Staffette azzurre Fiducia per Praga di Giorgio Barberis

Staffette azzurre Fiducia per Praga Dopo il meeting di Nizza Staffette azzurre Fiducia per Praga DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NIZZA — /( croupier ha pronunciato il fatidico Rien ne va plus, l'atletica italiana oggi conoscerà esattamente i nomi di quanti parteciperanno ai campionati europei. L'ultima verifica —per chi se la vedeva imposta e la riteneva necessaria — si è avuta domenica mentre le ombre ca/avano nello Stade de l'Ouest di Nizza: a «chiudere» il discorso pre-europei sono state le due staffette veloci, prima quella femminile quindi la maschile. Entrambe hanno commesso ancora errori, ma anche hanno confortato il buon diritto luna di partecipare (visto che alle ragazze era stato chiesto un tempo inferiore ai 45" e l'hanno ottenuto), l'altra di aspirare a una medaglia. E' vero che qualcosa può ancora cambiare. Per esempio, tra le ragazze. Locatela e Vittori stanno studiando il modo di inserire la Rossi (in prima trazione?), mentre per i maschi si tratta di trovare un accordo migliore nei cambi: il quartetto sembra essere quello giusto, l'unico problema può essere rappresentato da Caravani che soffre dolori al tendine destro giusto all'altezza del ginocchio. Taciturno il vicentino stringe i denti e spera che il dolore continui a diminuire così com'è avvenuto negli ultimi tempi. Resta il latto, però, che Vittori dovrà tenere una soluzione pronta nel deprecabile caso la si tuazione anziché migliorare peg giorasse. Per il resto il 39 "43 di domenica pur essendo la miglior prestazione stagionale degli azzurri, non ha soddisfatto. Vittori si lamenta per i cambi: «Nessuno è stato come de sidererei». flesfa comunque una realtà: in Europa non vi sono molti quartetti più torti di quello azzurro Il tecnico cita i sovietici (>■ Specie se avranno un Borzov in buone con dizioni») ma giustamente non si la scia impressionare da tempi come quello che vantano i polacchi (38 "80). valutabile più come ex ploit che come media (e dilatti sabato a Berlino Voronin e compagni hanno corso in 39"13). «Certo — spiega Vittori — tutto sarebbe andato meglio se avessi mo avuto più tempo a disposizione per prepararci. Adesso si tratta di eliminare le pecche più grosse» L'obiettivo rimane quello di correre intorno ai 39" netti: già a Nizza si sarebbe potuto fare meglio di 15-20 centesimi se Mennea non avesse dovuto rallentare per aspettare Curini. E altrettanti centesimi si sarebbero potuti prendere sugli altri due cambi, cosi da correre in un tempo molto vicino ai 39" netti auspicati. Rimane, comunque, anco ra qualche giorno per perlezionare i meccanismi e tutto sommato non bisogna guardare al risultato di Nizza come a una verilica parzialmente negativa. Sarebbe sbagliato e controproducente: è il momento di lavorare soprattutto con serenità. Giorgio Barberis

Persone citate: Borzov, Curini, Mennea, Rossi, Vittori

Luoghi citati: Europa, Nizza, Praga