Dalfco, di Mario Andretti al secondo via di Cristiano Chiavegato

Dalfco, di Mario Andretti al secondo via Dalfco, di Mario Andretti al secondo via L'italo-americano finisce subito fuori pista tentando di superare Reutemann - Comincia a piovere e la competizione viene interrotta (al settimo giro con Peterson in testa) per permettere ai piloti di cambiare le gomme - Dopo una lunga sosta nuova partenza - Sul bagnato brillano le Ferrari, poi la pista si asciuga e lo svedese della Lotus torna al comando - Bandiera nera per l'argentino, Villeneuve terzo dopo Depailler - Lauda urta contro un guard-rail DAL NOSTRO INVIATO ZELTWEG — E' successo dì tutto, Incidenti, uscite di pista, squalifiche. Ma ciò non ha Impedito alla Lotus di vincere II Gran Premio d'Austria. Ronnie Peterson ha tagliato per primo II traguardo al termine di una corsa rocambolesca, spezzata in due dal maltempo, ricca di colpi di scena. Una vittoria legittima quella dello svedese, al di là di qualsiasi considerazione. Primo dopo sette giri quando la gara è stata sospesa per la pioggia, primo dopo altri 47 passaggi alla conclusione definitiva. Il pilota di Colin Chapman ha dimostrato di essere In grande forma, così come In condizioni eccellenti si è confermata ancora una volta la sua vettura nera. Ora Peterson è a soli nove punti di distacco da Mario Andretti, rimasto all'asciutto per un Incidente che lo ha tolto di gara sin dal primo giro. Una situazione tutto sommato preoccupante per l'italo-americano, che se nelle prossime quattro corse dovesse ancora essere colpito dalla sfortuna potrebbe vedersi togliere di mano un titolo che già sembrava suo. E la cosa più grave è dovuta al fatto che potrebbe essere II suo compagno di squadra a riuscire nell'Impresa e vincere II mondiale. Chapman, manager della Lotus, dovrà fare molta attenzione nelle prove che restano da disputare: favorire Andretti, come ha fatto sinora In quanto prima guida, potrebbe rivelarsi mossa sbagliata. Il duello, comunque, rimane aperto praticamente fra ì soli due uomini della Lotus In quanto né Niki Lauda né Carlos Reutemann sono arrivati in zona punti. Soltanto Depailler ha fatto un passo avanti e ora si trova a un punto oltre l'argentino e l'austriaco. Dire che questa gara sia stata fra le più emozionanti della stagione, sarebbe poco. La cronaca è un susseguirsi di episodi che si accavallano, che hanno com- plicato non poco II compito del cronometristi, dei commissari di percorso e di chi deve raccontare cosa è successo. LA PRIMA GARA — Com'era capitato sabato sul circuito di Zeltweg, dopo una mattinata In cui II tempo si era già rivelato sfavorevole, tanto che I bravissimi piloti della nostra pattuglia acrobatica dell'Aeronautica militare (applauditlssiml da tutto il pubblico) avevano dovuto ridurre II loro programma, si sono addensate nel pomeriggio nubi nere che minacciavano pioggia. E puntualmente mezz'ora prima del via cominciavano a cadere le prime gocce. Ouesta situazione procurava I primi problemi al vari 'team: Visto però che la pista non era completamente bagnata, tutti decidevano di correre con le gomme lisce (le cosiddette 'Stick-). Decisione che purtroppo si rivelava avventata in quanto dal quinto giro cominciava a piovere furiosamente. Ma nel frattempo erano già accaduti alcuni episodi determinanti. L'USCITA DI ANDRETTI — Alla partenza il più lesto era Peterson seguito da Scheckter, Depailler, Reutemann e Andretti. Mentre lo svedese sin dai primi metri si staccava nettamente, l'italo-americano sì gettava subito alla rimonta. Alla terza curva, la -Sebring; una svolta a destra piuttosto marcata, Andretti attaccava Reutemann all'esterno. Spiega il pilo¬ ta della Ferrari: «lo stavo compiendo la mia traiettoria quando mi sono visto affiancare da Mario sulla sinistra. La manovra però era azzardata in quanto non mi potevo spostare a destra dove si trovavano le altre vetture. Cosi ci siamo toccati per una frazione di secondo con le gomme-. Bastava questo tocco, con la pista già scivolosa, perché II gran favorito della gara finisse clamorosamente contro il guard-rail di protezione. La Lotus nella gran botta perdeva l'alettone posteriore e la gara per Mario era finita. Peterson, intanto, se ne andava per conto suo, mentre Scheckter cercava di mantenere Il contatto. Il sudafricano, nello stesso punto dove era uscito Andretti, al quarto passaggio, non riusciva a tenere in strada la sua Wolf e volava fuori pista fermandosi contro il rottame della Lotus. Se Jody non si è fatto male, come è stato, bisogna riconoscere che le vetture dì F. 1 sono costruite tenendo effettivamente conto della sicurezza dei piloti. LA BANDIERA ROSSA — La pioggia aumentava di intensità e al settimo giro il direttore di corsa applicava II regolamento (valido per I circuiti come quello di Zeltweg dove I box sono stretti) secondo il quale, se non è stato ancora disputato un terzo della gara, si ricomincia da capo permettendo a tutti i concorrenti di cambiare le gomme, montando quelle per il bagnato. Così appariva la bandiera rossa che faceva rientrare tutti ai box per circa un'ora. Ma anche questo fatto creava confusione per ricomporre la griglia di partenza in base al tempi ottenuti nella parte di gara sospesa. In un primo tempo sembravano esclusi 1 leaders Peterson e Reutemann. Lo svedese era uscito di pista in testa-coda nel giro successivo a quello dell'esposizione della bandiera e per rientrare al box era stato spinto dai commissari di percorso. Reutemann, che era entrato in collisione con Stuck (il tedesco aveva stupidamente tamponato il pilota della Ferrari) era fermo addirittura dal quinto giro lungo il tracciato. Alla fine si decideva di riammetterli entrambi, il primo perché aveva Infranto il regolamento a corsa ormai interrotta. Il secondo mandandolo in ultima fila con il peggior tempo, praticamente con due giri di distacco. Una decisione piuttosto cervellotica quella del commissari sportivi in quanto entrambi avrebbero dovuto essere tolti di corsa per le spinte ricevute. Nel frattempo Villeneuve, che si era toccato a sua volta con Patrese, aveva una gomma a terra ed era rientrato ai box per cambiarla, senza perdere troppo terreno. LA SECONDA GARA — Venivano giudicati buoni sette giri e si ripartiva con la pista ancora fradicia d'acqua per compiere altri 47 passaqgi. Nella nuova griglia di partenza condotta da Peterson e Depailler che erano I primi in gara, erano compresi solo 22 p//ot/, poiché oltre a Andretti e Scheckter erano usciti di pista Piquet e Rebaque dopo incredibili carambole. Il nuovo via veniva dato alle 16,30 circa e fra notevoli scie di acqua era ancora Peterson a lanciarsi in fuga seguito da Depailler. Sul bagnato, però, venivano fuori le doti dei pneumatici Michelin della Ferrari e venivano alla ribdlta la grande concentrazione di un Reutemann superlativo e la bravura acrobatica di Villeneuve. In breve tempo I due piloti del team Italiano tra sorpassi e autoeliminazione degli avversari (Patrese e Erti, in uno scontro alla partenza per evitare Watson che non era riuscito a fare l'avviamento ed era fermo in pista: Jones e Hunt per clamorose botte contro il guard-rail), si portavano dall'ultimo posto (Reutemann) e dalla sesta fila (Villeneuve) rispettivamente in prima e seconda posizione. Reutmann effettuava, facilitato dalla superiorità della Ferrari, un eccezionale sorpasso su Lauda che era ripartito con grande grinta alla caccia di Peterson, e poi andava in testa quando lo svedese, come quasi tutti gli altri concorrenti ancora In gara, rientrava al box per rimettere le 'Stick' visto che. cessato di piovere, l'asfalto si era quasi completamente asciugato. ANCHE LAUDA AL TAPPETO — Carlos Reutemann, però, perdeva la prima posizione perché doveva a sua volta cambiare le gomme. Con quelle da pioggia stava subendo il ritorno di Peterson e Lauda. L'argentino si fermava e al suo posto al comando della corsa si portava Villeneuve. Il rientro in pista con pneumatici lisci e freddi era drammatico per Reutemann. Per tre volte il pilota della Ferrari alla chicane era costretto ad iniilare la via di fuga, facendo un autentico slalom tra le barriere poste per diminuire l'andatura e scivolava indietro verso la settima posizione. E non era finita. Dopo essersi toccato (sempre con le gomme, in un sori passo, ma Reutemann non se n'è ! accorto) con Brambilla, Carlos fi> niva la sua corsa squalificato. Al: l'uscita da una curva, scivolava ' ancora verso l'interno della pista. ! La sua Ferrali si arrampicava qua¬ si sulla collina, a mezza costa, poi tornava indietro ma non c'era nulla da fare per rientrare sull'asfalto in quanto I pneumatici non facevano presa sul terreno viscido. Cosi intervenivano ancora, In piena corsa, i commissari di percorso per spingere. Poco dopo appariva per Reutemann la bandiera nera della squalifica. La stessa cosa, per lo stesso motivo, succedeva successivamente all'irlandese Daly. Intanto Lauda veleggiava alle spalle di Peterson, in quanto Villeneuve aveva avuto Il suo turno per cambiare le coperture da pioggia, deterioratesi sull'asfalto asciutto. Nell'ìnseguire lo svedese, Niki, che aveva guidato senza timori sotto la pioggia e più volte aveva dato saggi di bravura in controsterzo, arrivava troppo veloce nel curvone che Immette nel rettilineo dei box, sbandava, scivolava all'indietro e sbatteva violentemente con II pneumatico posteriore destro contro la barriera. La sospensione si spezzava e anche per l'austriaco la gara era finita. IL GRAN FINALE DI PETERSON — Mancavano 24 giri al termine della gara. Peterson camminava spedito in testa, inseguito da Villeneuve e Depailler. SI aspettava per vedere se I pneumatici Michelin della Ferrari davano al canadese la possibilità di recupe- I rare. Ma Gilles Invece perdeva inesorabilmente terreno e doveva lasciare il passo a Depailler per il secondo posto. Fino alla fine, per le prime posizioni, non mutava più nulla. Vittoria a Peterson, prezioso secondo posto per il francese e Villeneuve saliva per la prima volta visìbilmente commosso sul podio. Niente male per un ragazzo che correva per la prima volta sulla pista austriaca, in condizioni proibitive. Molto buono anche il piazzamento In sesta posizione per Vittorio Brambilla, con una macchina tutt'altro che competitiva. NESSUN RECLAMO — c'era anche un dopo-gara, con vari annunci di reclami. Ecclestone voleva lare squalificare Peterson per le spinte ricevute dopo la sospensione della prova, la Ferrari Intendeva far reclamo contro Depailler perché il francese aveva fatto mettere In moto la sua Llgier a spinta dal meccanici durante il giro di ricognizione. La Ferrari voleva anche protestare per la squalifica di Reutemann. appellandosi ad un particolare del regolamento di gara. Ma alla fine prevaleva la sportività. Privare Peterson della vittoria e Depailler del secondo posto nelle condizioni In cui si era gareggiato sarebbe stata un'inutile cattiveria. Cristiano Chiavegato

Luoghi citati: Austria, Depailler, Villeneuve, Zeltweg