È in arresto per ratto a fine di libidine l'uomo che tentò di insidiare la figlia
È in arresto per ratto a fine di libidine l'uomo che tentò di insidiare la figlia L'ordine di cattura gli è stato notificato in ospedale È in arresto per ratto a fine di libidine l'uomo che tentò di insidiare la figlia Duplice aggravante, perché la vittima è una minorenne e il reato è avvenuto nell'intimità della casa - Nessun provvedimento contro la moglie, che lo colse in flagrante e lo ferì con un coltello II magistrato ha spiccato ordine di cattura por ratto a fine di libidine contro Antonio Coni, 45 anni, ferito dalla moglie che lo aveva sorpreso mentre tentava di usare violenza alla figlia tredicenne, con la quale si era chiuso nel bagno. Quando uscirà dall'ospedale Maria Vittoria, dove è stato ricoverato all'alba del 18 agosto scorso, subito dopo il ferimento, entrerà alle Nuove: « .t'accasa contro di lui è grave — ha spiegato il magistrato, sostituto procuratore Grasso — per due circostanze ag- gravanti: il tentativo di violenza è stato consumato ai danni di familiare minorenne, la figlia Ivana di 13 anni, e in casa ». Il magistrato non ha invece preso nessun provvedimento contro Maria Luigia Angius, 35 anni, piccola, minuta, capelli corvini, una donna ancora giovane ma disfatta da sei gravidanze e dalla convivenza con un marito tirannico e violento. Per Maria Angius il triste episodio di venerdì scorso ha segnato forse la fine di un incubo. Per lei e i sei figli. Armando 11 più grande 17 anni. Iris, la più piccola 9, la vita accanto a Antonio Coni era diventata impossibile. Entrambi sardi, erano venuti a Torino negli anni del « boom ». L'inserimento è stato difficile ma dopo qualche anno sono riusciti ad avere un alloggio dall'Istituto case popolari. Il marito aveva finalmente trovato un lavoro stabile e le cose sembravano mettersi per il meglio. Invece, proprio quando si trasferiscono nel nuovo alloggio, in corso Grosseto 373, Antonio Coni cambia carattere e diventa violento e insofferente e perde il lavoro. Si dà al bere e, quando rincasa a notte tarda ubriaco, picchia la moglie. Maria Luigia Angius non si arrende, cerca di tirare avanti in qualche modo, prende un lavoro in casa, la confezione di fiori in plastica, assieme ai figli. Negli ultimi giorni, dopo un impiega saltuario come manovale, Antonio Coni è di nuovo disoccupato e diventa sempre più aggressivo. Giovedì scorso il dramma. Rincasa quasi all'alba, poco prima delle 5. « Noi eravamo già a letto — racconta la donna ap;li agenti do¬ po il ferimento —. Ha sbattuto la porta svegliandomi. Mi sono alzata per andargli incontro. Era rosso in volto, lo sguardo stravolto. Mi ha riso in faccia e mollato due schiaffi. Mi sono rifugiata in cucina. Lui ha aperto la porta della camera delle bambine, si è avvicinato al letto dì Ivana e l'ha accarezzata. Ho pensato, sì calmerà ». Ma dopo qualche minuto di silenzio la donna comincia a preoccuparsi. Si aSaccia nella camera delle bambine e non vede nessuno. Apre la porta del bagno e guarda inorridita la scena che iiiiiiiiiiiiiiiiiii > '"">">> '"' le si presenta. Urla di rabbia e di vergogna e si scaglia a mani nude contro l'uomo. Antonio Coni afferra dall' armadietto del bagno un coltello, ma la disperazione la trovare alla donna la forza di disarmarlo. Poi, accecata dal dolore e dallo sdegno, lo ferisce più volte alla testa, finché lo vede crollare a terra. Ritorna lucida, trascina via la figlia, calma gli altri bambini che si sono svegliati alle urla, chiama la Croce Verde e lo porta In ospedale. Poi va In questura dove racconta con cupa determinazione tutta la sua storia. clcttsomccsmnl0" iniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiii n ■illffllplt ntonio Coni appena guarito finirà alle Nuove - La moglie, Maria Angius: "Non ho rimorsi per quel che ho fatto"
Persone citate: Antonio Coni, Maria Angius, Maria Luigia Angius
Luoghi citati: Torino
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