Oggi la Sindone esposta a Torino

Oggi la Sindone esposta a Torino Attesi milioni di visitatori; per la reliquia adottate eccezionali misure di sicurezza Oggi la Sindone esposta a Torino Conferenza stampa ieri a Torino in Duomo per oltre duecento giornalisti giunti per l'ostensione pubblica del'.a Sindone (la prima dal 1933). L'arcivescovo padre Ballestrero in un brevissimo .ntervento ha ribadito il pensiero della Chiesa torinese e catto un importante annuncio: « L'ostensione non è un lesto strumentale. Sia essa ■in servizio di carattere spi-ituale e religioso: la reliquia sarà messa a disposizione degli scienziati e degli studiosi che verranno a Tonno per il congresso di sindonologia ». La Chiesa ha deciso di non ostacolare la ricerca ma di facilitare anzi il dialogo tra scienza e religione, rimuovendo diffidenze e non sempre ingiustificate perplessità. E' venuto il tempo di con¬ tinuare più da vicino quella |collaborazione iniziatasi ottanta anni fa, quando fu concesso all'avv. Pia il permesso di fotografare la reliquia, proseguita con le foto dell'Enne e con le prime relazioni sulla formazione delle immagini sindoniche presentate da Vignon e Colson e illustrate dal Delage agli « Immortali » di Francia. Studi e timide ricerche (cui fecero seguito quelle medico-legali del Barbet e di tanti altri) che sollevarono polemiche e nel contempo grande interesse. Il gesto dell'arcivescovo va pure interpretato come « segno » della Chiesa che va verso i non credenti o gli scettici perché tra coloro che si interessano di Sindone, ossia dell'inquietante « giallo » storico, molti non sono cat- | tolici, altri sono addirittura atei. Quali saranno i modi della ricerca e le richieste degli studiosi è argomento che verrà esaminato nel dettaglio più avanti, in coincidenza con il congresso di sindonologia (7-8 ottobre). Oggi preme invece cogliere il fermento di una Chiesa e i di una città che hanno pre| parato l'ostensione con diverso spirito ma con il comune intento di rendere un servizio ai pellegrini in arrivo j da tutto il mondo. La gente sfilerà da stamane (dalle 7,30 alle 20,30 e così tutti i giorni, salvo alcune ore del mattino di ogni mercoledì di settembre riservate ai malati) davanti alla teca illuminata, che campeggia sull'altare centrale del Duomo. Una teca in cristallo a prova di proiettile, in cui i tecnici hanno inserito gas inerti per evitare che il calore dei riflettori e la luce intensa possano danneggiare tessuto e impronte. La scienza e la tecnologia hanno dato il loro contributo per la conservazione deila reliquia e per rendere « leggibili » le impronte dell'uomo torturato e crocifisso in essa avvolto, probabilmente, due millenni fa. Impronte sulle quali si discute da sempre e forse si discuterà ancora in futuro: « segni », « ombre » che a qualcuno diranno poco 0 nulla, mentre ad altri confermeranno ciò che fin dal 1 secolo l'apocrifo estensore del Vangelo « secundum Hebraeos » dice dell'apostolo Pietro: che nei lini sparsi nel sepolcro vuoto egli vide « le vestigia del defunto e risorgente ». p. p. b. L'uomo del Sudario (I servizi a pagina 8)

Persone citate: Ballestrero

Luoghi citati: Francia, Sindone, Torino