La sfida Roberts-Sheene si decide al Nuerburgring di Giorgio Viglino

La sfida Roberts-Sheene si decide al Nuerburgring Cecotto sarà arbitro del motomondiale nella "500 La sfida Roberts-Sheene si decide al Nuerburgring DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NURBURG — Con il sole splendente di un'estate comparsa per la prima volta nell'anno in Germania, perfino il circuito maledetto del Nùrburgring sembra addolcire i suoi spigoli troppo acuti. I rischi appaiono lontani, sfumati dal tempo trascorso dall'ultima corsa disputata qui e oggi, resi improbabili dal fatto che due giornate di prove con sei classi in pista hanno prodotto in tutto e per tutto tre soli infortunati leggeri. Guidare con il sole facilita sicuramente, tanto più che ai limiti esasperati d'impegno cui sono costretti i piloti, a volte tra una caduta e un recupero, c'è soltanto la differenza di una frazione di secondo, proprio quella che la maggior luminosità concede in regalo a tutti. Anche la tensione acuta che c'era fino a ieri sembra svanita per uno sforzo quasi concorde di mettere da parte ogni polemica, ogni ricordo spiacevole, almeno fin dopo la gara. E' un atteggiamento che si ritrova spesso nell ambito di discipline sportive che comportano grossi rischi, e la rimozione avviene dalla mente quasi ad esorcizzare una realtà troppo dura. Purtroppo sappiamo tutti che il rischio è grosso su questo tracciato, e sono sempre le caratteristiche di pericolosità della pista a rendere gravi incidenti praticamente inevitabili del motociclismo. Troppo recenti sono la morte di John Williams, finito la morte di John Williams, finito | contro un muro nel circuito declassato dal «mondiale» di Belfast, e l'invalidità probabilmente permanente dell'australiano Ray Quincey nell'altro confronto amichevole di St-Joris in Belgio, dove la sua caduta è stata fermata da un palo della luce. Facendo gli scongiuri fino alla fine del weekend, ci apprestiamo ad assistere a due corse sicuramente brillanti, quella decisiva nella 500 e quella probabilmente ancora interlocutoria nella 250 dove mancheranno ancora due gare. In più ci sarà il duello tra Lazzarini e Tormo nella 50, dove lo spagnolo (insieme con II connazionale Nieto chiamato a fargli da spalla) in sella alla Bultaco sembra averi chances maggiori, e corse certamente più quiete nelle altre categorie dove il «mondiale» è già deciso enonvallapena di rischiare troppo. Nelle 250 Hansford, apparso negli ultimi confronti sempre secondo rispetto a Ballington, già campione iridato nelle 350, si è esaltato su questo circuito prendendo decisa-, mente la testa. Le Kawasaki vanno molto bene come sempre e anche i piloti semi-ufficiali come Balde, Estrosi e Mang possono inserirsi nella lotta per il successo, tinendo con il favorire eventualmente l'uno o l'altro dei rivali. Il tempo limite delle 500 non è stato migliorato nell'ultima tornata di prove, ma la serie di prestazioni ai prove, ma la sene ai presta- fornite dai piloti dotati di moto ufficiali ha confermato un sostanziale equilibrio che dovrebbe ripetersi in corsa. Protagonisti nuovi nella sfida diretta tra Barry Sheene e Kenny Roberts e tra la Suzuki e la Yamaha dovrebbero essere Johnny Cecotto e Virginio Ferrari. Cecotto ha fatto registrare il miglior tempo assoluto nel pomeriggio di venerdì, ma anche Ieri è stato il più veloce, secondo soltanto a se stesso; dopo una serie di gare sfortunate e un'assistenza per lo meno approssimativa da parte della Yamaha, Johnny sembra avere ritrovato il ritmo giusto sul circuito che richiede di più alle doti naturali del pilota. Per Ferrari il caso è diverso. E' la prima volta che si trova a guidare una moto ufficiale ed ha saputo subito far centro, cogliendo il secondo tempo assoluto e ripetendosi ieri nuovamente secondo soltanto rispetto a Cecotto. Il ragazzo milanese ha avuto il gran merito di non scoraggiarsi anche se le cose non sempre sono, filato per il verso giusto e di mantenere per tutta la stagione la consueta durissima tabella di allenamento che si è imposta; l'occasione buona finalmente è arrivata, dopo una serie di gare in crescendo durante la serie di Gran Premi d'agosto. Non è da sottovalutare nemmeno il fatto che, appena messo alla guida d'una moto competitiva, Ferrari ha subito distanziato Baker, il compagno di scuderia nel team Nava-Oliofiat. In crescendo sono apparsi pure Michel Rougerle e Billy Hartog, che guidano le due Suzuki ufficiali, mentre Lucchinelli con la Cagiva non è riuscito a migliorarsi di molto perché ha sofferto paradossalmente di mal di moto a causa d'una digestione imperfetta. In gran forma appare anche Gianfranco Bonora, ma non ha un mezzo in grado di competere con quelli dei rivali, mentre Graziano Rossi ha arrostito il motore senza completare nemmeno un giro I due protagonisti del mondiale hanno entrambi parecchie cose per cui preoccuparsi. Roberts ha provato entrambe le moto con gomme diverse (sempre Goodyear ma con sigle differenti) e non sa decidere su quale tipo orientarsi; in più la moto che solitamente da il miglior rendimento è apparsa Inferiore al «muletto». Guanto agli avversari, l'americano sa di dover correre da solo contro tutti, mentre alla Suzuki gli accordi sono precisi e ciascun gregario dovrà fare la propria parte per favorire Sheene. Il campione del mondo a sua volta non ha ancora trovato la migliore soluzione per rendere stabile la moto, e ha dovuto sacrificare la ricerca del tempo ad una serie di regolazioni degli ammortizzatori. A giudicare dalle bestemmie finali, non credo che abbia risolto il oroblema Giorgio Viglino

Luoghi citati: Belfast, Belgio, Germania