Notte di sangue nel Palermitano Quattro uccisi nel giro di poche ore
Notte di sangue nel Palermitano Quattro uccisi nel giro di poche ore Le vittime colpite dalla mafia o eliminate per vendetta Notte di sangue nel Palermitano Quattro uccisi nel giro di poche ore DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — Carabinieri e polizia nella Sicilia occidentale sono mobilitati per le indagini su quattro omicidi opera della mafia nella notte tra sabato e domenica. Due vicino a Pioppo, un paese sulle alture a Sud di Palermo perpetrati a breve distanza di luogo e di tempo: i il terzo ad Agrigento città: il I quarto a Sambuca di Sicilia un grosso centro terremota- \ to nel versante agrigentino della Valle del Belice. I delitti sono avvenuti in un raggio che non supera i cento chilometri. Solo sospetti e ben poche certezze, e neppure troppo salde, sono stati raccolti fino ad ora dagli investigatoci. Non si sa neanche se i due uccisi a Pioppo siano caduti sotto il piombo dei killers per motivi diversi ovvero se si possa seriamente parlare di omicidi collegati. Quindi è anche possibile che i due di Pioppo siano caduti a pochi minuti di distanza e lontani appena un chilometro l'uno dall'altro per mano di persone diverse e per cause indipendenti. La lotta alla mafia, anche se ha dato qualche risultato tra arresti e invìi al confino, in tanti anni non è servita a sradicare il fenomeno della delinquenza organizzata. Oggi si assiste a nuove scalate del crimine anche da parte di incensurati o «semplici sconosciuti». Uno dei due eliminati a Pioppo è il muratore Francesco Martonara di 44 anni, sorpreso da due giovani mentre si era attardato in un bar all'uscita del paese a conversare con alcuni amici, era incensurato. Residente a Palermo, era a Pioppo in vacanza con la moglie e i figli. L'hanno abbattuto con quattro pistolettate in una stradina dopo averlo chiamato in disparte. Subito dopo nella stessa campagna con due fucilate a lupara è stato assassinato il vaccaro Salvatore La Rosa, 43 anni. In questura e al comando carabinieri era noto per un fascicolo personale abbastanza spesso: implicato in un omicidio, ripetutamente denunciato per vari reati, già sorvegliato speciale ed ora sottoposto alla diffida di polizia, una misura preventiva che la sezione antimafia del tribunale di Palermo — come quelle di altre zone — di solito adotta a carico di elementi socialmente pericolosi, considerati legati alle nuove leve mafiose. La Rosa è caduto in un agguato su una «trazzera», come in Sicilia si chiamano le stradine interpoderali. Gli hanno sparato due fucilate coi «panettoni» della lupara e sono fuggiti, senza esser visti e veloci come nel delitto Martorana. Ad Agrigento, in via Tomolo, Alfonso Costanza, salumiere di 34 anni, è stato ucciso con una rivoltellata in fronte nel suo negozio. Era dietro al bancone e un giovane è entrato facendosi avanti frettolosamente. Si è avvicinato al Costanza e gli ha sparato alla nuca. E' fuggito subito dopo su una moto di grossa cilindrata condotta da un complice. Rapina o vendetta? Sono le due ipotesi sulle quali polizia e carabinieri sotto le direttive del p.m. Elio Cucchiara hanno «lavorato» l'intera domenica. Costanza era incensurato. Liborio Di Giovanna, 45 anni, un operaio, è la vittima dei killer a Sambuca di Sicilia. Aveva da poco chiuso la sua «Opel» nel garage sotto casa e stava avvicinandosi ai suoceri che malgrado l'ora tarda erano fuori a prendere un po' di fresco. Un'auto con i fari spenti è andata incontro a Di Giovanna e dal finestrino posteriore sono stati esplosi cinque o sei colpi di pistola: quattro sono andati a segno, uccidendo all'istante l'uomo che si è abbattuto sui suoceri rimasti leggermente feriti. Nel cuore della zona agrigentina devastata dal terremoto dieci anni fa, Sambuca di Sicilia come gli altri paesi del Belice è teatro di scontri politici e d'interesse. I cara| bìnìeri di Sciacca al comando del capo. Valerio Pirrera stanno cercando di stabilire se Di Giovanna avesse qualcosa a che dividere con i lucrosi appalti per la ricostruzione nel paese. a. r.
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