Leoni, daini e un muflone ''carcerati,, a Montalenghe

Leoni, daini e un muflone ''carcerati,, a Montalenghe Continuano le segnalazioni di sevizie agli animali Leoni, daini e un muflone ''carcerati,, a Montalenghe Ordinata dal pretore un'ispezione al "minizoo" della cittadina vicina a Pinerolo dove gli animali vivono in gabbie troppo strette - Alcuni tori vivono chiusi in mezzo al liquame a Torre Balfredo (Ivrea) «Per 500 lire si possono vedere: due leoni, alcune scimmie, qualche uccello (tra cui un falco nibbio, una specie in via di estinzione), una marmotta, animale che vive di solito a duemila metri, una volpe tutti in gabbie di proporzioni minime, così che possono a stento girarsi; inoltre tre grossi orsi in un piccolo recinto e, tutti assieme, in uno spazio molto ristretto, due daini, tre cervi e un rarissimo muflone, una bestia ridotta ormai a pochi esemplari in Sardegna e nella valle dell'Aibergian, nel Pinerolese. "Ve"ghino, venghino, signori" a dare ai bambini che tengono per mano una lezione di crudeltà mostrando loro quanto sia facile ridurre in schiavitù le libere creature dei boschi e del deserto». Per descrivere il «minizoo», che si trova a Montalenghe, nei pressi di un ristorante, non abbiamo cercato le parole adatte a suscitare pietà: abbiamo solo trascritto ciò che figura nel verbale di sequestro di questo incredibile carcere per animali. Arrivata per telefono a Stampa Sera, una segnalazione, il pretore dottor Maurizio Cardaci ha ordinato una ispezione al minizoo alle guardie zoofile Barosso, Bongiovanni, Candela e Damilano. Il proprietario e conduttore dello zoo. Luigi Guidetti, un agricoltore di San Giusto Canavese, è stato denunciato alla Regione Piemonte per violazio ne alla legge di tutela del patrimonio faunistico e (per i leoni e le scimmie) anche al pretore per maltrattamenti e sevizie. Le bestie sequestrate saran no portate ognuna neZZ'habitat che più le è congeniale. Soltanto la volpe, ridotta ormai pelle e ossa forse non potrà sopravvivere. Ma chi mai rimpiange una volpe, soprattutto dopo la ben orchestrata campagna televisiva che l'ha denunciata come «portatrice di rabbia» (e naturalmente, anche se non si dice, di una preziosa pelliccia?). Sarebbe ingenuo credere che si tratti di un caso isolato di sfruttamento. Per merito dei nostri lettori, che di giorno in giorno più numerosi da ogni parte rispondono all'invito di aiutare gli animali, si è scoperto che in una cascina di Torre Balfredo (Ivrea) alcuni tori sono costretti a vivere sempre chiusi nella stalla, come polli in batteria. Il liquame — hanno accertato le guardie zoofile — raggiunge ormai i 35 centimetri di altezza. Su questo strame i bovini dormono e mangiano. La proprietaria, Gemma Cossavelia, è stata denunciata per maltrattamenti e violazione delle leggi sanitarie e veterinarie. Un altro caso pietoso è stato riferito da Almese, dove il sindaco ha sigillato un fienile modificato abusivamente. Le bestie della cascina rischiavano di morire di fame: il prò prietario, diffidato dagli agenti dell'Enpa, per evitare guai, si rifornirà di altro fieno. La campagna di Stampa Sera a favore degli animali (iniziativa che si inserisce nello spirito dell'«Anno internazionale degli animali») può ora contare sulla collaborazione di una folla di zoofili. Riceviamo ogni giorno decine di segnalazioni che vengono controllate dagli incaricati Enpa (un ente che, ripetiamo, è composto da volontari i quali dedicano gratuitamente il loro tempo libero agli animali in difficoltà). Di tutti i casi controllati e a tutte le denunce di maltrattamenti diamo notizia sul giornale, convinti che il rispetto degli animali sia fondamento di ogni civile convivenza. Dobbiamo fare una precisazione: nella vicenda del corvo spaventapasseri di Bruzolo di Susa si è detto per errore che la denuncia era stata «archiviata» con il numero 1098. La parola esatta era invece «rubricata»: è molto raro che i casi esposti dall'Enpa, sempre accuratamente documentati, non si concludano con una condanna. Chi vuole impedire sevizie agli animali scriva a Stampa Sera (Torino, via Marenco 32) o telefoni al numero 65.681, tutti i giorni dalle 8 alle 13. Ricordiamo infine ai nostri lettori il dramma dei dieci cani di Moncalieri che, finita in ospedale la loro anziana padrona, sono ora al canile municipale. Per loro è cominciato il conto alla rovescia; a ferragosto, se nessuno si presenterà a ritirarli, moriranno tutti nella camera a gas. Anche se è tempo di ferie e la città è spopolata, non c'è proprio nessuno che voglia salvare questi poveri «orfani»? E' sufficiente una visita a un canile per capire la sete di affetto — e di vita — che hanno gli animali. La disperazione, l'angoscia, il desiderio di «piacere» che i cani rivelano aggrappandosi alle reti, gettandosi verso il possibile padrone, uggiolandogli la loro frenesia di affetto, è una esperienza indimenticabile.

Persone citate: Barosso, Bongiovanni, Damilano, Leoni, Luigi Guidetti, Maurizio Cardaci, Torre Balfredo