Charles Boyer, il grande amatore con occhi "da camera da letto,,

Charles Boyer, il grande amatore con occhi "da camera da letto,, L'attor^ famoso per il suo fascino, morto in Arizona, aveva 79 anni Charles Boyer, il grande amatore con occhi "da camera da letto,, La moglie Patricia è morta la settimana scorsa - Vivevano insieme da 44 anni Rdlf Vlti Dt l ii e nel dif Tra Rodolfo Valentino e Clark Gable c'è anche Charles Boyer. Fu uno dei «grandi amatori» dello schermo. Un libro inglese, interamente dedicato ai divi del fascino cinematografico, concede al «francese» di Hollywood un ampio ritratto dopo Cary Grant, prima di Errol Plynn. Un piccolo museo dell'erotismo maschile in cui Boyer contende spazio a Gary Cooper e Marion Brando. La sua ultima apparizione di rilievo risale a quattro anni fa, in Stawisky di Alain Resnais. Interpretava il barone Raoul, foulard di seta e monocolo, amico e consigliere del grande avventuriero e truffatore degli Anni 20 e 30, impersonato da Jean-Paul Beimondo. La misura, la classe del vecchio gentiluomo contro l'irruenza, il dinamismo, l'ironia del giovane divo. Due stili a confronto, due ideali d'uomo contrapposti: il cinema ama spesso creare questi giochi maligni di specchi. Un critico scrisse: «Belmondo (Statoiskì) è migliore di quanto ci si aspetti, ma Charles Boyer è addirittura eccezionale e anche più fine interprete del collega-. Se la morte, arrivata improvvisa sabato scorso a Phoenix in Arizona, lo avesse toccato trent'anni fa in vetta alla carriera e alla popolarità, forse si sarebbero ripetute per lui le scene di isterismo collettivo che la leggenda ricorda ai funerali di Valentino e la cronaca più prossima a quelli di Presley. Sono molti a ricordare le file davanti ai cinema dove si proiettava Maria Walewsya con la Garbo e Arco di trionfo con Ingrid Bergman, oppure le lacrime versate per Mayerling. Perché piaceva tanto alle donne e le grandi dive dei suoi anni se lo contendevano come partner ideale? Il suo successo è un fenomeno strano e in parte anacronistico. Il fascino e lo stile di Boyer, infatti, apparivano un prolungamento della tradizione Sensuale e romantica degli Anni 20 e del cinema muto. La tradizione di Novarro, Coiman, Valentino e John Gilbert. Eppure il suo personaggio si affermò proprio negli Anni 30, quando tutti i maschi americani cercavano ispirazione e suggerimenti di comportamento con le donne in attori «ruvidi» come Clark Gable e Gary Coo- Fi i 7 il per. Durante la crisi e nel difficile periodo prebellico — spiegano i sociologi —egli forse evocava e offriva al pubblico femminile una nostalgica, gradita fuga verso i vecchi, superati tempi del romanticismo. Per gli studiosi del «fenomeno Boyer» le ragioni di una fama cosi estesa sarebbero prima di tutto tre: la genuina bravura d'interprete, l'accento straniero che aggiungeva sfumature sexy alla sua figura (fu l'unico attore francese con Chevalier ad aver successo in America) e lo sguardo — letteralmente — da «camera da letto». Doti apprezzate non soltanto dalle spettatrici. Tra le sue braccia, ad accrescere il mito del grande amatore, sono passate alcune tra le dive più celebrate dello schermo. In L'amore perduto fu accanto a Claudette Colbert, La battaglia lo uni a Merle Oberon. Carovane a Loretta Young, Quando si ama a Katharine Hepburn, Mayerling a Danielle Darrieux. Oltre alle già ricordate Greta Garbo e Ingrid Bergman ci furono Marlene Dietrich nel Giardino di Allah, Jean Arthur in L'uomo che amo e Bette Davis per Paradiso proibito. Ma l'elenco può continuare con Hedy Lamarr, Olivia De Havilland, Michel Morgan, Rita Hayworth, Barbara Stanwyck, Lauren Bacali, Martine Carol, Joan Fontaine e su su negli anni fino a Sophia Loren in La fortuna di essere donna (1955). Dallo star-system alla, vita privata, Boyer sembrava smentire clamorosamente il suo stereotipo cinematografico. Per più di quarant'anni condusse una vita domestica tranquillissima, sposo irriducibile fin dal 1934 di Patricia Patterson. In una vita di successi conobbe due grandi dolori: la morte del figlio Michael Charles, di 21 anni, nel 1965 e la morte della moglie la ! si sesedoCdoPdoamst si settimana scorsa. Al primo seppe reagire ancora tornando tenacemente al lavoro in Come rubare un milione di dollari e vivere felici e nella Passa di Chqillot. Dal secondo, a quasi 79 anni, il «grande amatore» del cinema non è stato più capace di riprender- Sandro Casazza Charles Boyer con la Garbo in «Maria Walewska»

Luoghi citati: America, Arizona, Hollywood