L'antica Confraternita per il "Santo Sudario,, di Luisella Re

L'antica Confraternita per il "Santo Sudario,, In via S. Domenico, risale alla fine del 1500 L'antica Confraternita per il "Santo Sudario,, Il Centro studi, aperto a ricercatori di tutto il mondo, ha promosso per il 7 e 8 ottobre un congresso di specialisti - Una mostra introduttiva Ogni visitatore potrà soffermarsi di fronte alla Sindone, causa la grande affluenza, pochi attimi soltanto. «Di qui la possibilità che molti, arrivando senza alcuna preparazione di fronte alla reliquia, tutt'altro che facilmente decifrabile, ne restino delusi o sconcertati — sostiene Angelo Lovera De Maria, presidente del Centro internazionale di sindonologia —. Per questo è consigliabile che ognuno, prima di entrare in Duomo, visiti la mostra introduttiva che il Comitato per l'Ostensione sta organizzando nei locali del vecchio seminario, in via XX Settembre 83. E se qualcuno desiderasse approfondire l'argomento, potrà rivolgersi alla nostra sede di via San Domenico 28, dove troverà una rassegna degli elementi di studio e delle ricerche storico-scientifiche che alla Sindone si ricollegano. In più, forniremo ai gruppi stranieri, su richiesta, documentari sul tema nelle diverse lingue ». Il Centro internazionale di studi sindonologici, fondato con decreto del cardinal Fossati nei 1959, si ricollega all'antica Confraternita del Santo Sudario, la cui data d'origine risale alla fine del 1500. E' una lunga storia, quella del legame tra queste due associazioni, in cui si fondono elementi di fede fuori del tempo e precisi ricordi storici, tradizioni locali ormai quasi evanescenti e ricerche di portata internazionale, continuamente aggiornate. Per essere ammessi alla Confraternita, oggi come nei secoli passati, basta essere cit¬ tadini torinesi o di un paese dei dintorni (sottoposti cioè al vescovo di Torino) e far domanda al Consiglio di via San Domenico, che si baserà per l'accettazione esclusivamente sulla provata fede cattolica del richiedente. Attualmente i confratelli sono un centinaio circa. «Tra di noi — commenta Angelo Lovera — c'è gente che ha alle spalle le storie più diverse. Molti, in particolare, i medici. Troppe forse, rispetto ai pochi giovani, le teste bianche». Il Centro studi, che della Confraternita costituisce un'emanazione diretta e che agisce sotto la stessa presidenza, è invece aperto a studiosi e ricercatori di tutto il mondo, senza alcun vincolo di nazionalità. Per il 7 e l'8 ottobre, ultimi due giorni dell'Ostensione, appunto di qui è partita l'iniziativa di un congresso internazionale di sindonologia che richiamerà a Torino la lunga serie di «specialisti» che da anni, e al di là di ogni problema di fede, dedicano i loro studi all'appassionante mistero del Sudario e del martire che su questo lino millenario ha lasciato tracce indelebili e sino ad oggi inspiegate. Arriveranno storici di Oxford ed esponenti dell'Accademia delle Forze aeree statunitensi, saranno presenti docenti di medicina legale di Torino e di Los Angeles, parleranno esperti di prove di attivazione neutronica, di misroscopia elettronica, di archeologia, di arte sacra russa, di liturgia bizantina. Anticipa una recente pubblicazione del Centro: «Non sappiamo ancora quali esami saranno consentiti ai nostri esperti, anche se riteniamo che la scarsa precisione dei risultati per ora ottenibili rappresenti un valido motivo per differire la prova con il radio carbonio». Prova alla quale, contrariamente a quanto annunciato recentemente in Inghilterra, lo stesso Centro non si è comunque mai opposto, e cui la Curia di Torino ha mai vietato l'autorizzazione. «L'esecuzione dei possibili esami — anticipa la stessa rivista — dovrà avvenire in ogni caso presso strutture scientifiche di indiscussa notorietà e nell'ambito di un rigoroso criterio di specializzazione delle competenze». Tra gli enti interessati: l'Istituto di Polizia Scientifica di Zurigo, gli istituti di medicina legale di Torino e Los Angeles, l'Accademia delle Forze aeree di Colorado Springs, gli istituti tecnici di Lagos Alamos e della Nasa. Sono prospettive destinate ad allargare ancor piti l'interesse e le aspettative che confluiscono in questo periodo verso la «città della Sindone». Intanto, in attesa delle autorizzazioni necessarie per procedere agli esami che l'autorità ecclesiastica riterrà opportuni, la Confraternita sta dando gli ultimi ritocchi alla piccola interessante rassegna di via San Domenico. Ci saranno le lastre dell'avvocato Secondo Pia che nel 1S98, avendo per la prima volta fotografato il Sudario, ne ricavò sul negativo l'immagine sconvolgente di un uomo che porta su di sé tutti i segni della passione e della morte dei Cristo. Ci saranno stampe, gigantografie, medaglie, testimonianze. Ma ci sarà anche, se qualcuno non provvederà in tempo, una lacuna che meriterebbe di venir col mata. Fu la Confraternita a fondare, nel 1700, quell'vOspedale dei Pazzerelli» che, in seguito alle leggi Rattazzi, passò nel 1889 alla pubblica amministrazione diventando il manicomio di via Giulio. Spiega don Coero, rettore dell'associazione: «Da allora, il nostro archivio è rimasto là e, dopo lo smantellamento del ricovero psichiatrico, non sappiamo con precisione dove finirà e come verrà utilizzato». Forse non sarebbe male tornasse in via San Domenico, accanto alla piccola chiesa del S. Suda rio, dominata da una riproduzione della Sindone chiusa nella stessa cornice in cui fu mostrata al pubblico nelle ultime Ostensioni, rispettivamente nel 1931 per le nozze di Umberto di Savoia e nel '33, centenario della Redenzione, presso questa Confraternita cui, da secoli e da tutto il mondo, si rivolgono quanti sentono il richiamo della millenaria reliquia di Torino. Luisella Re

Persone citate: Angelo Lovera, De Maria, Rattazzi, Santo Sudario, Secondo Pia