Nuovi insediamenti decisi da Israele nelle zone occupate

Nuovi insediamenti decisi da Israele nelle zone occupate Un duro colpo per Camp David Nuovi insediamenti decisi da Israele nelle zone occupate GERUSALEMME — Le autorità israeliane hanno segretamente deciso tempo fa la creazione di cinque nuovi insediamenti ebraici nella Cisgiordania occupata, una mossa che rischia di compromettere il cruciale «vertice» di Camp David e che potrebbe portare a una spaccatura in seno alla stessa compagine governativa al potere a Gerusalemme. Bloccata inizialmente dalla censura militare, la notizia della decisione è stziu diffusa ieri mattina dalla semiufficiale radio israeliana e confermata in serata dal segretario del governo Arieh Naor, dopo che il vice-primo ministro Yigael Yadin — contrario ad essa — l'aveva invece smentita, dicendo di «non esser minimamente a conoscenza di alcun progetto del genere». Il piano per i nuovi insediamenti è stato presentato dal ministro dell'Agricoltura Ariel Sharon, responsabile governativo per la politica degli insediamenti, e approvato da un Comitato ministeriale ristretto sin dal 28 giugno scorso, ma era stato mantenuto segreto sino a ieri per le prevedibili ripercussioni che esso avrebbe potuto avere sul futuro dei negoziati di pace con l'Egitto. Rimasto in minoranza in seno al comitato ristretto, Yadin ha deciso di fare appello contro la decisione al Consiglio dei ministri riuniti in seduta plenaria. Secondo quanto ha affermato Naor, il governo riprenderà in esame la questione nella sua seduta di domenica prossima, e se il vice-primo ministro dovesse venir nuovamente sconfitto non è escluso che si dimetta. Senza l'appoggio del «Movimento democratico» («Dash)» di Yadin, il governo presieduto da Menachem Begin rimarrebbe con soli tre voti di maggioranza in Parlamento. Se i nuovi insediamenti venissero approvati dal governo israeliano, il vertice di Camp David sarebbe compromesso. Proprio ieri, Anis Mansour, direttore del settimanale cairota October, scriveva nell'editoriale che la guerra in Medio Oriente può esplodere da un momento all'altro e la conferenza di Camp David rappresenta in pratica l'ultima carta in grado di impedire un conflitto. Tuttavia, scrive sempre Mansour, «le probabilità che il vertice voluto dal presidente americano Carter si riveli un fallimento sono molto alte». Mansour sostiene poi che la decisione del presidente Usa di convocare un vertice è stata presa in base a informazioni relative «ai movimenti militari egiziani comprendenti la dichiarazione del massimo stato di allerta per tre volte», di cui anche Israele è al corrente. r. s.

Persone citate: Anis Mansour, Ariel Sharon, Dash, Menachem Begin, Naor, Yadin, Yigael Yadin

Luoghi citati: Egitto, Gerusalemme, Israele, Medio Oriente, Usa