Potrebbe causare contrasti fra cristiani la visita di Giovanni Paolo alla Sindone?

Potrebbe causare contrasti fra cristiani la visita di Giovanni Paolo alla Sindone? Ieri oltre trentamila visitatori in Duomo da tutto il mondo Potrebbe causare contrasti fra cristiani la visita di Giovanni Paolo alla Sindone? E' un'ipotesi: non tutte le Chiese approvano l'ostensione, la presenza del papa costituirebbe un ostacolo all'ecumenismo - I cardinali Cooke di New York ed Enriquez del Cile: "Una splendida esperienza" Altre trentamila persone, forse più, sono sfilate ieri davanti alla Sindone. Tra i visitatori, circa tremila pellegrini di Roma, che rientravano da Lourdes. Con loro doveva essere il cardinale Poletti, vicario del papa: la morte improvvisa di Paolo VI, il Conclave e gli impegni per l'elezione del nuovo pontefice hanno modificato i suoi programmi, costringendolo a rinunciare anche al viaggio in Piemonte, che è, tra l'altro, sua terra d'origine (è nato in un paesino in provincia di Novara). Non si esclude, però, che nelle prossime settimane il cardinale Poletti possa trovare l'occasione per una visita, sia pure rapidissima, come hanno fatto ieri, l'uno al mattino, l'altro nel pomeriggio, il cardinale Terence Cooke, arcivescovo di New York, e il cardinale Silva Enriquez, pri¬ mate del Cile che è giunto pochi minuti dopo le 16. Il cardinale Cooke, che era accompagnato dall'ausiliare, è giunto verso le 11. Confuso fra i pellegrini, s'è messo In coda per la visita alla « prelettura », la mostra di grafici e fotografie allestita sotto i portici del Seminario (via XX Settembre 83) per meglio interpretare il linguaggio della Sindone. Mons. Jose Conino, presidente del Comitato diocesano per l'ostensione, e don Accornero, giornalista de La voce del popolo, hanno riconosciuto l'ospite, facendo da guida a lui e agli altri visitatori. L'arcivescovo di New York s'è mostrato curiosissimo e interessato, ha fatto molte domande e ha avuto uno scambio di battute scherzose con mons. Cottino: «Lo sa che lei potrebbe diventare pre- siderite degli Stati Uniti? — gli na detto quando ha scoperto che e nato negli Usa —. Privilegio che la nostra Costituzione non prevede per chi non ha natati americani ». Poi, commentando la « prelettura », ha aggiunto: « E' un'iniziativa utilissima, se potessi la porterei a New York per meglio far capire alla gente che cos'è esattamente la Sindone ». Una ventina' di minuti dopo è entrato in Duomo e si è inginocchiato davanti alla teca, restando in preghiera per un quarto d'ora. « £" uscito turbato e commosso », ricordano alcuni testimoni. «Davvero vna straordinaria esperienza — ha commentato —. Sono grato al Signore di avere avuto la possibilità di vedere da vicino questo eccezionale documento ». Verrà il papa?, gli è stato chiesto. « Me lo auguro proprio, lo spero molto », ha detto lasciando l'orino. Il cardinale Enriquez è giunto in Duomo poco prima delle 15. Ospite in mattinata del Salesiani, l'ordine a cui appartiene, s'è intrattenuto a lungo anch'egli in ginocchio davanti all'urna in acciaio e cristallo. In serata, il primate del Cile, che è uno strenuo oppositore del regime di Pinochet, è rientrato a Roma. Nei prossimi giorni sono attesi il vicepatriarca di Mosca, Nicodim, e il vescovo di Los Angeles, Manning. Ma la domanda di tutti è ancora: il nuovo papa verrà a Torino? Lo scrittore cattolico inglese Anthony Burgess in un articolo pubblicato ieri su un quotidiano milanese se lo augura ardentemente: « Giovanni Paolo deve, con l'aiuto di Torino, mettere davanti agli occhi del mondo l'immagine vivente di Cristo. Forse questo è destinato a essere il significato del suo regno ». Ma ci sono molte difficoltà, nessuno se lo nasconde. Da un lato esistono problemi di ordine pratico (molti gli impegni che attendono il nuovo pontefice in questi giorni, proprio nel periodo in cui avviene l'ostensione); in secondo luogo, alcuni vedono nella Sindone un motivo di attrito fra i credenti. Non tutti i cristiani, infatti, condividono gli entusiasmi della Chiesa torinese. Giovanni Paolo, quindi, può trovarsi combattuto tra il desiderio personale di venerare 11 lino che ricorda le sofferenze atroci patite da Gesù Cristo e il problema vivissimo dell'unità delle Chiese, quell'ecumenismo che è stato il principale obiettivo degli ultimi papi. Si fanno intanto Ipotesi sulla visita di noti personaggi, da Baldovino, re del Belgio, che domenica sarà a Roma per le celebrazioni ufficiali in onore del papa, al presidente degli Usa Carter, che è ministro dei culto battista e che faceva catechesi con documenti e immagini relative alla Sindone. Sono supposizioni, spes¬ so soltanto voci, ma che testimoniano l'interesse intorno a un avvenimento che prima di tutto dev'essere un'occasione di preghiera, come ha più volte ripetuto l'arcivescovo padre Balestrerò: «Nell'uomo della Sindone dobbiamo riconoscere i tanti nostri fratelli che soffrono, dobbiamo meditare sui patimenti del mondo, della povera gente, degli ammalati, dei poveri, degli emarginati ». L'afflusso davanti al Duomo è cominciato anche ieri prima delle 7; alle 7,30 c'era già una coda d'una decina di metri. Verso le 10, quando sono giunti i pellegrini romani, la fila s'allungava per via XX Settembre fino all'altezza di via Garibaldi. Dopo una breve pausa nel primo pomeriggio, il movimento è ripreso intenso, continuo. Quasi quattromila persone si sono rivolte in meno di otto ore ai centri d'informazione (al «cervellone» di via XX Settembre 88 e ai centri mobili presso i caselli autostradali, sulla tangenziale e a Porta Nuova). Numerosi soprattutto gli inglesi, seguiti dai francesi. Turisti di passaggio nella maggior parte, altri hanno chiesto notizie per piantare tende provvisorie. Scarse, finora, le prenotazioni negli alberghi e nelle pensioni. «Sono inferiori alle previsioni», afferma il titolare di un hotel del centro, « ho le stanze vuote», dice un altro albergatore. Poco frequentati anche i ristoranti, le trattorie e i posti di ristoro organizzati proprio nell'attesa dei visitatori. La spiegazione sta tose nel fatto che si è trattato finora soprattutto di pellegrini di passaggio o di pendolari, gente che arriva al mattino, si ferma un paio d'ore e riparte. «Speriamo per settembre», si augura il titolare di un noto ristorante torinese. Intanto, si moltiplicano le iniziative culturali per garantire ai visitatori ospitalità e amicizia. Ali la Biblioteca nazionale è stata inaugurata la mostra di manoscritti del Vivaldi (alle 11 e alle 16,30, tutti i giorni, audizioni di nastri con musiche vivaldiane). Prosegue 11 « Settembre musica »: alle 16,30 in San Rocco (via S. Francesco d'Assisi 1) concerto di chitarra, alle 21 in S. Maria di Piazza (via S. Maria 1) concerto d'organo. Un appunto: il poco decoroso aspetto delle Porte Palatine, uno dei monumenti più singolari eppure trascurati dai visitatori. Nessuno s'avvicina, sconsigliato da un profluvio di cattivi odori, nota stonata nell'isola di rispetto che accoglie i pellegrini. L'arcivescovo di New York, Terence Cook, dopo la visita alla Sindone - Folla davanti al seminario di via XX Settembre