Atletica, nuovi dal meeting di record Nizza? di Giorgio Barberis

Atletica, nuovi dal meeting di record Nizza? Per Mennea e la staffetta verifica pre-Praga Atletica, nuovi dal meeting di record Nizza? Venanzio Ortis entusiasma a Zurigo ed il suo nome viene scandito dalle folle; Sara Simeoni appare come 'Stella» centrale in un collage di una decina di volti d'atleti stampati sulle locandine dei bookmakers inglesi che domani apriranno le scommesse sul futuri campioni europei; Pietro Mennea viene quasi scongiurato dagli organizzatori nizzardi di gareggiare oggi non soltanto nella prova di staffetta: sono segni positivi per un'atletica italiana — che si chiama anche Urlando, Dono, Damilano, Magnani — pronta ad affrontare i campionati continentali. Questi catalizzano gli intoressi della stagione, come viene ampiamente provato dal crescendo di forma generale e dai numerosi record che « cado no» in questo periodo. Venerdì, al proposito, è stata giornata particolarmente felice: ben tre primati mondiali, tutti femminili, sono stati migliorati. Il più significativo è quello del salto in lungo: la venticinquenne lituana Wilma Bardauskiene — dai trascorsi non eccezionali ma dal nome ancor più 'impossibile», Augustinavichltu, quand'era signorina — ha violato la barriera dei sette metri con un balzo di 7,07, ripetuto due volte ed ancora un terzo di un solo centimetro inferiore. Senz'altro di minor valore gli altri due 'mondiali» di venerdì, entrambi ottenuti nel corso del meeting di Berlino: il primo porta la firma della polacca Kaspérczyk che ha corso i 400 ostacoli in 55"44, 19 centesimi meno di quanto non avesse fatto lo scorso anno la tedesca Est Rossley. Poi, ieri, a Podolsk la sovietica Tatiana Valentzova ha fatto ancora meglio ottenendo 55"31. L'altro è sfato poi raggiunto su una distanza, i 1000, senz'altro trascurata e merita citazione più che tutto per chi l'ha realizzato, la tedesca Est Ulrike Burns, terza a Montreal sui 1500, che ha migliorato con 2'32" di sei decimi il primato che già le apparteneva. Tempo di record e tempo di meetings: ce ne sono per tutti i gusti e gli organizzatori si contendono i campioni disponibili, per lo più extra-europei visto che i 'continentali» preferiscono prepararsi a' casa per la rassegna di Praga. Qualcuno, comunque, si muove, vuoi per cercare sollecitazioni alla preparazione, vuoi per trovare verifiche del lavoro svolto. Oggi a Nizza saranno in campo una decina di italiani: innanzitutto le due staffette veloci, maschile e femminile, quindi Bergamo e la Dorio. Gli organizzatori nizzardi sperano, inoltre, che Mennea accetti di misurarsi con gli americani di turno (Edwards, Riddick, Glance, forse Williams) ed i cubani (Léonard, Lara) sul 100. L'azzurro nicchia. Per decidere preferisce vedere le condizioni climatiche al momento della gara, nel caso non siano ottimali limitandosi alla staffetta c.he Vittori ha allestito a Viareggio recuperando Caravan/ per la seconda frazione, spostando Curini (un 'anziano», difficilmente preda di emozio ni) in terza frazione con il diciannovenne novarese Grazioli in prima. Dice il tecnico che questo quartetto può scendere sotto i 39", ma- gari ritoccando quel 38"88, record nazionale, che ci rese la medaglia d'argento agli europei di quattro anni fa. E conoscendo Vittori si può star tranquilli che le sue parole non sono solo speranze ma, probabilmente, corredate da adeguati test in allenamento. Contro i francesi, i cubani ed un paio di staffette Usa (seppur improvvisate) sarà dunque un collaudo validissimo. Chi si gioca invece il viaggio a Praga sono le ragazze: Vittori e Locatelli hanno scelto, alla fine, il quartetto composto da Carli-Bolognesi-Masullo e Miano, lo stesso che 'saltò» a Brescia, in condizioni, però, di scarsissimo affiatamento. Le azzurre sono attese su tempi-record (il limite nazionale è di 44 "56), se dovessero fallire in Cecoslovacchia finirebbero per andare soltanto Miano e Masullo, per le prove individuali. Gara di tensione, dunque, ma necessaria, Giorgio Barberis