Una carriera lunga, esaltante di Angelo Caroli
Una carriera lunga, esaltante Una carriera lunga, esaltante Venerdì scorso è morto Mario Varglien, ex gloria del calcio nazionale, vincitore nelle file della Juventus di cinque scudetti negli Anni 30-35. Mario Varglien, settantatreenne, era nato a Fiume il 26 dicembre del 1905. Iniziò giovanissimo la carriera di calciatore, nel vivalo della Fiumana, nel ruolo di centromedlano e mediano laterale. Era un combattente ed un « cursore », come si dice In gergo calcistico. Nel 1927 fu tesserato dalla Pro Patria di Busto Arslzio, ove restò soltanto una stagione. Successivamente, passò alla Juventus alla quale dedicò tutta la sua carriera, quasi quindici anni di fedele milizia. Loquace, intelligente ed estroverso, Mario Varglien affiancò con il trascorrere degli anni campioni come Combi, Rosetta, Caligarls, Bertolini, Monti, suo fratello Varglien II detto « Nini », Munerati, Orsi, Cesarmi, Borei II, Ferrari, Allemanda tutti campioni che costruirono la leggendaria Juventus del quinquennio. Si aggiudicò tre titoli mondiali universitari, fece parte della nazionale A una volta, a Roma contro la Francia, ed accumulò sei gettoni di presenze nella rappresentativa B. Nel 1938 vinse, sempre nella Juventus, la Coppa Italia. Lasciò il calcio nel 1942, all'età di trentasei anni. Un autentico longevo. Dotato di notevole duttilità, era In grado di ricoprire più ruoli. Una volta fu impiegato perfino come ala sinistra. Nel 1946 iniziò la carriera di allenatore, nella Triestina, ma soltanto due anni dopo, nel Como, riuscì ad ottenere la sua più significativa « performance >, portando la squadra In serie A. Nonostante gli eccellenti risultati, si trasferi a Busto Arsizio, venticinque anni dopo esservi stato in qualità di calciatore. Fu acquistato quindi dalla Roma, che sotto la sua guida ottenne confortanti risultati. Generoso e dotato di eccezionale carattere, Mario Varglien si identifica con la Juventus alla quale era vietato perdere; erano anni di vittorie, non sempre facili. Quando perdevano, si racconta che i bianconeri « si nascondessero come ladri ». E Varglien si identifica più genericamente con la Juventus alla quale, secondo sua ammissione, era stato legato sin dai tempi dell'infanzia. Un giorno ci raccontò, nella vecchia sede di piazza San Carlo, durante una partita a biliardo, con lo sguardo apprensivo, la sua devozione per la Juve: un amore nato fra i banchi di scuola. Angelo Caroli
Persone citate: Bertolini, Combi, Mario Varglien, Munerati, Orsi, Varglien
Luoghi citati: Busto Arsizio, Fiume, Francia, Italia, Roma
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