinata, il ((serpentone» s'è allungato a mano a mano, piazza San Giovanni s'è gremita di gente in attesa. Fra le 12 e 14. la Ala s'allungava da un lato per via XX Settembre fino a via Garibaldi, dal1 altro fino in Piazzetta reale. Le due correnti s'incrociavano in mezzo alla piazza per imboccare disciplinatamente il corridoio indicato dalle transenne. Fra le 14 e le 16 l'afflusso è calato lievemente, per poi riprendere a ritmi sostenutissimi; verso le 18 le code s'allungavano ancora da ogni lato. C'erano comitive da ogni parte d'Italia. Si potevano sentire i dialetti più diversi: veneto, romagnolo, calabrsse, siciliano, abruzzese. Particolarmente nutriti i pellegrinaggi organizzati da alcune par¬ rocchie di Parma (quasi tremila persone, una cinquantina di pullman) e di Biella (anche qui circa tremila visitatori guidati dal vescovo Piola). C'erano poi comitive da Catanzaro, Brescia, Pordenone, Arezzo e Tortona. Molti gli stranieri, piccoli gruppi o famiglie: i pellegrinaggi dall'estero sono attesi per meta settembre. Pochi i torinesi. Si sono affrettati nei primi giorni dell'ostensione, lasciando poi il posto agli ospiti, che cominciano ad essere sempre piti numerosi. Gente d'ogni età, uomini, donne, molti giovani. Se ne stanno sotto 11 sole, in raccoglimento. Qualcuno cerca riparo aprendo ombrelli o facendo cappellucci di carta. Ieri, l'attesa si è allungata: dai 30-35 minuti di lunedl-venerdi sono saliti a quasi due ore. r'm tutti hanno retto alla fatica, ci sono stati svenimenti, sono dovuti intervenire più volte i volontari della Croce verde. Si è sempre trattato, per fortuna, di malesseri di breve durata. C'è un risvolto amaro: in mezzo ai pellegrini si muovono ì borseggiatori. Ieri hanno fatto affari d'oro: vigili, carabinieri e volontari hanno recuperato un centinaio di portafogli, restituendoli — quando c'erano i documenti — ai derubati. I controlli non bastano a fermare i ladri, che s'insinuano tra la gente, soprattutto nei momenti di maggiore ressa. Solo la prudenza può evitare loro di agire. Oggi Torino si appresta a vivere un'altra giornata straordinaria, sono attese ancora migliaia di persone. Un augurio: che i pellegrini possano trovare meno saracinesche chiuse di domenica scorsa. Ce un dovere d'ospitalità che va rispettato. Il Comune ha invitato i negozianti a tenere presenti le esigenze degli ospiti, ma non tutti ! sono convinti. Valido il complesso delle IniziaUve culturali che fanno da cornice all'ostensione: mostre, concerti d'organo nelle chiese e, da domani, al cinema Alfieri, tutti i giorni, inizio ore 15, ciclo di film sulla figura di Cristo. Piazza S. Giovanni invasa dalla folla di pellegrini: ieri battuti tutti i record di presenze
Persone citate: Franco Reviglio
Luoghi citati: Arezzo, Biella, Brescia, Catanzaro, Italia, Pordenone, Torino, Tortona
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