Losco triangolo d'amore e d'affari
Losco triangolo d'amore e d'affari LE PRIME VISIONI SUGLI SCHERMI A TORINO Losco triangolo d'amore e d'affari Una donna, due passioni di Etienne Perier, con Claudia Cardinale, Jacques Perrin, Michel Piccoli. Francia, colori. Drammatico. Cinema Dono. La donna è Claudia Cardinale, le due passioni — una in positivo, l'altra in negativo — sono per l'amante Jacques Perrin e per il marito Michel Piccoli. E' il mondo dell'alta finanza francese: un'aristocrazìa borghese tessuta di truffe, corruzioni, ricatti e speculazioni miliardarie. Tutto il mondo è paese. Costruttori e politici si scambiano permessi e bustarelle in un denso intrico di connivenze e complicità che non escludono feroci coltellate alle spalle dei più ingenui. Tra pescecani con mascelle così micidiali, quale spazio possono guadagnarsi i sentimenti? La fiduciosa Claudia crede nell'amore di Jacques segretario fedelissimo del marito. Gli dona interi affetto e capitali: ma quale delusione. Il giovanotto è soltanto un piccolo barracuda che sta esercitando ed affilando i denti per arrivare alle prede sostanziose dei più collaudati colleghi anziani. Per la donna rimane la pistola alla tempia, per Michel, che ha educato il ragazzo nelle spietate arti degli affari, è pronto uno sgambetto dopo il quale difficilmente si rialzerà. n «giallista» Perier illustra con elegante, freddo, diligente mestiere il copione fitto di dialoghi e venato di moralismo. Uno scontro di caratteri compatti, ben definiti e dettagliati. Il medio cinema francese di denuncia civile non concede ambiguità o articolazioni contraddittorie: tutto è preciso e prevedibile dalle prime inquadrature alla fine. I cattivi non perdono un colpo e si sa fin dal principio che la loro farina diventerà crusca. Piccoli è squalo di pinne e coda robuste; gli altri due, Perrin brizzolato e la Cardinale stile boutique, rir tornano in coppia sullo schermo dopo La ragazza con la valigia. s<c. ★ * Uomini d'argento di Ivan Passer, con Michael Caine, Cybill Sheperd, Martin Balsam, Stephane Audran. Commedia a colori, Usa 1978. Cinema Lux. Destreggiandosi tra la beffa e la truffa d'alto bordo, la vicenda ha inizio a Las Vegas, dove un boss mafioso del gioco d'azzardo mira a diventare padrone d'una banca svizzera nei cui forzieri vuol mettere giudiziosamente a frutto i guadagni americani. L'operazione diventa complessa per causa del «trio di fiducia» che la realizza e viene ad assumere le caratteristiche d'un rag giro. Garante della compravendita —tanto composita nei particolari da risultare arduo seguirla nelle articolazioni di essi —dovrebbe essere un danaroso persiano che s'inge¬ gna nel dimostrarsi proprietario d'una miniera d'argento sperduta tra i monti dell'Iran. Anche costui, come altri tra i personaggi che gremiscono in modo pittoresco il film, è un commediante che la dà a bere, aiutato da una pseudo sorella, pedina del gioco. n quale è contorto e rischioso, tanto che alla fine qualcuno va al fresco. Quelli che restano fuori non sono meno degni d'essere presi con le molle. Se camminasse più spedito il film potrebbe meglio divertire; invece indugia in ragionieresche precisazioni, in sottigliezze tecnico-finanziarie che ne afflosciano il ritmo e tolgono anche un po' della sapida vivacità iniziale alla recitazione di Michael Calne, Louis Jourdan, David Wayne, Martin Balsam. Sullo sfondo preminente di Lugano, dove è collocata la banca-ombra, sì muovono con eleganza anche due apprezzabili attrici: Cybill Sheperd e Stephane Audran. a.v.
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