Quando Moser sente profumo di mondiale

Quando Moser sente profumo di mondiale Un netto successo nella Tre Valli Varesine Quando Moser sente profumo di mondiale Allo sprint ha prevalso su Battaglin, Baronchelli e Visentini - Il vero sconfitto è Saronni che rischia di perdere il ruolo di "co-capitano" - Il crollo di Franco Bitossi DAL NOSTRO INVIATO VARESE — £' lo stesso Moser che l'anno scorso, In Venezuela diventò campione del mondo. Ad una settimana esatta dalla prova iridata sul circuito del Nuerburgring, Moser mette In fila tutti: batte al punti (cioè allo sprint) Battaglin, Baronchelli e Visentini; mette kappaò De Vlaemlnck, che veste ancora la sua stessa maglia ma che in Germania sarà uno del suoi rivali più accaniti. Il vero sconfitto della Tre Valli Varesine dì Ieri, però, si chiama Beppe Saronni, perché De Vlaemlnck è giunto ventottesimo, a quasi 5', ma almeno è arrivato fino al traguardo; Saronni, Invece, ormai Irrimediabilmente staccato, ha preferito deviare in anticipo verso l'albergo. Una resa preoccupante, visto che Saronni nel campionato del mondo dovrebbe dividere, nel piani del et. Martini, i gradi di capitano con Moser. Già al giro di Romagna Saronni, in salita, era rimasto staccato. Una giornata storta può capitare a chiunque, si diceva. Ma due dì seguito suonano — o almeno dovrebbero suonare — come campanello d'allarme. Martini dice: « Non posso dare giudizi per ora. Con Saronni non sono riuscito a parlare. Chiappano, il suo direttore sportivo, mi ha detto di essere stato lui a consigliargli di fermarsi per non fare sforzi inutili, visto che ormai era staccato. Ne prendo atto. Ma deciderò definitivamente la tattica della squadra ed i compiti di ciascuno al momento della partenza per la Germania, non prima ». In sostanza, qualcosa potrebbe ancora cambiare. Che cosa? Moser sostiene di meritare I gradi di • capitano » senza doverli dividere con nessuno e Ieri, alla Tre Valli Varesine, ha dato un'altra prova della sua terza. Baronchelli e Battaglin (ed anche Visentini) sono stati quasi al suo livello, mentre Saronni ha deluso ancora. Dato che i fatti contano più delle parole — e proprio sul fatti Martini si basa —, non è escluso che al Nuerburgring proprio Baronchelli e Battaglin vengano responsabilizzati di più, mentre Saronni potrebbe diventare una « seconda punta » soprattutto teorica. Cioè dovrebbe, con la sua presenza, alleggerire la marcatura spietata alla quale sarà sicuramente sottoposto Moser, campione In carica. Ma Saronni accetterà di diventare soltanto un « falso scopo »? Se Saronni rischia di perdere i gradi, Bitossi rischia molto di più: di perdere il posto. Ieri il toscano deve aver sentito di colpo, sulle sue spalle, Il peso dei suoi 38 anni, 20 del quali trascorsi pedalando. In un tratto In salita, Bitossi si è afflosciato all'improvviso, come un sacco vuoto. Ha cercato di proseguire a « zig-zag », con la bicicletta che ondeggiava paurosamente. Poi ha detto basta e sì è ritirato. Spiegò, poco tempo fa: « Quando la bicicletta ti diventa nemica, è inutile insistere: è come picchiare la testa contro un muro ». Con almeno novanta probabilità su cento, una delle due riserve al mondiali sarà proprio lui. E poi, a fine stagione, darà l'addio al ciclismo. Ma Martini deve « bocciare » un altro azzurro e qui il discorso si fa più complesso. L'« Indiziato » numero uno, dopo II Giro di Romagna, era Rlccomi, entrato Ira I selezionati dal buco della serratura. Aveva detto Martini: « Per convincermi del tutto Riccomi dovrà dimostrare di essere in netto progresso ». E sapendo di essere ancora in bilico, ieri Rlccomi ha disputato una delle corse più belle — e soprattutto più coraggiose — della sua carriera, attaccando per tutta la giornata e restando In fuga (non da solo, ovviamente) per complessivi 180 chilometri. Raggiunto nel finale, è poi riuscito a piazzarsi sesto, cedendo un po' di terreno — com'era logico, d'altra parte, dopo tanta fatica — sull'ultima salita. E' stato lui il vero protagonista della giornata e ieri si è meritato la promozione definitiva a pieni voti. E allora, chi « bocciare » assieme a Bitossi? Era in predicato per fare la riserva anche Crepaldl, che però ieri è stato tra i migliori e sull'ultimo strappo ha persino tentato la fuga solitaria. Martini, prima di decidere, vuol vedere ancora tutti all'opera oggi nella Coppa Agostoni e domani nella Coppa Bernocchi, ma chi rischia di più in questo momento sembra essere Pierino Gavazzi, anche se veste la maglia di campione d'Italia. Gavazzi non sa fare il gregario, né può puntare al titolo mondiale, visto che In un eventuale sprint almeno quattro o cinque corridori riuscirebbero a mettere la loro ruota davanti alla sua. C'è chi ricorda che già una volta, In passato. Il campione d'Italia non ebbe la maglia azzurra. E quel campione d'Italia si chiamava Gino Bartali. Martini, naturalmente, in proposito non fa anticipazioni: «Deciderò martedì sera, dopo la Coppa Bernocchi. Posso soltanto dire questo: le riserve saranno I due corridori che dimostreranno di essere meno in forma ». La corsa di Ieri lo ha convinto definitivamente — ma forse lo era già — che la carta vincente, per il Nuerburgring, si chiama Francesco Moser. anche perché le quotazioni di Saronni vanno rapidamente diminuendo. Nello stesso tempo. Martini deve essersi persuaso di aver scelto bene, visto che ai primi otto posti dell'ordine d'arrivo ci sono otto azzurri. Le gare cosiddette di « rifinitura» tradizionalmente vedono in prima lìnea gli esclusi, quei corridori cioè che credono di essere stati vittime di chissà quali ingiustizie e danno alla loro corsa un sapore polemico. Ma se qualcuno dei • bocciati » voleva polemizzare. Ieri, nessuno se n'è accorto. Oggi la Coppa Agostoni, con partenza ed arrivo a Lissone. Moser si concede una giornata di riposo, ormai non deve dimostrare più nulla a nessuno. Il test vale per Bitossi, che ha già un piede — qualcuno sostiene tutti e due'— fuori dalla « nazionale »; ma vale soprattutto per Saronni, perché una sua nuova battuta d'arresto significherebbe la crisi e quindi Martini sarebbe davvero costretto a rivedere I suol plani per il Nuerburgring. Moser sta a guardare, e sorride: dopo il suo trionfo a Varese, forse sente la squadra azzurra un po' più « sua ». Maurizio Caravella. Ordine d'arrivo: 1) Francesco Moser (Sanson ■ Campagnolo), km 204 In 5 ore 6'50" alla media oraria di km 39,889; 2) Battaglin (Fiorella ■ Citroen) s.t.: 3) Baronchelli (Scic-Bottecchla) s.t: 4) Visentini s.t; 5) Crepaldl a 5"; 6) Riccomi a 1"24": 7) Panizza a 3'23"; 8) Lualdi s.t; 9) Fuchs a 3'39"; 10) Masciare! li a 4'06": 11) Ber loglio a 4'14"; 12) Vandl s.t; 13) Gavazzi a 4'52"; 14) Gimondi s.t: 15) Landoni s.t; segue il gruppo, sempre con il tempo di Gavazzi. Moser al traguardo

Luoghi citati: Germania, Italia, Lissone, Romagna, Varese, Venezuela