Stasera con gli Stati Uniti ci sarà la prova della verità

Stasera con gli Stati Uniti ci sarà la prova della verità A Rimini, nei campionati mondiali di baseball Stasera con gli Stati Uniti ci sarà la prova della verità DAL NOSTRO INVIATO RIMINI — Il muro di folla visto a Parma per l'incontro con Cuba, le migliala di giovani che riempiono gli stadi di Bologna e di Rimini, oltre agli indiscutibili valori tecnici di questi campioni, sono i dati più confortanti di una manifestazione che gira e rigira finisce per proporre uno scontro vecchio quasi come II baseball, vale a dire Usa contro Cuba. Sabato sera a Parma anche Servio Borges, manager dei campioni del mondo, un cervellone che già quando era appena diciottenne venne definito un computer per la facilità nella assimilazione dei dati e nella loro rielaborazione, appariva stupito da quell'entusiasmo e dal tifo appropriato. E pensare che a differenza dell'Italia, Cuba non aveva bluffato nel senso che non ha presentato II suo quarto lanciatore bensì il pitcher che attualmente è più In forma, vale a dire Garcia. Lo ha ammesso ieri lo stesso Borges lasciando intendere che Garcia potrebbe essere il lanciatore designato per la grande sfida di sabato prossimo a Parma appunto fra Cuba ed Usa. Al contrario, il manager azzurro Ambrosioni. insistendo nella sua discutibile «politica» locale che ha visto impegnata a Bologna una nazionale traboccante di elementi locali così come è avvenuto a Parma, ha evitato accuratamente di affrontare Cuba sullo stesso piano preferendo accettare a priori la sconfitta. E' vero che molti, troppi, ragionano in base ai risultali, ma noi una volta tanto vorremmo che l'Italia affrontasse le grandi potenze del baseball come Cuba guardandole in faccia ed accettando il rischio. Alla fine della gara persa per 6 a 0 con i campioni del mondo, anche Bruno Beneck conveniva che sarebbe opportuno non accettare prima ancora del lancio iniziale, di essere battuti. Insomma. Il famoso - giorno da leone - anche perché il baseball italiano, grazie alla saggia ed Inevitabile politica degli oriundi, ha ampiamente dimostrato di non essere affatto una pecora. Cuba ha battuto l'Italia di prepotenza, grazie a due fuoricampo: era scontato perché i campioni del mondo sono andati alla battuta per battere e non per trovare qualche ball come facevano I nostri rappresentanti. Anche Castelli ha seguito la sorte dei compagni racimolando assai poco: ha però molte attenuanti visto che da una settimana non riesce a dormire. Non tanto a causa della tensione quanto del ritiro che non è definibile tranquillo come dovrebbe essere. L'unica valida rimediata dall'Italia — con tredici vittime immolatesi al piatto — è stata ottenuta da Mondalto grazie ad un giro anticipato che ha provocato l'impatto del manico della mazza con la pallina sorprendendo la difesa cubana. Certo, quando uno si trova davanti un lanciatore come Garcia che parte al rallentatore, attenua Il caricamento al punto da provocare nel battitore quasi un senso di risentimento per quella pallina che non si decide ad esplodere e poi la lancia caricandola con una potenza tale da farle percorrere i 18 metri di distanza in un paio di secondi, è inevitabie che anche i nostri migliori bomber finiscano col pescare. Cuba è forte ma anche gli Stati Uniti, a differenza del passato, non scherzano. Hanno persino un figlio d'arte, Terry Francona, figlio di Tito vale a dire un campione delle Major League Usa. Il ragazzo si è presentato con un fuoricampo contro Il Giappone, in una partita molto combattuta [5 a 3) e con gli orientali per primi in vantaggio. Essendo scontato che il Giappone è forte, questo significa che gli Usa intendono fermamente portarsi a casa un titolo mondiale che con Cuba presente non hanno mai ottenuto. Un esempio lo ha dato la rivista presentata dalla federazione Usa e che mostra in copertina l'impugnatura di una mazza da baseball stretta da mani che emergono dai vari continenti. Lo stesso Pilotti, l'oriundo americano che da vent'anni funge da coordinatore fra II baseball italiano e quello Usa — qualcosa come avviene nel calcio da parte di Gigi Peronace a Londra — ha lasciato Intendere che sull'esempio del «soccer» il baseball statunitense, questa piramide del professionismo, comincia a guardare verso l'Europa con maggiore interesse e potrebbe addirittura « prestarle » alcune sue squadre della triplo A per migliorare il livello dei campionati e attirare altro pubblico. Stasera a Rimini toccherà proprio all'Italia misurarsi con gli amici Usa, saggiare la potenza di battitori che a differenza del passato stavolta sono stati selezionati in tutto II paese tanto è vero che sono presenti giocatori della California, del Texas, del Michigan, dell'llllnois, per tagliare corto di almeno una decina di Stati. Ripetere l'exploit ottenuto nella coppa intercontinentale (1 a 0 contro gli Usa) stavolta è improponibile per gli azzurri che ad ogni modo ci proveranno, sempre che Ambrosioni non insista con una nazionale troppo « locale ». Devono giocare I più forti e soprattutto quelli che hanno ancora voglia di giocare. Nel pomeriggio di ieri, l'Australia ha tenuto testa sino in fondo al Nicaragua cedendo soltanto dopo il cambio, sbagliato, del lanciatore (2 a 1). A Rimini invece l'Olanda si è in parte riscattata superando a sua volta il Canada per 6 a 5. Giorgio Gandolfi Il programma odierno: a Rimlni (ore 21) UsaItalia; a Parma: Nicaragua-Belgio (16) e CubaAustralia (21); a Bologna (21) Canada-Corea.