Nell'inseguimento la Bissoli ci ha regalato il "bronzo"

Nell'inseguimento la Bissoli ci ha regalato il "bronzo" Nei campionati mondiali su pista a Monaco Nell'inseguimento la Bissoli ci ha regalato il "bronzo" MONACO — E' arrivata la prima medaglia anche per l'Italia: è dì bronzo e l'ha vinta Luigina Bissoli nell'inseguimento. Un bottino non certo pingue, se messo a confronto con quello di altri Paesi ma Importate perché almeno abbiamo rotto il ghiaccio. In più questo traguardo servirà a ridare morale alla nostra sola campionessa capace di misurarsi a livelli mondiali sia in pista che su strada. Il titolo è stato vinto dalla Intramontabile Keetie Van Oosten Hage, la cui titolizzazione mondiale sale così a 5 medaglie d'oro, 4 d'argento e 6 di bronzo dal 19SS ad oggi. A 29 anni è parsa ancora Indiscutibilmente la più completa e potente e sicuramente sarà tra le protagoniste anche della prova su strada. Al secondo posto un'altra olandese: Anne Riemersma, la quale ha bagnato dì lacrime la sua medaglia d'argento. Il titolo infatti è stato assegnato alla Oosten Hage prima della conclusione della prova a causa di un fogilo di carta andato a finire fra I raggi di una sua ruota. A quel punto però le due concorrenti erano già entrate nell' ultimo chilometro e così è stata applicata la norma di regolamento del vantaggio acquisito. Il disappunto della Riemersma è legittimo e ovvio, tuttavia va precisato che contro la sua più anziana connazionale ieri non c'era più niente da fare nemmeno con il rimanente percorso. Ma questo dell'inseguimento non è stato il solo caso della giornata. Anzi, il più clamoroso doveva ancora verificarsi. E' accaduto nel tandem durante la finale per il primo e secondo posto. Erano in pista gli equipaggi della Cecoslovacchia con le due vecchie volpi dì Vackar e Vymazal e quello americano formato da Ash e Barcewski. In pieno sprint gli americani hanno tentato di passare all'Interno ma i cecoslovacchi, lìgi alla legge della pista che dice che all'interno non fai passare neanche tua madre, hanno stretto mandando gli avversari in prato. Una mossa simile quando si è lanciati a 65-70 chilometri all'ora equivale a un tentato suicidio per chi si infila, omicidio per chi non dà spazio. I due americani dopo II passaggio sul prato sono rientrati in pista e si sono impennati sulla parte più alta dalla curva da dove sono rovinosamente precipitati. Ash è stato portato fuori in barella e mentre sì parlava di una sua frattura alla clavlcola ha fatto la sua ricomparsa pronto a ripetere la prova. Non era pronto Invece II tandem rimasto seriamente lesionato e nemmeno il bel gesto dei meccanici indiani I quali hanno prestato un pezzo agli americani è valso a rimetterlo in sesto in tempo. Quando II giudice ha chiamato i due tandem per la seconda manche II commissario tecnico americano in segno di protesta ha portato In pista il telaio con una sola ruota attaccata e senza pedali. Il giudice fermo nel voler applicare alla lettera e non secondo buon senso il regolamento ha fatto disputare le due manches al solo equipaggio cecoslovacco che cosi ha guadagnato il titolo senza fatica. Però tra paurose bordate di fischi distribuiti metà a Vackar e Vymazal per il loro comportamento metà al giudice per la sua scarsa duttilità. Quindi mentre la Riemersma piangeva e non voleva andare alla premiazione, gli americani imprecavano e mandavano tutti a quel paese. Un finale squallido per un pomeriggio che fino a quel momento era risultato piacevole. Per quanto riguarda gli atleti italiani vi sono da registrare le qualificazioni di Pietro Algeri e Bruno Vicino nella finale del mezzofondo professionisti e quelli dì Bincoietto e Callari nella qualificazione per il concorso a punti dilettanti. Domani, ultimo giorno, gli ultimi tre titoli: oltre che nelle due specialità appena nominate si assegna anche quello della velocità professionisti dove Giordano Turrini giunto in semifinale dovrà affrontare Immediatamente il campione in carica Nakano, il solito giapponese. Carlo Valeri

Persone citate: Anne Riemersma, Callari, Carlo Valeri, Giordano Turrini, Hage, Nakano, Pietro Algeri

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Italia, Monaco