Come gli "esclusi,, vivono il Conclave

Come gli "esclusi,, vivono il Conclave Colloquio col decano del Sacro Collegio, card. Conf alonieri Come gli "esclusi,, vivono il Conclave CITTA' DEL VATICANO — Con quali sentimenti quindici cardinali esclusi dal Conclave, perché superano gli ottant'anni, hanno vissuto queste ore decisive per la Chiesa, mentre i loro 111 confratelli decidevano la scelta del nuovo Papa? Abbiamo potuto porre la domanda al maggiore dei «grandi esclusi», il card. Carlo Gonfalonieri, decano del Sacro Collegio, la massima autorità della «Sede vacante» insieme con il camerlengo, card. Jean Villot. Lo abbiamo incontrato, prima dell'elezione di Giovanni Paolo I, mentre varcava l'ingresso della basilica di S. Pietro. «Vado a pregare per la Chiesa, per il Conclave, per il successore di Paolo VI», ha detto sorridendo. Ha ottantacinque anni, è di Seveso, proviene da una modesta famiglia: sembra un cardinale uscito da un arazzo del Rinascimento. Alto, squadrato, pieno di vitalità. Per 18 anni, dal '22 al '39, fu segretario privato di Pio XI. Poi arcivescovo dell'Aquila, cardinale nel '58 e prefetto della Congregazione dei vescovi, il «ministero chiave della Chiesa». Nel '63 prese parte al Conclave che scelse Paolo VI. «Strana sorte la sua. eminenza — gli diciamo —. Come segretario del card. Achille Ratti partecipò nel '22 al Conclave che elesse Pio XI. Come decano del Sacro Collegio, invece, è escluso dal Conclave, pur avendo presieduto tutte le riunioni generali che l'hanno preparato. Non è una legge paradossale, questa riforma di Paolo VI?». Il cardinale sorride. Poi dice: «Nessuna eccezione può esserci alla legge emanata dalla competente autorità suprema, certo motivata da alte considerazioni miranti al maggior bene della Chiesa». L'esclusione degli ultraottantenni — osserviamo — priva i cardinali del loro diritto-principe, l'elezione del Papa, e priva la Chiesa del prezioso apporto dei più anziani. Confalonieri collega questa riforma del Conclave con un'altra legge di Paolo VI: quella che a 75 anni manda in pensione parroci, vescovi e dirigenti delle congregazioni vaticane, salvo qualche deroga. «A ottant'anni — spiega — tranne le eccezioni che confermano la regola, non si ha più la creatività necessaria, la sensibilità attenta al nuovo...». Eminenza, non è un sacrificio molto amaro quello di essere esclusi dalla scelta fondamentale per la Chiesa? «Fin dal primo momento — risponde — ho sempre guar¬ dato con tanta serenità al provvedimento, confidando nella benedizione di Dio alla sua Chiesa». Tentiamo qualche domanda sulla preparazione del Conclave, sulla sua durata, sui possibili candidati. Ma il card. Confalonieri, pur amabile nel rifiuto, oppone il segreto ferreo che tutti i porporati si sono impegnati a osservare. «Io, come decano del Sacro Collegio, devo rispettarlo più degli altri». Sul nuovo Papa si limita a dire: «Dovrà proseguire l'opera di attuazione del Concilio che Paolo VI ha sviluppato con grande equilibrio». 1. f.

Luoghi citati: Aquila, Citta' Del Vaticano, Seveso