L'arcivescovo scriverà al Papa "Venga tra noi per la Sindone,,

L'arcivescovo scriverà al Papa "Venga tra noi per la Sindone,, Centocinquantamila pellegrini nei primi due giorni delPostensione L'arcivescovo scriverà al Papa "Venga tra noi per la Sindone,, . .r.i'lestrcro non si nasconde le difficoltà, ma ha buone speranze - Composti ed emozionati i visitatori .lomctro, 150 ogni 90 secondi) - Duro lavoro per l'apparato logistico ; il banco di prova a settembre dovami! P.olo I verrà n • r ìa Sindone? :: E' pre:ro mrlnrve — risponde i'ar l . itali astrerò — il nuovo p ti, q.testi giorni fio tali e. tanti iratiemi iu risolvere, eh', nun n u.-ii certo cnevole trovare iti tempi brevi anche solo pochi attimi de iedicuic u forino e al suoi pellegrini ». Tradisce, però, un moto di fiducia allargando le braccia Ir. un « Chissà? », che lascia aperta ìp porte a ogni speranza. Un invito implicito al papa è già contenuto nel telegramma di felicitazioni che l'arcivescovo ha inviato a Giovanni Paolo la sera della sua elezione: « Iniziando la solenne ostensione della Sindone, evocatrice del Cristo morto e risorto, la Chiesa torinese si sente projondamente partecipe del gaudio della Chiesa universale ». In curia, poi, non si esclude che padre Ballestrero, forse la prossima settimana, possa scrivere una lettera al papa per dirgli come « sia ambitissima la sua presenza ». D'altra parte, mons. Ballestrero aveva già invitato Paolo VI per l'ostensione e 11 defunto pontefice gli aveva risposto con un nobile messaggio, che rappresenta uno del suoi ultimi atti pubblici. Fu un gesto d'affetto per la nostra città e una manifestazione d'amore verso il « singolare documento » che lo aveva sempre affascinato. C è anche da dire che Giovanni Paolo, quand'era patriarca di Venezia aveva annunciato per il 21 settembre una visita alla Sindone alla guida d'un gruppo di pellegrini veneti. Tutti questi elementi concorrono a giustificare l'attesa dei torinesi e di quanti altri stanno per venire in cit- tà a sostare davanti allo straordinario lenzuolo capace di affascinare anche chi non crede pereti? è innanzitutto un testimone Inequivocabile, la documentazione concreta dei patimenti di un uomo che dopo il martirio si è addermentato serenamente. Sono i sentimenti provati già da migliaia di pellegrini. E' difficile stabilirne il numero. L'architetto Momo, uno degli autori della scenografia essenziale in cui è collocata la teca con la reliquia, ha fatto dei sondaggi, ieri, nelle ore di punta, giungendo a stabilire una media di 150 visitatori ogni 90 secondi. Nel1 arco della giornata le presenze sono state valutate intorno alle 55-60 mila. Si tratta soprattutto di piemontesi, ma non mancano pellegrini d'altre regioni e comitive di stranieri. « Mi commuove la loro compostezza — commenta padre Ballestrero — Mi riempie il cuore di gioia soprattutto la presenza di tanti giovani, di moltissimi ragazzi che si accostano a't'runa con estremo rispetto ». Sul sagrato s'intrecciano i comi—iti. Sacerdoti e personale del servizio d'ordine sono investiti di domande sulle dimensioni del lino, sulla statura dell'uomo (m 1,75-1,77) che vi si riconosce composto nella morte, sul numero delle lesioni che gli sono state inferte (600) con diversi strumenti di tortura. tIntfibrlcMl II servizio d'ordine è inappuntabile. Piazza San Giovanni è una Isola di rispetto da cui finora sono stati tenuti lontani tutti i tentativi di speculazione e di mercificazione dell'avvenimento. Le bancarelle che in questi casi fioriscono come funghi sono tenute lontane, il Comune è severo, non concede licenze straordinarie. Molti ambulanti si ritrovano con la loro merce invenduta: magliet¬ te con l'effige di Cristo, incredi□ili piatti con la riproduzione della Sindone, assurde candele con l'immagine di Gesù. All'Interno del Duomo, alcuni sacerdoti si alternano nella lettura di brevi brani illustrativi della Sindone. Mons. José Cottino, responsabile del Comitato diocesano per l'ostensione, fa il regista, si muove fra i fedeli, dà le ultime disposizioni per correggere le im¬ perfezioni della « macchina ». Si aspettava in due giorni quasi 140150 mila visitatori? « Non sono sorpreso — spiega — Bisogna precisare che l'ostensione è venuta su sollecitazione esterna, non è un'iniziativa imposta dalla curia. Ce la chiedeva la gente, ci hanno scritto da tutta l'Italia e da tutto il mondo perché facessimo vedere il sacro lenzuolo. Ecco perché ritengo facilmente raggiungibile e superabile il traguardo d'oltre un milione e mezzo di pellegrini toccato nell'ostensione del '33 ». Le porte del Duomo- (si aprono alle 7 in punto) sono ancora chiuse quando giungono i primi visitatori; ce ne sono ancora centinaia quando l'altoparlante annuncia la fine delle visite giornaliere. Accade tra le 20 e le 20,30, vengono chiusi i portoni laterali, resta aperto soltanto quello centrale per consentire l'accesso al pellegrinaggi serali (una trentina) organizzati dalle parrocchie cittadine. L'arcivescovo e il vescovo ausiliare mons. Maritano, a turno, celebrano la messa e pronunciano una breve omelia. Si è messa In moto, intanto, anche la macchina che cura i problemi della ricettività. Il Centro logistico di via XX Settembre 88 (manica nuova del Palazzo reale) è impegnato a trovare posto per oltre 30 mila persone già prenotate (80 per cento italiani), 11 cui soggiorno varia da 2 a 3 giorni. Risultano esauriti tutti 1 posti a Torino, cintura e mezza provincia per tutti i sabati e le domeniche di settembre, 11 mese che, stando alle previsioni, dov'ebbe mettere alla prova Torino e la capacità ricettiva della intera regione. Renato Romanelli Ordinata e composta la folla attende di essere ammessa a sfilare davanti alla Sindone L'arcivescovo Ballestrero sarà cardinale a dicembre

Persone citate: Ballestrero, Giovanni Paolo, José Cottino, Paolo Vi, Renato Romanelli

Luoghi citati: Italia, Momo, Torino, Venezia