Sergente confessa dopo 62 anni un'azione di guerra su Trieste

Sergente confessa dopo 62 anni un'azione di guerra su Trieste Da Pancalieri, è emigrato in Argentina Sergente confessa dopo 62 anni un'azione di guerra su Trieste Nel 1916 rientrando da un'incursione aerea su Fiume, abbatté il monumento al Marinaio: "Era un insulto per i nostri caduti" Un'azione di guerra, avvenuta nel conflitto mondiale 1915-18, taciuta allora per evitare misure disciplinari, In quanto fu Intrapresa su Iniziativa personale, è stata svelata, dopo 62 anni, da uno del protagonisti. Il fatto aveva suscitato grande scalpore ed un quotidiano milanese del 2 agosto 1916, che ne era stato Informato dalla Svizzera, aveva dato risalto al servizio, ma nessuno era riuscito a sapere I nomi del componenti l'equipaggio dell'aereo autore dell'Incursione. Ma perché si era data tanta Importanza all'Impresa? Sulla piazza del porto dì Trieste era stato eretto un monumento di legno dedicato al « Marinaio » affinché I triestini lo Infilzassero con chiodi in segno di disprezzo per la guerra Irredentistica che voleva la liberazione di Trento e Trieste. Un aereo italiano, sfidando il fuoco Incrociato della contraerea, era sceso a bassa quota ed aveva incendiato e distrutto II monumento. La rivelazione è giunta dall'Argentina, dove a Cordoba vive Aroldo Moretto, 79 anni, nativo di Pancalieri ed emigrato In Sud America nel 1901, che fu uno degli autori di quella azione. L'entrata In guerra dell'Italia contra l'Austria aveva spinto II Moretto, che era sotto leva, ad imbarcarsi nel giugno del 1915 sul piroscafo « Principe Umberto » per rientrare in Italia a combattere per l'unità della sua patria. Entrato In aviazione come mitragliere, di squadriglia, Aroldo Moretto venne decorato di medaglia d'argento al valor militare dopo il bombardamento di Fiume ed II 19 luglio 1917 fu promosso al grado di sergente per merito di guerra. Al termine del conflitto aveva al suo attivo più di 90 azioni di combattimento, 64 delle quali erano per bombardamenti aerei contro le posizioni nemiche. Lasciamo alla sua descrizione l'azione di guerra di quel giorno, che venne considerata dal nemico una provocazione e che suscitò lo sdegno degli austriaci e l'ammirazione degn Italiani. « Il 1° agosto 1916, per ordine del reparto di artiglieria aeronautica — racconta Aroldo Moretto — numerose squadriglie di aerei "Caproni" attaccarono la base di sottomarini della città di Fiume. Il comandante della 101 squadriglia, che era di base a Campoformido, nei pressi di Udine, era il cap. De Riso ed il "Caproni" sul quale ero mitragliere era comandato dal pilota ten. Valdimiro ed aveva come secondo pilota il maresciallo di finanza Bigliani >. « Al ritorno dall'incursione — continua Moretto — sorvolando Muggia vicino a Trieste, fummo attaccati da un aereo caccia austriaco che abbattemmo in combattimento. Sul nostro aereo avevamo ancora tre bombe e cosi decidemmo di distruggere quel monumento di legno che era per noi un insulto ai nostri caduti. Scendemmo a bassa quota sul porto di Trieste — conclude — e passando tra il fuoco delle mitragliatrici antiaeree, scaricammo le bombe sulla piazza e sul famigerato monumento di legno. Al nostro ritorno tacemmo l'azione, ma il fatto venne riportato dai giornali italiani del giorno seguente ed intimamente fummo soddisfatti della nostra impresa >. Daria Dezzutto L'aereo "Caproni" usato per la singolare impresa. Nel riqundro Aroldo Moretto