Il demonio oggi
Il demonio oggi Convegno sul "Maligno" ad Assisi Il demonio oggi ASSISI — Sono tanti i nomi che si danno al diavolo — demonio, Satana, Belzebù, Lucifero —, ma qui ad Assisi, al convegno di studio organizzato dalla Pro Civitate Christiana, lo chiamano semplicemente « il Maligno »; vale a dire, fonte e origine di ogni male, il tentatore, il seduttore, il pervertitore. E poiché, nella nostra società moderna, il male è tanto presente (dalla crudeltà più atroce al sovvertimento dei costumi, dal capovolgimento dei valori alla negazione pervicace di Dio), ne deriva la tremenda attualità del tema, «Il Maligno nel mondo d'oggi », che i cinquanta candidi e patetici membri della comunità assisiate — tutti laici e tutti dottori e dottoresse — propongono alla discussione. E' il loro convegno annuale di riflessione e meditazione; ad esso hanno invitato a parlare teologi e studiosi di fama mondiale, tra i quali il biblista Padre Martini e l'ex arcivescovo di Torino card. Pellegrino, mentre già hanno annunciato la loro presenza un migliaio di auditori. Possiamo già anticipare qualcosa sui lavori che si protrarranno per tre giorni. Anzitutto, non si discuterà se il diavolo esiste o no. L'esistenza del diavolo è per un cattolico, un elemento di fede e nemmeno il papa potrebbe dire il contrario. Vecchio Testamento e Nuovo sono pieni di demoni, che vanno, vengono, si mimetizzano, ingannano, tentano. Persino Cristo è stato tentato dal diavolo. Il diavolo dunque c'è e non se ne discute. Ma si tratta di vedere com'è, se puzza di zolfo come un tempo (secioè è valida l'antica raffigurazione antropomorfica e personalistica del demonio) o se invece è sì un' entità creata da Dio, come gli angeli e l'uomo, ma de¬ caduta dal suo rango e diventata, per cosi dire, una pura e semplice ricusazione del bene, un puro e semplice rifiuto di Dio. Insomma — e qui devo aggiungere « se ho capito bene », perché in questi problemi teologici io mi smarrisco facilmente — non tanti diavoletti che girano attorno a noi per trarci a perdizione, ma una forza, opposta anche se pur sempre subordinata al Creatore, che agisce entro e fuori di noi per allontanarci dal nostro destino di figli di Dio. Un'ultima considerazione: si sente l'urgenza, nel mondo cattolico più avanzato, di tornare con maggior severità all'antica, genuina concezione del male che non è estraneo a noi, ma dentro di noi, quasi parte di noi. Nelle religioni idolatriche, come pure nel zoroastrismo, gli dei sono indifferentemente buoni o cattivi, lottano e competono fra loro, e anche dove un principio del Bene (come appunto nel manicheismo) si oppone al principio del Male, sono due entità quasi pari grado che sbrigano tra loro i loro affari e l'uomo non ne è mai partecipe, al massimo ne è vittima. Con il Cristianesimo no, non è così. Il male si oppone al bene, il demonio si oppone all' angelo, ma l'uomo ha la possibilità, e il dovere, di vincere la sua battaglia. Il «nemico», che un tempo si vedeva come il diavolo cornuto a pie zoppo saltellante al nostro fianco, è ora interpretato come una forza malvagia presente dentro di noi e in parte scaturita da noi. Ma la realtà è sempre la stessa, i protagonisti, quelli che decidono della lotta fra il bene e il male, siamo noi, sempre noi. Questo, crediamo, il messaggio che ci verrà nei prossimi giorni da questo convegno che suscita tanta attesa. Umberto Oddone
Persone citate: Civitate, Umberto Oddone
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